Capitolo XIV

56 2 0
                                    

Pov. Di Hermione

Otto mesi dopo...

Mi sono sdraiato sul letto esausto per la dura prova. Quattro ore di travaglio e dolore intensi, e alla fine avevo ancora perso conoscenza perché avevo molto caldo. Quando rinvenni, mio ​​marito era lì con l'aria compiaciuta, ma triste.

Teneva in braccio il nostro bambino e faceva facce buffe. "Tom..." Dissi, con la gola secca da morire. Perché avevo la gola così dannatamente secca?

Alzò lo sguardo e mi portò il nostro bambino. Mi ha messo la bambina tra le braccia e ho potuto vedere che era una femmina, proprio come sapevo sarebbe stata. Ma qualcosa non andava, potevo dirlo. Era un libro chiuso per tutti tranne che per me.

"Shh, leonessa." Disse Tom piano. "Non... Non provare a parlare."

"Cosa c'è che non va?"
Tom sospirò. "Tu..." Scoppiò in lacrime. "La nascita ha traumatizzato così tanto il tuo corpo che ora... Beh, hai un'emorragia."

Ho capito allora. Sto morendo, ecco perché mi sento così stordito. "Tom... Prenditi cura di Ariana. La nostra ragazza... No... niente leoni per lei a Hogwarts."

Tom sorrise tra le lacrime. "Dio non voglia. Ti amo, leonessa."

Non potevo piangere, non avevo l'energia. "Ti amo anch'io, serpente. Sempre."

Tom ha preso in braccio il nostro bambino e si è chinato per baciarmi. Riuscivo a malapena a sentire le sue labbra. La mia vista andava e veniva, dapprima confusa e oscura, e poi il mio respiro diventava affannoso. Allora ho visto Harry Potter e mi aveva teso la mano.

"È ora di salire sul treno, Mione." Spiegò. "Mamma e Rose vogliono incontrare te, e Fred, Lupin, tutti gli altri. Per favore, venite, avete servito al vostro scopo sulla Terra."

Gli presi la mano e l'oscurità cadde sui miei occhi. Poi ho potuto vedere il mio corpo insanguinato e devastato, e Tom Riddle che singhiozzava sul mio cadavere.

Eravamo in una versione bella e pulita della stazione di King's Cross. Harry stava accanto a me indossando la sua uniforme di Hogwarts, e anch'io indossavo la mia quando abbassai lo sguardo.

"Lo hai fatto." Disse. "In realtà hai riscattato Voldemort. Quello era il tuo scopo, trasformarlo di nuovo da Voldemort in Tom Riddle."

Volevo tornare da Ariana e Tom. Avevano bisogno di me, come io avevo bisogno di loro. "La mia famiglia ha bisogno di me, Harry. Non voglio lasciarli." Spiegai. "Li amo."

Harry annuì. "Lo so, Hermione. Ma il tuo corpo è andato troppo lontano. Ti riunirai quando sarà il momento. Ora, andiamo."

Un grande treno a vapore rosso che somigliava a Hogwarts entrò nella stazione e si fermò davanti a noi. Salii a bordo e lì ad accogliermi c'erano i genitori di Harry, Remus Lupin, Sirius Black, la sorella di Harry, Fred Weasley, Tonks e Mad Eye Moody. Li ho salutati tutti e, quando il treno ha cominciato a uscire dalla stazione, mi sono sentito finalmente contento.

Mio marito e mia figlia continuerebbero a vivere. Ariana sarebbe andata a Hogwarts, si sarebbe sposata e avrebbe portato avanti la stirpe. Sarebbe andato tutto bene, perché la mia missione era compiuta e finalmente avevo i miei amici accanto a me; e davvero, quella è stata la migliore ricompensa che potessi mai sperare alla fine...

Continua...

Se Avessi Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora