➸𝑪apitolo quarantasei

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Camille Leclerc

Dopo la cena i ragazzi decidono di andare a svagarsi un locale dove si può anche ballare, ma per ovvie ragioni io declino l'offerta accettando quella di Carlos di tornare insieme in hotel.

"Piccola Leclerc, come mai non vieni?"

"Lando non porterei mai Hervè in un locale del genere"

"Effettivamente, allora che ne dici di andarci a prendere un gelato?"

Mi propone senza rendersi conto dell'arrivo di Carlos che gioca con le chiavi in mano.

"Estrellina andiamo?"

Mi sento messa alle strette, non voglio dire di no a Lando, morirei dalla voglia di trascorrere altro tempo con lui, ma allo stesso tempo è tanto che chiacchiero faccia a faccia con Carlos, quindi alla fine rimango coerente con le mie parole.

"Magari un'altra volta, ho promesso a Carlos che sarei tornato con lui"

Lando non dice nulla, ma rimane visibilmente deluso dal mio rifiuto. Mi lascia un tenero bacio sulla fronte.

"Avvisami quando siete in hotel"

Gli decido un sorriso sincero poiché sarei bugiarda a dire che queste sue attenzioni non mi facciano piacere.

"Ti rubo solo un secondo Carlos"

Si allontana così, andando ad affiancare il suo ex compagno di squadra. Si scambiano poche parole o meglio le pronuncia solo Lando e Carlos annuisce.

Quando entro nella maserati data in dotazione a Carlos, muoio dalla curiosità di sapere cosa si sono detti. Hervè è nei sedili posteriori, nel passeggino che si trasforma anche in ovetto per la macchina, addormentato ormai dai qualche minuto.

"Che ti ha detto?"

Mi mostro quasi indifferente alla questione, quando in realtà venderei un braccio per quest'informazione.

"Niente di che, ha detto che se non arrivate a casa sani e salvi mi fa esplodere vivo"

"Però nulla di che"

Lo sfotto alla fine, riuscendo a strappargli anche una risata sincera.

"Vuoi già tornare a casa?"

Quasi mi incanto a guardarlo, è magnetico mente guida con una sola mano attaccata al volante, mentre l'altra pende fuori dal finestrino aperto.

"In realtà Lando mi ha fatto venire voglia di gelato"

"E che gelato sia, allora"

La musica tenuta appositamente bassa ci fa compagnia tra una chiacchiera e l'altra, fino a quando la macchina non viene parcheggiata.

Abbiamo trovato probabilmente l'unica gelateria ancora aperta a quest'ora e non posso esserne che felice.

Optiamo per far scendere solo Carlos, così da non lasciare solo neppure per un secondo il piccolo Teddy B.

"Gusti?"

Mi domanda, come se non si ricordasse a memoria le mie preferenze. Non so cosa mi spinge a provocarlo, forse il semplice voler scherzare.

"Carlos, non fare finta di non saperlo a memoria. Non deludermi"

"Mai estrellina"

Prima di scendere definitamente dalla vettura, mi stringe una guancia fra le sue due dita calde.

Torna pochi minuti dopo con due coppette e una marea di fazzoletti per evitare che possiamo sporcare l'auto.

"Mi era mancato"

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora