19.

203 6 0
                                    













Musa sollevò gli occhi al cielo, dove gli ultimi raggi di sole scendevano dolcemente oltre le colline. Il vento soffiava e il cielo cominciava a riempirsi di stelle. C'era calma nell'aria, una calma che non erano stati in grado di provare per troppo tempo.

Strinse la mano tra i capelli di Riven, posato sulle sue gambe, e sorrise al cielo luminoso.

:-a che pensi?-: le chiese il ragazzo curioso. Musa chinò lo sguardo e incontrò i suoi occhi verdi. E sorrise anche lei. Avevano avuto tanto a cui pensare in quei mesi, ma adesso era rimasto soltanto il vuoto di una ridondante battaglia senza esiti.

Sopirò. Adesso non doveva pensare a niente. Si era scordata quanto fosse bello.

Alfea era tornata. Rosalind era morta. Sebastian era stato sconfitto. Niente più streghe del sangue. Niente più guerre. Soltanto una scuola da ricostruire.

Gli studenti stavano cercando di rimettere insieme i pezzi di quella guerra che li aveva distrutti. Tornare alla normalità non era facile: avevano troppe ferite impresse sulla pelle per essere dimenticate. Ma anche le cicatrici guariscono.

Passò una mano tra i capelli di Riven. Il ragazzo le sfiorò il polso con un dito.

:-pensavo...a niente-: disse con leggerezza :-ti è mai capitato di esser così calmo?-:

Bloom aveva riottenuto controllo sulla fiamma del drago. Le fate aveva recuperato i loro poteri magici. Stella era riuscita a sistemare le cose con sua madre e non aveva più un intero esercito alle sue spalle. Terra aveva finalmente espresso i suoi sentimenti alla ragazza che amava e le due avevano ricominciato insieme. Erano cambiate tante cose. Ma Musa e Riven restavano gli stessi ragazzi che si erano innamorati nella foresta.

Il ragazzo si risollevò da terra e avvolse il busto di Musa con le sue gambe. Le scostò una ciocca dal viso. Le sfiorò la guancia. E posò delicatamente le sue labbra sulle sue. Musa gli sfiorò le labbra con un sorriso.

Un lieve e leggero filo di musica avvolse i due nell'aria della sera. Era tutto così perfetto. aveva desiderato così tanto tutto quello che Musa aveva paura che anche un semplice soffio di vento potesse distruggere ogni cosa.

Riven volse lo sguardo verso Alfea alle sue spalle. :-credo che la festa sia incominciata-: dedusse :-vogliamo andare?-: il sorriso della ragazza svanì.

No. Non voleva andare. Voleva dirgli di aspettare. Ancora un altro po' di pace prima di immergersi in un mare di sentimenti irraggiungibili.

Quella sera gli studenti di Alfea avevano organizzato una festa per concludere l'anno scolastico e per festeggiare la vittoria della guerra. Ci sarebbe stata tanta gente. Tanto divertimento. Tanta musica. Tante emozioni.
Musa aveva imparato a gestire i suoi poteri ma un posto pieno di emozioni restava sempre un posto pieno di emozioni.

Si era allenata molto dopo la fine della guerra, era diventata una specialista, e aveva imparato che una spada poteva fare molto più che salvare: poteva distrarre. Quando aveva una spada in mano doveva fare soltanto una cosa: pensare a combattere. Non aveva tempo per nessun altro, se non sé stessa.

E poi c'era Riven. Lui era la sua ancora di salvataggio. Quando sentiva troppo le bastava guardare Riven.

Prese un sospiro. Strinse la mano del ragazzo.

:-d'accordo-: fece con un sorriso.

Si risollevarono dall'erba fresca. Musa osservò assorta Alfea. E desiderò che ogni cosa tacesse. Si guardò attorno e si godette l'ultimo caldo soffio di vento, l'ultimo raggio di sole. Quell'ultimo barlume di calma prima di crollare.

Fate: The Winx SagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora