la seconda

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Dopo quasi un mese dall'essermi licenziata da lavoro, tutto era tranquillo esternamente, ma l'ansia e le paure del mio futuro continuavano, anche se cercavo di far filare tutto liscio infondo dentro di me nulla era apposto.
La sera per sfogarci e passare un po di tempo io e mia mamma decidemmo di disegnare, me lo ricordo ancora perfettamente, io che tentavo in tutti i modi di disegnare qualcosa di decente e invece sembravano sempre disegni fatti da un bambino di 2 anni e questo ci divertiva un sacco quando volevo disegnare un coniglio in realtà mi usciva una nuvola con delle orecchie e lo sguardo sguercio e pazzo, invece mia mamma era bravissima a disegnare, disegno un ritratto di una donna seduta e chiusa in se stessa, quel disegno mi lasciò affascinata, sembrava un quadro e quel disegno raccoglieva un miglione di emozioni, rabbia, tristessa, pensieri e molto altro che ognuno di noi ha dentro di se.
Successivamente disegnò anche degli angeli felici che giocavano, forse immaginava che quei due angioletti erano i miei due fratellini che aveva perso e che magari aveva sperato che lassù o da qualsiasi parte siano stessero giocando e che sopprattutto fossero felici.
Si fecero le due di notte, mettemmo in ordine i pastelli, le matite e tutti i fogli che avevamo sparso sul tavolo, mia mamma appoggiò la cartelletta con dentro tutto sulla sedia e andammo sul divano, avevamo un divano ad angolo posizionato difronte alla tv e spostato un po dal lato del tavolo, io crollai subito, mia mamma stette sveglia fino alle 3.
Dormii fino alle 3.45 quando eccola di nuovo, la paralisi si era ripresentata, questa volta più forte, ero spaventata a differenza della prima volta mi sentivo in pericolo, aprii gli occhi ma non riuscivo a muovermi, ero completamente immobilizzata, mi sentivo come se il mio corpo non era piu del tutto mio, vidi i piedi di mia mamma molto vicini ai miei e cercai di parlare ma non riuscivo, allora provai con la punta dei piedi a svegliarla ma non facetti in tempo, quando a fatica ero quasi riuscita a toccarle i piedi una donna identica a mia mamma comparì alle mie spalle e mi disse con tono cattivo: "non svegliarla quella non è tua madre.", mi agitai ancora di più ma non riuscivo a muovermi neanch'ora, provai e riprovai a svegliare mia mamma ma non riuscivo, quella presenza alle mie spalle me lo impediva continuava a dirmi: "non svegliarla tua mamma non è lei", alla terza volta che me lo ripeteva, mia mamma si svegliò, con aria davvero cattivo si girò e mi urlò un secco e deciso: "tu" indicando la donna alle mie spalle che collassò e io tornai a prendere fiato come se ero rimasta in apnea per tutto quel tempo, tirai un respiro profondissimo e mi risvegliai, urlai e scoppiai a piangere in un fortissimo attacco di panico, mia madre si svegliò e cercò di tranquillizzarmi ma io tremavo, era stato orribile, non capivo niente, nella mia testa regnava solo un enorme spavento e un enorme confusione.

il paranormale ti dorme accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora