Una notte, mentre giro senza meta per i corridoi di quella misteriosa dimora che ormai conosco troppo bene, sento di nuovo quei sussurri, sottili e minacciosi, che sembrano serpeggiare tra le ombre. Sono le voci di chi ha camminato in questi luoghi prima di me, di chi ha fatto della magia la sua arma. E tra queste voci, c'è quella di Tom. La sua voce, fredda e decisa, mi penetra nelle ossa, facendomi gelare il sangue. "Il momento è vicino," dice, il suono basso e inquietante. "Prepara tutto. I mezzosangue non avranno scampo."
Mi fermo, il cuore che accelera nel petto. Le sue parole mi tormentano, ma al tempo stesso, mi spingono a proseguire. C'è qualcosa in queste parole, qualcosa che mi chiama. Una parte di me sa che dovrei fermarmi, ma una forza più grande mi guida. Decido di seguirlo, di capire cosa sta accadendo, di affrontare una verità che temo di conoscere. Il passo è incerto, ma la determinazione cresce dentro di me.
Cammino, e mentre mi avvicino a un passaggio che non avevo mai notato prima, una porta nascosta si svela come un'incognita pronta a rivelare un segreto dimenticato. Le pareti sono fredde, umide, e una sensazione di pericolo imminente mi avvolge, come se l'oscurità stessa mi stesse osservando. Il respiro si fa più pesante, ogni passo sembra essere un'eco che riecheggia in un mondo che sembra non avere più alcuna via d'uscita. Eppure continuo, attratta da qualcosa che mi sfugge.
Poi, come in un sogno, mormoro senza pensarci: "Apriti."
Non so come, ma la parete di fronte a me inizia a muoversi. Con un rumore sordo e stridente, si apre lentamente, rivelando un passaggio segreto che mi attira in un abisso di oscurità. Il mio corpo si fa rigido, ma il coraggio, inaspettato, mi spinge ad andare avanti. Senza un'altra scelta, entro.
Il corridoio che segue è angusto, tortuoso, illuminato solo da torce fioche che gettano ombre distorte su ogni superficie. Mi sento come se stessi entrando in un altro mondo, un luogo che appartiene a chi ha rinunciato alla luce. L'aria è pesante, umida, quasi irrespirabile, ma non mi fermo. Fino a quando arrivo davanti a una porta massiccia, antica, decorata con incisioni intricate che raffigurano serpenti. I loro corpi si intrecciano con eleganza, ma i loro occhi, scolpiti in pietra, sembrano fissarmi con un'intensità minacciosa.
Il cuore mi batte forte nel petto mentre poso la mano sulla porta e mormoro ancora una volta, quasi senza pensare, "Apriti."
Un rumore sordo. La porta si spalanca, e la stanza che si rivela davanti a me è vasta e sotterranea. L'umidità pervade l'aria, l'odore di muschio e pietra è ovunque. Statue di serpenti, magnifiche e terribili, sembrano sorvegliare ogni angolo, i loro occhi fissano il mio corpo con una presenza invisibile. Al centro della stanza, c'è Tom, che si erge immobile come un monolite, la luce tremolante delle torce illuminando il suo volto severo e freddo. Di fronte a lui, il basilisco: una creatura mostruosa, imponente, con occhi gialli che brillano di una luce malsana.
"Tom," sussurro, la mia voce è un filo fragile che vibra nell'aria. Lui si volta lentamente, i suoi occhi si incontrano con i miei, ma sono occhi che non riconosco più.
"Lilibeth," dice, e la sua voce è fredda, implacabile. "Come hai fatto a trovare questo posto?"
Non rispondo, il mio cuore è troppo pesante, la mia mente troppo frastornata. La paura mi paralizza, ma la rabbia cresce come un incendio. Tom mi guarda intensamente, i suoi occhi diventano sottili, sospettosi. "Parli serpentese," osserva, un'ombra di disprezzo nella sua voce.
"Smettila, Tom," dico, la mia voce tremante, ma la determinazione cresce. "Non posso permetterti di fare del male a nessuno. Questo deve finire, ora."
Una risata gelida esce dalle labbra di Tom, un suono che non ha nulla di umano, solo freddezza. "Non capisci, Lilibeth. Questo è solo l'inizio. La purificazione del nostro mondo è inevitabile. E tu, tu non puoi fermarmi."

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La figlia del diavolo
FanfictionLilibeth Morning cresce in orfanotrofio con Tom Riddle. A Hogwarts le loro opinioni si separano, ma non i loro cuori. ‼️in revisione