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I giorni passano e, come concordato, Tom e io manteniamo le distanze in pubblico. A scuola, lui è il carismatico Voldemort, il leader temuto e rispettato da tutti. Io, invece, cerco di mantenere un profilo basso, partecipando alle lezioni e alle attività senza mai attirare troppo l'attenzione su di me. Durante le riunioni segrete, la tensione tra noi è palpabile, ma ci comportiamo come se nulla fosse. Tom è freddo e distaccato, impartendo ordini con autorità, e io eseguo senza fare domande. I nostri amici non sospettano nulla, accettano la nostra apparente indifferenza. Ma la notte, quando il castello si addormenta e il silenzio avvolge tutto, ci ritroviamo, lontani da occhi indiscreti, nella sicurezza delle nostre stanze segrete. Mi scivolo fuori dal mio letto, facendo attenzione a non fare rumore, e mi avvio attraverso i corridoi bui fino al nostro rifugio.

Tom è già lì ad aspettarmi. La sua espressione è diversa, più rilassata e meno fredda. Quando chiudo la porta dietro di me, ci lasciamo andare alla nostra intimità. Mi avvolge tra le sue braccia e il mondo esterno sembra scomparire. "Mi sei mancata," mormora, le sue labbra sfiorano la mia fronte. "E anche tu," rispondo, cercando il calore del suo corpo.

Una notte, dopo una delle nostre riunioni segrete, Tom mi prende da parte, i suoi occhi brillano di un'intensità che non avevo mai visto prima. La stanza è avvolta nell'oscurità, illuminata solo dalla debole luce delle candele. Le sue mani stringono le mie, e la sua voce è bassa, quasi un sussurro.

"Lilibeth," inizia, il suo tono grave. "Ho avuto un'idea. Un modo per assicurare e per mantenere la lealtà dei nostri seguaci."

Lo guardo, curiosa e un po' preoccupata. "Di cosa stai parlando, Tom?"

"Un gruppo d'élite," continua, il suo sguardo penetrante. "Un gruppo di maghi e streghe fedeli,
Li chiamerò Mangiamorte."

Il nome mi colpisce, una sensazione di freddo corre lungo la mia schiena. "Mangiamorte?" ripeto, cercando di afferrare il significato delle sue parole. "Sì," conferma, i suoi occhi che brillano di determinazione. Mi prende la mano, i suoi occhi nei miei. "Tu sarai la prima, Lilibeth. La prima a ricevere il Marchio Nero."

Con un gesto rapido e preciso, Tom punta la bacchetta sul mio avambraccio. "Morsmordre," mormora, e una fitta di dolore mi attraversa mentre il simbolo del Marchio Nero appare sulla mia pelle. Una serpente che esce dalla bocca di un teschio, il dolore è intenso, ma lo sopporto, i miei occhi fissi su quelli di Tom. "Adesso sei mia" dice con un sorriso che è un misto di orgoglio e affetto. Lo guardo negli occhi, il mio cuore diviso tra l'amore e il dovere. "Sì, sono tua," rispondo con voce ferma, ma c'è un'ombra di incertezza nei miei occhi. Tom mi avvicina con decisione, il suo sguardo intenso e penetrante. Le sue labbra incontrano le mie in un bacio carico di passione e desiderio. In quel momento, tutte le nostre divergenze si dissolvono, e ci ritroviamo avvolti solo dal fuoco della nostra passione condivisa. Il bacio è un'unione di amore e ambizione, un momento fugace di intimità in un mondo dominato dall'oscurità e dal potere.

"Chissà se resta anche quando ti trasformi," si domanda Tom, toccando il marchio che mi ha appena fatto. "Sai bene che non mi piace quando succede," ribatto con un tono lievemente irritato. Tom mi guarda con un misto di curiosità e desiderio. "Voglio vederti sotto forma di demone," dice con voce bassa, il suo sguardo ardente. Mi sento incerta, ma la voglia di compiacerlo supera ogni altra considerazione. La sensazione è intensa, come un'ondata di potere che mi avvolge, trasformando la mia pelle in un manto scuro e lucente, le mie ali spiegandosi con una maestosa ampiezza. Quando riapro gli occhi, vedo lo stupore dipinto sul volto di Tom. "Sei incredibile," mormora, i suoi occhi bruciando di ammirazione mentre mi osserva. La sua mano si alza per accarezzare la mia pelle, e sento un brivido di piacere correre lungo la mia spina dorsale.

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora