Difendi. Colpisci. Attacca. Sono le forme basi per un buon combattimento e Musa sembrava averle apprese appieno. In quei giorni avevano trascorso tutto il loro tempo libero ad allenarsi. E stando in una foresta di tempo libero se ne aveva tanto.Silva aveva mandato un gruppo di specialisti in ricognizione: nessuna novità. Alfea taceva, gli specialisti erano esclusi dal mondo e da quello che, oltre le spesse barriere della scuola, stava accadendo. Non sapevano niente di Sebastian, delle streghe del sangue, della guerra...ogni cosa taceva.
Riven cercava di tenere la mente occupata con una spada in mano. L'aveva sempre fatto, quando le cose si facevano difficili Riven prendeva una spada, tenere un'arma in mano era il suo modo di scaricare qualsiasi emozione.
Musa gli aveva tenuto compagnia in quei giorni: la ragazza si allenava assiduamente con la lancia, trovava in Riven un compagno e quando lui non c'era scontrava la sua agilità sui tronchi degli alberi. Era migliorata, Riven non poteva negarlo, eppure non le avrebbe mai dato la soddisfazione di sentirglielo dire.
:-dovresti imparare a maneggiare una spada-: le disse una sera, all'ombra di un albero.
:-non ho bisogno di una spada-: sentenziò lei, abbattendo il ramo piccolo e basso di un albero.
:-non potrai combattere per sempre con una lancia-: le disse :-le lance sono indispensabili per migliorare le tue abilità e rafforzarti, ma non ti potranno salvare la vita-:
La voce di Riven non giunse nemmeno alle sue orecchie. Continuò a combattere senza rivolgergli uno sguardo.
Il ragazzo si avvicinò a lei e intercettò l'asta della sua lancia con l'elsa della sua spada, poco prima che si abbattesse su un tronco. La ragazza gli rivolse uno sguardo sorpreso, poi rispose con forza al suo attacco.
A Riven bastarono due mosse: fece slittare la spada lungo l'asta, roteò il polso e tagliò di netto la lancia a metà. Musa era migliorata, vero, ma Riven era comunque più abile di lei.
:-te l'ho detto-: ripeté con orgoglio :-le lance non ti salvano-:
Musa non gli diede tempo di voltarsi e andar via che, afferrando una spada, si avventò su di lui. Il ragazzo percepì il suono dell'arma, maneggiata con poca esperienza, fendere l'aria. Intercettò la sua traiettoria e la colse di sorpresa voltandosi un'istante prima che lo potesse colpire.
I loro respiri affannati riempirono quei frangenti di secondi in cui restarono immobili ad osservarsi. Poi Musa partì ancora: si allontanò da Riven, fece roteare la spada, Riven parò, Musa colpì, Riven parò di nuovo, attaccò, incalzò, Musa colpì ancora, ma Riven era più forte e in un secondo la ragazza era distesa di schiena per terra. Imprecò sottovoce.
Riven le porse una mano per tirarsi su e lei accettò con riluttanza.
:-non sei male-: le disse :-devi imparare a maneggiarla con più precisione...sai, le spade necessitano di equilibrio e destrezza: devi essere sicura quando impugni un'arma, solo così potrà salvarti-: e, come a dimostrarsi, fece roteare un paio di volte l'arma nelle sue mani con destrezza.
La ragazza l'osservò con un sopracciglio alzato mentre lui si snodava in altre abili mosse.
:-sei qui per allenarmi e per vantarti di quanto tu sia bravo?!-: gli disse con una punta di pungente ironia. I suoi occhi si assottigliarono e il sorriso di Riven si allargò.
:-mi hai appena fatto un complimento a sbaglio?-: si avvicinò a lei :-hai detto che sono bravo-: giunse ad un palmo dal suo viso, con il fiato che le sfiorava il collo come un sussurro. Da quella distanza poteva osservare i suoi occhi luminosi, i capelli chiari e la pelle delicata illuminata dalla luce del sole.
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Fate: The Winx Saga
FantasiRiven non aveva mai saputo cosa fosse l'amore. Però Musa gliel'aveva insegnato. Ogni batticuore insensato che lo travolgeva quando era accanto a lei. Il brivido che gli pizzicava la schiena quando la baciava. Il sorriso che gli nasceva spontaneament...