Il silenzio che riempie la sala è denso, carico di un'energia che fa vibrare l'aria stessa. Tom, il suo volto scolpito nella pietra, espone il suo piano con una freddezza glaciale, la voce calma ma autoritaria. Parla della necessità di reclutare i nati babbani nei ranghi dei Mangiamorte, una strategia che, secondo lui, garantirà la nostra vittoria definitiva. L'idea di estendere la nostra influenza anche su quelli che considera "inferiori" sembra essere per lui una mossa logica, ma il suo piano mi colpisce come una pugnalata. Mi guardo intorno, gli occhi scivolano sui volti degli altri presenti. Nessuno sembra disturbato dalle sue parole, nessuno alza obiezioni. Sembrano tutti pronti ad obbedire ciecamente, come se fosse naturale che la purità del sangue fosse la legge da seguire, senza mai mettere in discussione ciò che Tom impone.
Eppure, io non posso stare a guardare senza dire nulla. Dentro di me, qualcosa ribolle. Mi alzo in piedi, il battito del mio cuore accelera mentre il peso degli sguardi degli altri mi schiaccia. Ogni parola che mi esce dalla bocca è come un peso che mi solleva, ma allo stesso tempo mi affonda più profondamente in una realtà che non posso ignorare.
"Non possiamo permetterci di alienare intere comunità di persone solo a causa della loro discendenza," dico, il mio tono fermo, ma il cuore che mi martella nel petto. "Sfruttare i nati babbani potrebbe solo aumentare le divisioni, creare più odio e violenza. Dobbiamo essere uniti, non divisi."
Il silenzio che segue la mia dichiarazione è assordante. Tutti gli occhi sono su di me, ma il mio sguardo è fisso su Tom. Lui, il suo volto impassibile, il suo sguardo freddo come il ghiaccio. La tensione nella stanza è palpabile, una fitta di ansia si insinua tra i nostri sguardi, ma non mi arrendo. Non posso. Non posso tacere, non quando vedo il pericolo di un futuro dominato dall'intolleranza e dal pregiudizio.
Lui mi guarda, il suo sguardo penetrante che mi perfora come una lama. La sua voce è calma, ma ogni parola suona come una minaccia velata. "Lilibeth," dice, con il suo tono glaciale. "Tu sei mia. Devi obbedire ai miei ordini senza discutere."
Un brivido mi percorre, ma non cedo. Non posso. "Non posso," rispondo, la mia voce forte, ma il mio cuore che batte all'impazzata. "Non posso stare a guardare mentre compiamo ingiustizie. Dobbiamo essere migliori di questo. Dobbiamo lottare per un mondo in cui tutti possano vivere liberi dalla paura e dalla discriminazione."
La stanza è immobile. I Mangiamorte che ci circondano non alzano nemmeno un dito, sembra che ogni movimento sia congelato nell'aria, trattenuto dalla potenza che emana dalla nostra contrapposizione. Tom, però, non si muove. Il suo viso è impassibile, ma i suoi occhi tradiscono un'emozione che non riesco a leggere completamente. Un'ombra di delusione, forse, o una furia che cresce dentro di lui.
"Se questo è il tuo desiderio," dice infine, la sua voce gelida come il vento d'inverno. "Allora sei libera di andartene."
Le sue parole mi colpiscono come una fucilata. Non c'è sorpresa in me, solo un dolore sordo che mi invade. Ma so che non posso restare. Non posso sopportare la sua visione del mondo, non posso essere complice di ciò che lui vuole costruire. Il mio cuore è in fiamme, ma non c'è più spazio per il compromesso.
Mi giro e lascio la sala, il peso dei miei passi che rimbomba nei corridoi vuoti di Hogwarts. Ogni passo che faccio mi allontana dal suo mondo, ma mi avvicina a qualcosa di più grande e incerto. Il dolore, la paura per ciò che potrebbe accadere, si mescolano con la consapevolezza che, in qualche modo, ho fatto la scelta giusta. Ma la solitudine che mi attende è incombente, e ogni angolo che supero sembra più buio e minaccioso del precedente.
Non passo molto tempo prima di sentire i passi dietro di me. L'ombra che mi segue è familiare, un'ombra che ho imparato a temere e a desiderare allo stesso tempo. Mi volto lentamente e lo vedo. Tom. Il suo volto è segnato dalla rabbia, gli occhi gelidi come sempre, ma con un'espressione che non avevo mai visto prima, un misto di disprezzo e di un'emozione che non riesco a decifrare.

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La figlia del diavolo
FanfictionLilibeth Morning cresce in orfanotrofio con Tom Riddle. A Hogwarts le loro opinioni si separano, ma non i loro cuori. ‼️in revisione