➸𝑪apitolo quarantanove

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Lando Norris

"Lando mi spieghi che succede?"

Siamo in hotel e ho appena terminato la riunione per la strategia da utilizzare domani alle qualifiche. Ho una faccia che parla per me, perché da quando ho avuto quella discussione con Camille non riesco a pensare ad altro.

Come fa solo a pensare che dopo tutto quello che sto facendo per riavere la sua fiducia io possa buttare tutto all'aria per Magui.

A me di quella ragazza non interessa nulla e non devo sicuramente giustificarmi con Camille se ci passo del tempo insieme per del lavoro.

Quindi dopo ore di riflessione, ho capito che a dover tornare sui propri passi debba essere lei. Quest'accusa infondata è troppo per me, perché non le ho mai dato modo di dubitare almeno su questo.

Non ho mai guardato altre ragazze, non ci ho mai provato con loro quindi non capisco questo bisogno di rassicurazioni proprio ora.

Effettivamente tutto il weekend di gara con annesso ritorno a Monaco non la contatto, così come lei rimane fissa sulle sue convinzioni.

Max mi vuole obbligare ad andarle a parlare, ma proprio non riesco poiché troppo accecato dalla rabbia.

Omini a cosa che voglio fare ora, da quando sono atterrato a Monaco, è andare a prendere mio figlio e passare del tempo con lui, che è la cura a tutti i miei problemi.

Non avverto nemmeno Camille che sarei passato da lei, presentandoli fuori la sua porta in attesa che quest'ultima venga aperta.

"Lando?"

Sembra sorpresa di vedermi lì, ma intuisce probabilmente dalla mia faccia, che non sono qui per lei.

"Porto Hervè da me"

Le faccio sapere con tono freddo, che non pensavo di essere capace di utilizzare con lei. Più la guardo e più mi sale la rabbia. Lei è quella che pur sapendo che Carlos prova dei sentimenti per lei continua a starci vicino, non io.

"Ti preparo la borsa"

Me lo concede dopo un sospiro profondo, avviandosi nella cameretta del piccolo per prendere lo zaino.

Mi avvicino alla culla del salone dove Teddy B riposa, prendendolo tra le mie braccia in modo delicato. I suoi piccoli occhietti si aprono e un versetto esce dalle sue labbra.

"Papà è tornato"

Gioco con la sua manina sperando che il tempo da trascorrere in questa casa termini il prima possibile, dato che mi sento soffocare sapendo di non poter andare a baciare la padrona di casa.

Voglio però togliermi un sassolino dalla scarpa, perciò appena Camille ricompare nella mia vista decido di uscirmene con delle parole abbastanza dolorose.

"Quindi siamo arrivati a questo?"

"Questo cosa?"

Mi domanda rimanendo a debita distanza da me.

"A te che non ti fidi e a me che dovrei passare il mio tempo a rassicurarti che non ci proverei con nessun'altra?"

"Io-. So di aver esagerato, ma cazzo ho visto tutte quelle foto e il modo in cui vi guardate"

"Quindi hai letteralmente dimenticato il modo in cui guardo te, il modo in cui guardo voi"

Mi riferisco anche al piccolo bimbo che tengo tra le braccia.

"E se tu ti sentissi obbligato a volere il mio perdono proprio per mezzo di Hervè?"

"Cazzo Camille ma che ti prende? Ti prenderei la luna se solo tu me lo chiedessi! Non è che sei tu quella che non sa cosa vuole?"

"Che staresti insinuando, Lando?"

Mi sale il nervoso nel vedere il suo tono calare, come se si sentisse offesa da questa accusa.

"Ti sta iniziando a piacere Carlos?"

Lo domando per dispetto, pur sapendo che tra loro non ci sia effettivamente niente. L'ho letto più volte nei suoi occhi e nonostante la gelosia non ho mai veramente dubitato.

Il silenzio che segue la mia domanda però mi fa gelare sul posto. Perché non dice una qualsiasi possibile negazione, invece di rimanere ferma a guardare il vuoto.

"Camille, mica provi qualcosa per Carlos"

"No, no. Però..."

Vedo il terrore nei suoi occhi che si abbassano verso il terreno.

"Prima, cioè fino a dieci minuti fa c'era Carlos qui"

"Come? Che cazzo vi faceva Carlos qua"

"L'ho chiamato io, volevo sapere che avevi fatto in questi giorni. Non ti sei fatto sentire"

"Non ci credo Camille, veramente non ti fidi di me fino a questo punto?"

I suoi occhi si fanno lucidi mentre le parole le muoiono in gola. Non è solo questo quello che mi sta nascondendo e non sono sicuro di voler sapere cos'altro ci sia da sapere.

"Che è successo?"

Sono autolesionista perché so che le prossime parole che dirà sono quelle che mi distruggeranno dentro. Ormai la conosco troppo bene e so a memoria ogni suo umore, ogni sua espressione facciale.

"Ero molto triste e arrabbiata, ero accecata dalla gelosia.."

"Vai al punto, vi siete baciati?"

Sembro totalmente indifferente a questa conversazione, ma dentro sto piano piano morendo. Spero che dica di no, spero che dica qualsiasi altra cosa.

"Lando ti giuro è stato mezzo secondo, il tempo di capire cosa stava succedendo"

"Okay io ho finito qui, non voglio sentire altro"

Mi avvicino a lei per strapparle di mano la bretella dello zaino, ma all'ultimo fa resistenza.

"Ti prego Lando, credimi!"

"Come cazzo potrei crederti dopo questo? Hai buttato merda su di me e poi sei tu quella che fa ste cagate?"

Voglio solo uscire da questa casa, non la voglio vedere mai più perché so che finirei per perdonarla e questo non è per nulla rispettoso per me stesso.

Voglio stringere Hervè tra le braccia facendomi consolare dalla sua dolcezza, sperando di non rivedere lei sul volto del bambino.

Per questo dopo aver preso lo zaino mi chiudo alle spalle la porta di quest'appartamento.

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora