disconnessa.

13 0 0
                                    

Passarono giorni, poi mesi e il pensiero della paralisi e l'ansia che potesse ricapitare ogni tanto tornavano a galla, i miei che ormai da anni discutevano per tante anzi troppe cose e io che tra i pensieri della mia vita avevo pure i pensieri di loro due.
In quegli ultimi mesi la mia vita era sempre più stressata, e io dal giorno della paralisi continuavo a avere attacchi di panico più o meno forti.
Un giorno ero in camera online con mia cugina a giocare a un giochino ignorante e nel frattempo chiacchieravamo in chiamata, ero tranquilla o almeno così sembrava, decido di buttarle giù il telefono, lei preoccupata mi scrisse che avevo, non le risposi, ero in pieno attacco di panico così dal nulla e non sapevo come e cosa risponderle, cercai di respirare più lentamente possibile e le risposi "chiama mia mamma che è giù in cucina perché io non riesco a respirare".
Mia mamma corse immediatamente in camera mia e mi trovò in lacrime che facevo fatica a respirare, sentivo il cuore che stava per esplodere da quanto andava veloce, la testa la sentivo vuota come se per un momento ero disconnessa da tutto e tutti, mamma voleva chiamare l'ambulanza ma io non volevo, restammo lì per non ricordo quanto tempo prima che riuscii a calmarmi, l'attacco di panico era passato ma non capivo a cosa era dovuto dato che ero all'apparenza tranquilla.
Sentivo sempre di più che nell'ultimo periodo la mia mente era persa, io non mi sentivo più me stessa, non sapevo a cosa o chi dare la colpa, non capivo se era stata la paralisi ad avermi cambiata, se gli attacchi di panico erano dovuti a troppi pensieri per gli altri e poco tempo dedicato davvero a me o se semplicemente ero io che per l'ennesima volta ero sbagliata.
Da quel giorno non riuscendo piu a dare una spiegazione a nulla nemmeno a cio che mi succedeva, iniziarono ad aggiungersi anche le paranoie sul fisico, sul carattere e su mille altre cose, non riuscivo più a ritrovare me stessa, non riuscivo più a vedermi bella o anche solo carina, dove amici e familiari dicevano che c'era una cosa bella in me io trovavo sempre qualcosa di negativo per screditarmi e sentirmi in difetto, questo mi portò a chiudermi ancora una volta in me, a pensare che tutto ciò che ero o facevo era un enorme cazzata e a distruggermi pian piano sempre di più senza rendermene conto.

il paranormale ti dorme accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora