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Il sole incominciò ad illuminare la foresta. I raggi filtrarono dai rami e colpirono Musa sul viso. Sfarfallò gli occhi per due istanti prima di aprirli completamente.

L'accampamento era tranquillo. Il trambusto della sera prima si respirava soltanto dalle macchie di sangue tinte sull'erba e dalle boccette di vetro lasciate incustodite da Silva. Il libro consultato da Sky era rimasto accanto a loro. Le sue pagine venivano mosse dal vento, la sua copertina illuminata dal sole.

Riven dormiva ancora. La speranza della ragazza si limitò. Il battito del suo cuore ascoltato all'infinito quella notte, le aveva fatto credere che si fosse svegliato. L'unico sintomo che il ragazzo fosse vivo.

Gli strinse la mano. Chiuse gli occhi. Ascoltò. Sentì soltanto il suono del vento. Una parte di lei sperava invece che il ragazzo ricambiasse la stretta. Ma nulla successe. Musa riaprì gli occhi.

:-sta bene-: Sky si avvicinò a lei con un sorriso sul volto. Riposato, dopo quella folle notte, aveva un sorriso più luminoso. Musa non riuscì a ricambiare appieno lo sguardo che gli mostrò. :-è sempre stato un po' pigro e forse ci metterà un po' a svegliarsi...ma si sveglierà-: Musa desiderò avere la sicurezza che lui aveva nella sua voce.

:-Sky, vieni, dobbiamo parlare-: Silva giunse alle loro spalle all'improvviso. A differenza del ragazzo, sembrava non aver dormito proprio: aveva impressi sul volto i segni di una lunga nottata insonne.

Sky annuì serio. Un ultimo sorriso a Musa e andò via.

La ragazza restò di nuovo sola con i suoi pensieri. Tenne tutto il tempo la mano stretta a Riven. Non si allontanò da lì neanche per un'istante. I suoi occhi si tennero calamitati su di lui tutto il tempo. Le sembrava incredibile pensare che soltanto il giorno prima, a distanza di poche ore, i due si stessero allenando nella radura. Chiudendo gli occhi sentiva la sua voce, percepiva la sua risata, riusciva a sentire i suoi occhi osservarla ridenti. Poi aprendo gli occhi e lo vedeva lì, privo di forze, inerme, uno sguardo vuoto al posto del suo sorriso.

Durante il pomeriggio Sky venne a trovarlo in infermeria un paio di volte. Portò un po' di cibo a Musa, la quale non aveva più sentito la necessità di mangiare da quando Riven era tornato.

Avevano scambiato brevi conversazioni, poi il silenzio. E così il sole aveva cominciato a calare. Riven non si era svegliato e il cuore di Musa aveva iniziato a battere sempre più forte.

Durante il pomeriggio una specialista si era avvicinata a lei. Senza preoccuparsi di disturbarla, aveva detto :-ho bisogno di aiuto con la legna, verresti con me?-: e senza sentire la sua risposta si era allontanata. Musa la vide mentre spariva dietro gli alberi, poi gettò uno sguardo a Riven: non avrebbe voluto lasciarlo, ma forse fare quattro passi le avrebbe fatto bene.

Seguì la ragazza nel folto del bosco. Sembrava sparita. Aveva perso i suoi passi e di lei non vi era traccia. Senza domande, iniziò a raccogliere un po' di legna da portare all'accampamento per accendere i fuochi.

:-Musa-: un sussurrò le giunse all'orecchio. Rabbrividì. Lasciò cadere i rami a terra e si voltò osservandosi intorno: il vuoto. Prese un bel respiro: forse tutto quel preoccuparsi le stava dando alla testa. Recuperò i rami da terra.

:-Musa-: e gli lasciò cadere di nuovo. Questa volta non se l'era immaginato, ne era certa. Si volse tirando fuori dagli stivali i coltellini con cui si era abituata a camminare. Assottigliò gli occhi e cercò di scorgere una figura tra le ombre degli alberi.

:-suvvia, non fare la scortese! Voglio soltanto parlarti-: disse la voce misteriosa.

:-chi sei?-: il suo corpo era in tensione, in allarme pronto a scattare. La voce graffiò l'aria con una risata.

Fate: The Winx SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora