'Hm, quindi, ricapitolando, stai uscendo con Ghali, un rapper, famoso, non vuoi farti scoprire dai media e non sei voluta nemmeno andare al suo concerto?' chiese Francesca, sedendosi sul divano, accanto a me.
'Non era il suo concerto, era quello di Radio Italia e lui era uno degli ospiti.'
'Si, okay, rimane il fatto che ti devi far curare. Puoi fare certe cazzate?'
'Che cosa avrei fatto?'
'Emma, stai scopando con Ghali, ti dice che sei il paradiso, sembra un bimbo quando sta con te, parla a tutti di te e tu non puoi nemmeno andare a vederlo cantare?'
'È passato solo un mese e mezzo.'
'Se continui così la canzone su di te la scrive davvero, e non in positivo.'
'Mi sono sempre chiesta se fossi stata davvero una stronza. Se in realtà ero stata io a rovinare tutto, a sciogliere quello che ci legava.
Non ti ho mai creduto quando mi dicevi che ero bellissima, o che parlavi a tutti di me. Non lo so perché non ti ho mai creduto, ma non ci sono mai riuscita a crederti a fondo.
Ogni tanto mi rendevo conto di quello che eravamo, del male che ci facevamo, e smettevo di parlarti. Ma qualcosa ci legava, e tornavamo sempre l'un dall'altro.
Passavano settimane e quello a cui pensavo eri tu. Avevo le foto che ti avevo scattato sulla panchina nel cassetto, e ogni volta le riguardavo, mentre pensavo se scriverti o aspettare te.
Non è mai stata una relazione stabile, eppure ogni volta tornavamo insieme a fare finta di nulla.
Forse avevamo paura di innamorarci, o forse non lo avevamo mai fatto.'
'Ehi, superstar!' mi affacciai dal balcone, guardandoti mentre barcollavi per la strada.
'Mi fai salire?'
'Sali.' sorrisi, rientrando in casa.
Erano le 5 del mattino, era uno dei pochi momenti dove la tua fama non era una preoccupazione.
Appena entrasti in casa notai subito che eri fatto, e pure ubriaco.
'Ti sei dato alla pazza gioia, hm?' ti feci sedere sul divano, legandoti i dread in una coda.
'Forse ho esagerato.' mettesti la testa sul mio petto, avvolgendo le braccia ai miei fianchi.
'Questa è stata la prima volta dove mi sono resa conto di quanto fossi stronza in realtà. Vederti vulnerabile, tra le mie braccia, mi ha fatto realizzare quanto in realtà tu fossi genuino.'
'Non ti muovere, sto comodo.' sussurrasti, stringendomi i fianchi.
Ti avevo portato sul mio letto e ti avevo fatto sdraiare. La tua testa era sempre sul mio petto e mi stringevi forte, come se avessi paura che scappassi.
'Va bene, capo.' sorrisi, infilando le dita nei tuoi dread.
Mi rilassava giocare con i tuoi dread. La tua presenza così vicina, così intima, mi faceva sentire in pace. C'erano momenti in cui tutto sembrava perfetto, come se il mondo si fermasse solo per noi due.
'Emma, sei sveglia?' mormorasti, la tua voce impastata dall'alcol e dalla stanchezza.
'Sì, sono qui.' risposi dolcemente, accarezzandoti la testa.
'Perché non mi credi quando ti dico che sei bella?'
'Perché non me l'ha mai detto nessuno.'
'E allora? Io te l'ho detto, perché non mi credi?'
'Non lo so.'
'Perché non mi credi mai?'
'Non lo so.'
'Sai dire solo questo?'
'Non è colpa mia.'
'Perché sei sempre così stronza?'
'Ghali, non lo so.'
'Perché non ti credevo? Non lo so. Sapevo risponderti solo questo. Non lo so. Non ne avevo idea. Eppure me lo dicevi sempre, ma non ti ho mai creduto. Mi sforzavo, eppure non ti credevo.
Perché?
Perché pensavo il peggio di me stessa? Perché pensavo mi stessi prendendo in giro? Non lo so.'
La mattina mi svegliai che tu non c'eri. Il letto era vuoto. Non ti trovai nemmeno in cucina, o a fumare sul balcone, così ci andai io.
È stata la prima volta che ho capito che non sarebbe durata per sempre, che ti saresti scocciato dopo un po', e non ti biasimavo.
Fumai un intero pacchetto quel giorno. Mi sentivo in colpa mentre le accendevo, eppure non riuscivo a smettere.
20:12 'scusa se sono scappato stamattina, mi ha chiamato Charlie e non volevo svegliarti.'
'non importa.'
'sei arrabbiata?'
'no.'
'perché mi rispondi così allora?'
'così come?'
'non fare la difficile.'
'non la sto facendo.'
'si, la stai facendo. più del solito.'
'ma perché sei così fissato? non la sto facendo.'
'lascia stare.'
STAI LEGGENDO
the art of opposites. ghali
Fanfictionforse non c'è un destino meglio di così sorridi scema, che ci vuole a perdersi finiti in frullatore, via da tutto 'sto grande amore vorrei guadagnarci almeno una canzone mi hai detto faccio come cazzo mi pare sono tre vite che ti vengo a cercare lo...