Il silenzio pesante avvolge la sala mentre Tom espone il suo piano di reclutare i nati babbani nei ranghi dei Mangiamorte. Guardo intorno alla stanza, osservando i volti degli altri presenti, cercando un segno di dissenso. Ma tutti sembrano accettare le parole di Tom senza battere ciglio, pronti ad obbedire ai suoi ordini senza esitazione.
Quando Tom si volta verso di me, il suo sguardo è penetrante, aspettando la mia approvazione. Ma io non posso restare in silenzio. Mi alzo in piedi, sentendo gli sguardi di tutti puntati su di me.
"Non possiamo permetterci di alienare intere comunità di persone solo a causa della loro discendenza. Sfruttare i nati babbani potrebbe portare solo a ulteriori divisioni e conflitti. Dobbiamo essere uniti, non divisi."
Tom mi guarda, i suoi occhi freddi come il ghiaccio. "Lilibeth," dice con voce controllata. "Tu sei mia. Devi obbedire ai miei ordini senza discutere."
Ma io rimango ferma, determinata. "Non posso," ribatto. "Non posso stare a guardare mentre compiamo ingiustizie. Dobbiamo essere migliori di questo. Dobbiamo lottare per un mondo in cui tutti possano vivere liberi dalla paura e dalla discriminazione."
La tensione nella stanza è palpabile mentre i nostri sguardi si scontrano. Tom si alza lentamente dalla sua sedia, il suo viso impassibile. "Se questo è il tuo desiderio," dice infine, con voce gelida. "Allora sei libera di andartene."
Guardo intorno alla stanza, cercando un appoggio, ma tutti sembrano essere d'accordo con Tom. Con un sospiro, mi giro e esco dalla stanza.
Mi ritrovo sola nei corridoi bui di Hogwarts, il mio cuore pesante di dolore e di paura per quello che potrebbe succedere. So di aver preso la decisione giusta, anche se le conseguenze potrebbero essere terribili.
Tuttavia, non passa molto tempo prima che venga raggiunta dalle ombre che mi inseguono. Sentendo la loro presenza, mi volto lentamente per affrontare il mio destino. È Tom, con un'espressione di rabbia fredda dipinta sul suo volto. Mi trovo improvvisamente circondata, il suo sguardo che mi penetra come lame di ghiaccio. "Lilibeth," dice, la sua voce un sibilo minaccioso. "Non pensavi che potessi lasciare che questa disobbedienza passasse senza conseguenze, vero?"
Respiro profondamente, cercando di mantenere la calma nonostante il terrore che mi assale. "Non sono una pedina nelle tue mani, Tom," rispondo con voce ferma. "Non posso accettare le tue azioni ingiuste."
Tom avanza verso di me con passo lento e deliberato, la sua bacchetta già puntata verso di me. "Ti avevo avvertita delle conseguenze, Lilibeth," sibila, il suo volto contorto dalla rabbia. "Ma hai scelto di ignorare i miei avvertimenti."
La mia mente urla di terrore mentre la bacchetta di Tom si alza, pronta a infliggere il suo castigo. E poi, il dolore. È come se il fuoco bruciasse dentro di me, una fitta di dolore così intenso che mi fa urlare. Il Marchio Nero sulla mia pelle sembra prendere vita, inviando onde di tormento attraverso il mio corpo.
Il dolore è soffocante, strappandomi urla di angoscia mentre cado in ginocchio, implorando Tom di fermarsi. Il suo sguardo freddo e implacabile sembra penetrare nel mio animo, ma improvvisamente, come se una scintilla di umanità lo attraversasse, il suo viso si ammorbidisce leggermente.
"Tom, ti prego, smettila," singhiozzo, sentendo le lacrime bruciare sulle mie guance mentre mi aggrappo alla speranza che la sua furia possa placarsi.
Lentamente, come se fosse in trance, Tom abbassa la sua bacchetta, spegnendo il flusso di dolore che mi aveva avvolto. La mia mente è annebbiata dal tormento, ma riesco a sollevare lo sguardo verso di lui, cercando di capire cosa abbia provocato questa improvvisa tregua. "Vieni con me," mormora Tom, la sua voce ora un sussurro gentile, quasi irreale.
Senza sapere cosa aspettarmi, mi lascio guidare da lui, lasciando che mi porti lontano dalle ombre della tortura e del dolore. Camminiamo in silenzio attraverso i corridoi vuoti di Hogwarts, finché finalmente raggiungiamo un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti. Tom mi guarda con una strana espressione, un misto di compassione e desiderio. Le sue mani si alzano per accarezzare il mio viso, il tocco gentile eppure carico di significato.
"Sei al sicuro con me, Lilibeth," mormora, i suoi occhi bruciando di intensità mentre mi guarda. "Ti proteggerò sempre."
Non so cosa rispondere, troppo sopraffatta dalle emozioni che mi travolgono. Mentre mi trovo tra le sue braccia, sento il mio cuore battere con una intensità che mi lascia senza fiato. Le sue parole di protezione e di promessa risuonano nella mia mente, e anche se so che il suo amore è contorto e pericoloso, non posso negare il desiderio che brucia dentro di me. In quel momento, tutto il dolore e la paura sembrano svanire, sostituiti da un senso di pace e di calore che solo Tom è in grado di darmi.
Tom mi tiene stretta, il suo abbraccio caldo e rassicurante contro il gelo dei corridoi di Hogwarts. I nostri respiri si sincronizzano mentre ci lasciamo trasportare dall'intensità del momento.
"Tutto quello che faccio, lo faccio per un mondo migliore. Un mondo in cui noi possiamo essere liberi di essere chi siamo davvero." mormora Tom, la sua voce dolce e velenosa allo stesso tempo.
Le sue parole mi confondono, oscillando tra la tentazione di credergli e il dubbio su ciò che davvero rappresenta. "Tom, il tuo mondo migliore è costruito sulla sofferenza degli altri," rispondo con un filo di voce, cercando di mantenere la mia fermezza.
Le sue dita sfiorano il mio viso, tracciando una linea di calore lungo la mia guancia. "È necessario," insiste, i suoi occhi che brillano con una passione pericolosa. "Solo attraverso la forza possiamo raggiungere la libertà." Tom mi guarda intensamente, la sua espressione una miscela di frustrazione e desiderio. "Lilibeth," dice con voce ferma, "tu sei diversa. Sei l'unica che può capirmi veramente, l'unica che può stare al mio fianco. Insieme possiamo conquistare il mondo."
"Tom," sussurro, "io ti amo, ma non posso chiudere gli occhi di fronte a quello che fai."
Il suo viso si ammorbidisce leggermente, e per un attimo vedo una scintilla di vulnerabilità nei suoi occhi. "Non posso immaginare la mia vita senza di te." ammette, la sua voce tremante di un'emozione che raramente lascia trapelare. E mentre le sue labbra si avvicinano alle mie in un bacio carico di passione e disperazione, so che il nostro amore è tanto inevitabile quanto tragico, una danza tra luce e ombra che ci consuma entrambi.
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La figlia del diavolo
FanfictionLa figlia del Diavolo, Lilibeth Morning cresce in orfanotrofio con Tom Riddle. A Hogwarts le loro opinioni si separano, ma non i loro cuori.