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Un suono sordo giunse dal fitto del bosco. Secco. Diretto. Vicino.
Musa strinse l'elsa della spada. Assottigliò gli occhi nel buio. Il vento soffiò.

:-fare la guardia significa stare in allerta-: Silva sbucò dal buio :-ma non così tanto allerta-: rise divertito. La ragazza sciolse i muscoli. Si era proposta di fare la guardia, ma mentre tutti dormivano i suoi sensi si erano fatti troppo attivi.

Erano partiti da un giorno soltanto e lei non riusciva a togliersi di dosso quella strana sensazione. Abbassò la spada. Silva si sedette accanto a lei.

Restarono in silenzio ad ascoltare il soffio del vento. Erano partiti da un giorno, il fuoco che Sebastian aveva acceso segnava loro la strada, ma per il momento non c'erano stati riscontri. La foresta sembrava essere vuota come tutte le altre volte che l'avevano attraversata.

La ragazza ripensò alle parole che Sebastian le aveva rivolto. "è tutta colpa tua, tu l'hai ucciso!". L'aveva manipolava, aveva segnato una strada nella speranza che lei la percorresse. L'aveva minata. Silva aveva detto che lui non sapeva. Ne erano così sicuri?

La ragazza sollevò il volto e osservò il fumo del fuoco che si dissipava nel cielo.

:-è vicino-: disse Silva intercettando i suoi pensieri. Musa sospirò. Quanto voleva che non lo fosse.

Strinse con più forza l'impugnatura della spada senza accorgersene. Silva la guardò.

:-andrà tutto bene-: quante volte le avevano ripetuto quella frase in quelle settimane. Eppure le cose non erano andate mai bene.

Pensò a Riven. L'unica cosa giusta in quell'enorme casino. Sorrise. Si chiese se si fosse svegliato. Sperò che si fosse svegliato. Aveva desiderato di tornare un istante dopo essere partita. Non poteva evitare al suo cervello di far pensieri negativi, così come non poteva evitare che il suo cuore battesse.

:-hai mai avuto paura durante una delle tue missioni?-: chiese interessata. Sila le mostrò uno sguardo sorpreso. Sembrò pensarci un po'.

:-io ho sempre paura-: ammise :-quando i miei ragazzi partono, quando li vedo andar via e non so se li vedrò tornare, quando ci alleniamo, sperando che le mosse che hanno sbagliato non siano quelle che li costeranno la vita là fuori, quando devono combattere, quando non posso far altro che guardare...fa parte dell'essere un padre, aver paura, e gli specialisti sono i miei figli-:

Le si scaldò il cuore a sentire quelle parole. Non aveva mai sentito Riven parlare così apertamente di Silva, aveva maniere un po' brusche di parlare della gente. Ma aveva sempre saputo che ci tenesse a lui.

:-starà bene-: disse Musa :-Riven starà bene-: si stupì lei stessa di dire una cosa del genere, ma si rese conto che Silva aveva bisogno di sentirselo dire. Annuì pensieroso.

:-mi si è fermato il cuore quando l'ho visto spuntare dalla foresta-: Musa lo capì: era la stessa cosa che aveva provato lei.

:-ma l'hai salvato-: gli disse sorridendogli. L'uomo ridacchiò.

:-a me sembrava più che altro di star improvvisando-: fece :-non mi sentivo un salvatore-:

:-forse non sentivi di star facendo del tuo meglio, sentivi di star andando alla cieca-: prese parola Musa :-ma io ti ho visto: sei stato incredibile...e poi, ci sono mille modi in cui un essere umano può aiutare-: Silva le sorrise: quelle parole gliel'aveva dette lui.

:-capisco perché piaci a Riven-: lo sguardo della ragazza si illuminò. Un rumore alle loro spalle li fece sobbalzare. Musa era stata troppo in tensione per preoccuparsi ancora. Ma quella volta qualcosa di cui preoccuparsi c'era: il fuoco si era improvvisamente spento, il fumo non era più visibile nel cielo.

Fate: The Winx SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora