Ritorno a Hogwarts

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CAPITOLO SETTE- RITORNO AD HOGWARTS

Ehilà! Ecco qui un nuovo capitolo! Un po' più tardi del solito, ma almeno è sempre Lunedì xD Spero vi piaccia!
Baci,
JJ



La mattina del primo Settembre, Rose corse giù per la scale di casa sua e si precipitò in cucina. Sentiva già il profumo delle frittelle di sua mamma, che lei molto saggiamente abbinava alla Nutella, e del caffè, che preparava suo papà. Anche se si era messa a dieta, la buona forchetta le era rimasta e la colazione era un'ottima scusa per dedicarsi al piacere più grande della vita: mangiare. Ora Rose mangiava con più parsimonia e non fino a scoppiare. E anche in modo più sano. Tranne per qualche eccezione. La vera sfida sarebbe arrivata iniziando di nuovo Hogwarts e resistere alla bontà della sua cucina. Rose ancora non lo sapeva ma sicuramente si sarebbe impegnata come aveva fatto in questi ultimi mesi. Di sicuro non voleva riprendere tutti i kg persi e soprattutto non voleva rovinare l'equilibrio che aveva raggiunto con tanta fatica.

"Rose, hai preparato tutto?" Chiese sua madre, dietro di lei suo padre che alzava gli occhi al cielo.

Rose e Hugo fecero un risolino. "Sì, mamma."

"E tu Hugo?"

"Sì." Rispose sbuffando e sollevando qualche ciocca rossa che si era depositata sugli occhi. Hugo Weasley era la copia di Ron ma sembrava aver ereditato la natura alternativa dello zio Charlie. Hugo, invece che essere appassionata di draghi e di altre creature pericolose, era ossessionato dai computer. Il suo obiettivo era infatti quello di frequentare una Università babbana alla fine di Hogwarts e cercare poi di inserire quella tecnologia poco conosciuta, nel mondo magico. Hugo Weasley aveva davvero le idee chiare per essere un quindicenne.

"Bravi i miei bambini. Rose questo è il tuo ultimo anno. Goditelo fino in fondo. Hogwarts ti mancherà tantissimo."

"Vostra madre ha ragione. Io rimpiango un sacco di non aver fatto il settimo anno. Voi divertitevi... e non fate niente che io non farei."

"Ron se gli dici così però!"

"Eddai, Hermione. Lasciali in pace. Sanno cosa fare e cosa non fare, sono degli Weasley d'altronde." Concluse serafico Ron, guadagnandosi uno scappellotto da Hermione.

"E sarebbe consolante?" Rose e Hugo scoppiarono a ridere.

Ron si alzò e andò ad abbracciare la moglie. "Suvvia, Hermione. Calmati. Sono ancora i nostri bambini."

Hermione tirò su con il naso. "L-lo so. Ma Rose sta iniziando il suo ultimo anno e Hugo... Hugo il quinto! Quest'anno avrà i GUFO!" Prese un fazzolettino per tamponarsi gli occhi lucidi.

Ron le sorrise e le diede in bacio sulla testa. "Ragazzi, ricordatevi questo momento. Vostra madre commossa! Mai successo! Nemmeno il giorno del nostro matrimonio!"

"Ma va, non è vero!" Hermione si tolse dall'abbraccio ma sorrise al marito. Sapeva che stava solo cercando di tirarle su il morale.

"Se lo dici tu. Ragazzi andate a prendere i bauli che dobbiamo andare." Ordinò Ron, in versione papà autoritario.

*** Rose era nello scompartimento con Gracie, Susan e Alice. Le tre amiche stavano parlando ma Rose stava pensando a tutt'altro. Circa una mezz'oretta prima aveva salutato i suoi genitori ed era andata a cercare uno scompartimento vuoto. Ma, essendo sovrappensiero, era andata a sbattere contro qualcuno.Malfoy."Malfoy.""Weasley."Erano rimasti lì a guardarsi per secondi che sembravano ore. Entrambi si stavano ricordando di quello che era successo al laghetto.Poi lui, come in trance, aveva alzato la sua mano e l'aveva appoggiata sulla sua guancia. Delicatamente, come se lei fosse stata qualcosa di dannatamente prezioso.Rose l'aveva guardato in modo interrogativo, ma lui non aveva dato cenno di spostarsi. Poi aveva iniziato a muovere il pollice contro il suo zigomo. ImprovvisamenteRose si era riempita di brividi. Brividi ovunque. Lungo la schiena, nelle gambe, persino sulla testa. Così si era ritrovata a fare l'ultima cosa che mai si sarebbe aspettata di fare: aveva chiuso gli occhi. Aveva chiuso gli occhi e si era abbandonata a quelle leggere carezze che le stava facendo Scorpius.Lì. In mezzo al corridoio. La cosa però in quel momento non sembrava preoccuparla più di tanto."Rose?" Aveva sussurrato Scorpius spostando la mano verso il suo collo."Mmm?" Rose non aveva proprio la forza di parlare.Scorpius continuava a tenere la mano ferma sul suo collo e Rose sentì che si stava avvicinando. Il respiro alla menta di Scorpius si infrangeva contro le sue labbra. Era davvero molto vicino."Io non so che mi succede, ma..."Scorpius non era riuscito a finire la frase che aveva appoggiato le labbra su quelle di Rose. Lei era rimasta immobile poi, come risvegliatasi da un lungo sogno, aveva risposto al bacio. Era stata la prima volta che si era sentita così... viva. Entrambi erano rimasti fermi, immobili, come per paura che anche solo un movimento d'aria avrebbe potuto cambiare le cose. Nessuno dei due aveva provato ad approfondire il bacio, ma nonostante questo, le infinite sensazioni che li stavano attraversando, parlavano molto chiaro.Non era solo voglia, c'era anche dell'altro. E forse uno dei due aveva già dato un nome a quel nuovo sentimento.Scorpius si era staccato. Rose non era riuscita a quantificare il tempo in cui erano rimasti lì a baciarsi, potevano essere dieci secondi come mezz'ora.Rose aveva aperto gli occhi e si era trovata quelli di lui a pochi centimetri che la guardavano, forse ancora più luminosi del solito.Si erano guardati, poi lui aveva fatto uno scatto indietro. Che si fosse pentito?"Forse è meglio che vada. Albus mi starà cercando.""S-sì, è meglio che vada anche io." Poi aveva guardato la schiena di lui che si era allontanata lungo il corridoio.Rose rimase lì a guardarlo toccandosi le labbra. Che cosa aveva appena fatto? Aveva baciato Scorpius Malfoy? Tecnicamente lui aveva baciato lei.Rose.

Ok, ok. Ci siamo baciati reciprocamente.

Ecco, brava.

E John? Oddio! Era diventata una traditrice! Quelle che aveva sempre biasimato per tutta la sua vita. E ora? Ora non poteva fare altro che risentire il respiro di Scorpius su di lei e le sue labbra morbide sulle sue. La sua mano sul collo. I brividi ovunque. Se solo avessero approfondito quel bacio chissà dove sarebbero stati ora forse a fare...

"Rose?"

Gracie l'aveva riportata alla realtà.

"S-sì?"

"Hai sentito quello che ho detto? Hai questa faccia da spiritata da quando ti abbiamo trovata nel corridoio."

"Ehm..."

Le altre la guardarono in modo strano.

"Io so a cosa sta pensando Rose." Saltò su Alice.

"A cosa?"

Alice fece un sorrisino malefico. "All'incontro ravvicinato che ha avuto con Malfoy nel laghetto della Tana. Si stavano quasi per baciare quei due."

Alice mi sa che sei rimasta un po' indietro.

Le altre la guardarono a bocca aperta. "Tu...cosa?" "Come, scusa?"

Rose stava per strangolare Alice, quella pettegola!

"Non è successo niente. Mi ha solo tirato indietro perché voleva che Albus e Alice continuassero a fare i piccioncini!!!" Tiè, Alice!

Alice la guardò torva. "Non è vero."

"E allora non dire bugie."

"Io non dico bugie. Ce ne siamo accorti tutti del vostro strano momento."

"Se se. Smettila. Cosa stavi dicendo, Gracie?" Chiese Rose cambiando discorso.

"Anche se questo argomento sembra molto interessante, e stai certa che lo riprenderemo dopo, stavo dicendo che al falò sono stata con un ragazzo che..."

"Sei stata cioè?" La interruppe Rose, improvvisamente interessata alla parte più succosa della storia.

"Ci siamo baciati! Solo baciati, Rosie. Frena gli ormoni. Poi abbiamo parlato, ballato, ci siamo ri-baciati. E per tutta estate non ha fatto altro che scrivermi, dicendo che
non vedeva l'ora di rivedermi, gli mancavo. Solo che non potevamo vederci perché fino a ieri l'altro ero dai parenti di mia mamma in Francia."

"Ma davvero?"

"E non è finita qua!" Esclamò Gracie.

"No?" Chiese Rose. Le dispiaceva per Gracie, non trovava mai dei ragazzi "bravi". Sembrava cercare con il lanternino quelli più stronzi.

"Scusa, Rose ma non hai ascoltato proprio nulla?"

"Ehm... mi sono un po' persa."

"Fa niente, cara. Sarei anche io persa se fossi stata molto vicina a Scorpius Malfoy, o meglio... ai suoi addominali." Gracie fece un sorrisino, poi subito si rabbuiò.

"Comunque, ieri sono andata a Diagon Alley e indovina un po' chi c'era? Il tipo del falò con cui ho passato tipo la più bella serata della mia vita, ed era lì che si baciava con un'altra ragazza!!!"

"No, giura?"

"Te lo giuro, Rose! E sono stata anche un po' lì a vedere se, che ne so, avevo visto male? Lei si era buttata su di lui? Lui la stava per spostare? Ma no, ci stavano dando dentro. E pure tanto!"

"Ma che stronzo! E la tipa chi era? La conosciamo?"

"Oh, sì che la conosciamo. Era Janet, quella dello stesso anno di Lily ma di Corvonero."

"Quella che ha avuto l'inciucio con praticamente tutta Hogwarts?"

"Proprio lei! Però sì, diciamo che è colpa di lui. Janet mica sapeva che ci stavamo sentendo."

"Povera Gracie! Mi dispiace. Ma... lui chi è?"

"Preferirei non dirvelo per ora. Voglio proprio evitarlo e non parlarne più. Questa cosa inizia e finisce qui, ok?"

Le altre annuirono.

"Rose, ma alla fine hai ricevuto qualche altro biglietto strano?"

Rose ripensò al biglietto che aveva ricevuto qualche giorno prima. Non riusciva a capire se era inquietante o romantico. Per ora l'aveva detto ai suoi, ma loro l'avevano tranquillizzata dicendole che sicuramente era un ragazzo che l'aveva notata. A Rose comunque tutta la situazione non piaceva e non poteva fare altro che avere una strana sensazione.

"No, nessun altro biglietto. E spero di non riceverne altri. E' stato abbastanza inquietante. E' come avere qualcuno che ti osserva, ma che non sai chi è." Rose rabbrividì. "Ma sì, comunque non sarà niente di che."

Il viaggio proseguì tra le chiacchiere e presto si ritrovarono a tavola al banchetto, per il loro ultimo banchetto di inizio anno. A Rose quasi veniva da piangere. Sua mamma aveva ragione. Doveva proprio godersi al massimo questo ultimo anno.

Si girò a parlare con Susan e si accorse che aveva gli occhi di quasi tutta la Sala Grande puntati su di lei. Tutta Hogwarts si era accorta del cambiamento e già l'aveva capito dopo che la settima persona che non conosceva era venuta a congratularsi con lei, ma ritrovarsi sotto il radar dell'intera popolazione hogwartsiana era davvero troppo. Troppo imbarazzante. Cercò di far finta di niente finché sentì delle urla provenire dal portone principale.
Erano Albus e Alice. Che si urlavano addosso.

"Che cavolo è successo a quei due?" Chiese a Gracie che continuava a lanciare occhiate davanti a lei.
Stava forse guardando qualcuno nel tavolo Serpeverde?
"DEVI FARTI GLI AFFARI TUOI, PACIOCK!"

"IO MI STAVO FACENDO GLI AFFARI MIEI! SEI TU CHE HAI DECISO DI SCAMBIARTI LA SALIVA CON QUELL'OCA PROPRIO DAVANTI AI MIEI OCCHI. E SE PERMETTI, MI FA PROPRIO -"

"NESSUNO TI HA CHIESTO DI GUARDARCI! POTEVI ANDARTENE."

"ERAVAMO SULLE CARROZZE, POTTER. COSA FACEVO? MI BUTTAVO GIU'?"

"FORSE SAREBBE STATO MEGLIO!"

"Come hai detto scusa?" Chiese Alice con una strana calma nella voce.

"Ho detto che sarebbe stato meglio se tu fossi caduta dalla carrozza. Così almeno avresti chiuso quella tua enorme bocca!"

"Ma io ti – STUPEFICIUM!" Gli urlò contro Alice.

Albus non fu abbastanza veloce e venne scaraventato contro il muro della Sala Grande.

"PACIOCK! POTTER! IN PUNIZIONE!" Tuonò il professor Paciock dal tavolo degli insegnanti.

"Ma papà!"

"Niente papà, Alice! Andate a mangiare e poi venite nel mio studio che vi do una bella punizione."

Entrambi si recarono ai rispettivi tavoli e iniziarono a mangiare.

"Non si può dire che mio padre faccia preferenze."

Le sue amiche ridacchiarono. "Ma che ti ha fatto Al?"

"Non hai sentito? Si è slinguazzato... bleah... davanti a me con quell'oca della Smith per tutto il viaggio della carrozza! Appena gli ho detto di smetterla e di prendere un po' di aria, ha iniziato ad urlarmi contro dicendo che io mi ero fatta mille ragazzi! Ma quando mai? Allora gli ho chiesto se mi stava forse dando della poco di buono e lui ha detto che stava dicendo solo la verità. Ma vi pare? Quel brutto pezzo di –"

"Pollo Alice?" Chiese Susan interrompendola.

"Sì, grazie." Alice prese una coscia di pollo e iniziò a divorarla. "Io non lo sopporto Albus. Quella sera al lago sembrava di nuovo l'Albus dei miei primi undici anni e poi BAM ecco che torna lo stronzo di sempre. E io ci casco inevitabilmente. Succede sempre così! Penso che sia cambiato e invece no. E' sempre il solito."

"Su, Alice. Lo sai che lo fa per farti arrabbiare. Gli piace darti fastidio." Cercò di consolarla Rose.

"Sì, ma deve smetterla. Mi fa impazzire. Questo è l'ultimo anno e io non voglio stare a pensare a Potter tutto il tempo."

"Perché lo pensi sempre?" Chiese Rose sorniona.

Le sue amiche si misero a ridere ed Alice le guardò tutte male. "Hai capito cosa intendevo. Ora fatemi mangiare che litigare con Potter mi fa venire fame."

Rose annuì e lanciò uno sguardo al tavolo Serpeverde. C'era Albus che parlava concitato e continuava a lanciare occhiate furenti ad Alice. I suoi amici che gli davano delle pacche sulle spalle per consolarlo e Scorpius ridacchiava sotto i baffi. In quel momento lui alzò lo sguardo e si guardarono. Questa volta però lui riabbassò subito gli occhi e Rose si sentì quasi rifiutata. Rimase lì impalata a guardare la sua testa bionda ma lui non la rialzò più. Era forse imbarazzato? Ci stava pensando ossessivamente come ci stava pensando lei? O semplicemente non gliene fregava nulla?

Decise di usare la stessa strategia e buttarsi a capofitto sul cibo.

Il cibo non ti rifiuta mai.

Gran perla di saggezza, Rose.

"Studenti e studentesse di Hogwarts! Il banchetto è giunto al termine, ma prima di tornare nei vostri dormitori dobbiamo fare un annuncio importante." La McGranitt fece una pausa. Quello sarebbe stato il suo ultimo anno a Hogwarts. Sarebbe mancata a molti. Rose aveva come la sensazione che il professor Paciock avrebbe preso il suo posto l'anno dopo.

"Quest'anno, in occasione della Festa di Halloween, la scuola ha deciso che, invece che indire il solito banchetto, sarà organizzato un ballo. L'organizzazione sarà dei
Capiscuola e dei Prefetti e si invita alla massima maturità per questo evento."

La Sala Grande proruppe in mille bisbigli e Rose vide distintamente un sorrisino increspare le sottili labbra della preside.

"Per questa sera è tutto. Prefetti, portate nei dormitori i ragazzi dei primo anno. Buonanotte a tutti."

"Wow, un ballo! Non ci credo, che bello!!! Potremo travestirci! Non vedo l'ora!" Esclamò Susan iniziando a saltellare.

"Susie, ti prego. Non dare spettacolo." Gracie la prese per un braccio per farla fermare.

"Oddio, Gracie! Un po' di entusiasmo! Su con la vita!!! Sei giù per il tipo misterioso, lo so . Ma questa del ballo vedila come un'occasione per mostrare a Mr. X quello che si sta perdendo."

Susie le fece fare una giravolta e la guardò malandrina.

"Vedrai che gli serviremo una bella vendetta a quell'idiota." Continuò Susan prendendola a braccetto.

"Dici?"

"Oh, sì, cara mia. Fidati della vecchia zia Susie." E le fece l'occhiolino.

"Va bene dai. Per stavolta mi fiderò. Ma vedi di non farmi fare brutte figure." La ammonì con un dito Gracie.

"Ma quando mai? Io?"

Le altre tre si guardarono e scoppiarono a ridere. Arrivarono così alla Torre di Grifondoro. Felici e serene, pronte per affrontare il loro ultimo anno ad Hogwarts.

*** Erano tornati ad Hogwarts già da un mese ormai. Un mese che Rose non vedeva John, un mese che lei e Scorpius avevano avuto quel Momento (sì, con la M maiuscola) e un mese che lei e Scorpius non si parlavano. Era successo così, non si erano nemmeno confrontati, avevano solamente smesso di parlarsi. Lui aveva smesso anche di guardarla. Rose non capiva come mai e non saperlo la stava letteralmente logorando. Si era quasi ritrovata a rimpiangere le battute cattive che lui le faceva, poi ci aveva pensato un po' su e si era ricreduta.Quella mattina stava andando a fare colazione quando vide Liam, Steve e Francis uscire dalla Sala Grande. Erano proprio dei Corvonero. Non erano nemmeno le sette e mezza e già avevano fatto colazione."Ciao, Rose! Come stai?" Le chiese gentile Steve."Io tutto bene, voi ragazzi? Come sta andando il rientro?""Bene, dai. Pensavo peggio in realtà. Ma per ora ce la stiamo cavando." Le disse sorridendo Liam."E' poi passato solo un mese... il carico arriverà tra un po' credo. Anche se spero di no."Gli altri sorrisero. "E John come sta? E' da un po' che non lo sento." Due intere settimane, se vogliamo essere precisi. La cosa non la disturbava più di tanto in realtà.

John era scomparso. Dopo aver risposto alle prime due lettere che gli aveva mandato all'inizio dell'anno scolastico, John non si era fatto più sentire. Che gli fosse successo qualcosa?
Ma a chi voleva darla a bere? Anche John si era stancato della lontananza e non gli andava più di stare con una che andava ancora a scuola. E che si bacia altri ragazzi. Rose sapeva che era così, ma ammetterlo e dirlo a voce alta l'avrebbe reso troppo vero. E soprattutto ----

"Ehm... sì, l'ho sentito qualche giorno fa e ti saluta."

Rose apprezzò il tentativo di Steve ma non ci credette molto. "Beh, se lo senti, ringrazialo da parte mia e digli di leggere le mie lettere almeno."

"Lo farò."

Rose salutò i tre ragazzi ed entrò in Sala Grande a far colazione.

Era ancora persa nei suoi pensieri quando sentì un risolino provenire dall'altra parte della Sala.

Voleva far finta di niente ma era una cosa davvero troppo irritante. Così alzò lo sguardo, pronta a fulminare con lo sguardo chiunque stesse emettendo versi tanto fastidiosi ed ecco che davanti a lei si presentò una scena che le fece passare la fame. E quella mattina gli Elfi avevano preparato la torta al cioccolato, la preferita di Rose.

Davanti a lei, esattamente davanti ai suoi occhi, Scorpius Malfoy si stava facendo imboccare da una bimbetta della sua Casa. E non era finita qui. Ogni tanto, ad intervalli più o meno regolari, lui le faceva il solletico, facendola saltare così in alto che la tipa si buttava completamente su di lui. E lui non aveva nemmeno la faccia scocciata.

Molto bene.

Rose appoggiò delicatamente la forchetta nel piatto. Si asciugò la bocca con il tovagliolo. Afferrò la borsa e uscì dalla Sala Grande stizzita.

"Maledetto Malfoy che fa il simpaticone con le tipe e maledetta io che ci sto anche a rimuginare."
Borbottò Rose fra se', non notando lo sguardo di sconforto che le stava lanciando Scorpius dal suo posto.



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