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Lo spilungone ha finalmente finito di blaterare e ci ha dato il permesso di andare in giro per il quartier generale, per i fatti nostri, fino l'orario di cena.

Decido di fare due passi da solo mentre Isabel, Aiden e Furlan fanno comunella. Finisco davanti alle scuderie, entro, guardo un po' i cavalli e ne accarezzo un paio ma uno attira la mia attenzione; uno stallone dal manto nero come la fuliggine.

Che male c'è se mi faccio un giro?
Apro il box e con cautela mi avvicino al cavallo che sembrerebbe essere piú che tranquillo. Sello l'animale, ci monto su e lo faccio partire, senza dargli indicazioni precise lascio che vada un po' dove vuole.

Dopo un po' di tempo a girovagare senza una meta precisa, tra i campi e i boschi lontano dalla città e dal quartier generale, arrivo in uno spiazzo in mezzo al quale vi passa un ruscello dall'acqua limpida.
A dare ombra al ruscello c'è un grande salice piangente che con la punta dei rami piú bassi sfiora il prato sottostante.

Rimango qualche istante ad ammirare il paesaggio davanti a me, sembra di essere in un dipinto.

Poco piú in là noto un cavallo con tanto di briglie e sella, non pensavo ci fosse qualcuno nelle vicinanze.

Scendo da cavallo e dopo avergli accarezzato il muso mi avvicino al salice.
Appena sono abbastanza vicino noto che c'è effettivamente qualcuno seduto dietro al tronco ma non sembrerebbe avermi notato, faccio ancora qualche passo verso la figura e la riconosco, è t/n e sembrerebbe anche essersi addormentata.

"Non ci credo."
Sussurro per non farmi sentire, anche se non sembrerebbe funzionare dato che lei apre gli occhi e mi guarda alzando un sopracciglio.

"Che fai, segui le persone ora?"

"Ma figurati. Sono capitato qui per puro caso."
Pensando che questa sia la fine della conversazione riprendo a camminare questa volta verso il ruscello, ma neanche il tempo di fare tre passi di numero che vengo interrotto.

"Fermo li, Levi."

Mi giro con espressione seccata e la vedo a poco piú di un metro di distanza da me con le braccia incrociate.

Come diavolo si è alzata cosí in fretta?

"Quale dei caposquadra ti ha dato il consenso di allontanarti dal quartier generale?"

"Non sono un bambino, non devo chiedere il permesso."

"E invece si che devi."
Ora sembrerebbe lei quella seccata.
La c/c sospira e si gira camminando verso il suo cavallo.

"Per sta volta passi, torni per il tramonto però, intesi?"

"Tsk"

T/N si ferma e girandosi nella mia direzione ripete seccata:
"Intesi?"

"Si."

Rimango impassibile a guardare T/n salire sul suo destriero e partire al galoppo verso il quartier generale.

Vado a sedermi davanti all'albero con la schiena appoggiata su di esso e guardo l'acqua scorrere incessantemente, facendosi strada tra i sassi del ruscello.

Non posso fare a meno di guardarmi in torno stupito, non pensavo che un luogo potesse essere cosí bello e pieno di vita ma al tempo stesso cosí tranquillo.

Prendo un respiro profondo, finalmente libero dall'aria pesante del posto in cui sono nato e chiudo gli occhi per godermi il momento.

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T/N's POV

Ma tu guarda se ora devo condividere il mio posto preferito dove rilassarmi in santa pace.
Beh dai almeno Levi non è un tipo invasivo... E suppongo ci sia abbastanza posto per entrambi a questo mondo.

Dopo essermi data una lavata veloce vado in mensa e raggiungo, quella che ora è la mia squadra, al tavolo.

"Hey T/N!"

"'Sera, allora come ve la passate?"
Rispondo alla rossa sedendomi al tavolo di fianco ad Aiden.

"Direi piuttosto bene, a parte per il fatto che non sappiamo dove sia finito Levi."

"Ah si, l'ho incontrato io un paio d'ore fa e se non torna entro trenta minuti lo riporto qui a calci in culo."

"Ahh siamo protettivi vedo."
Subito dopo la frecciatina di Aiden, Furlan mormora un "Ma che razza di concetto di protettività hai tu?" che passa in sordina.

"Aiden, se non chiudi subito quella fogna ti pugnalo l'ugola con la forchetta."
Rispondo tra un boccone e l'altro della mia cena, guardandolo con la coda dell'occhio.

"Aww che tenera che sei, come sempre. Mi sei mancata."

Scuoto la testa divertita e gli scompiglio i capelli provocando una risatina da parte sua.

"Certo che sembrate proprio fratelli alle volte."
Il corvino appare alle mie spalle e lo salutano tutti mentre io mi soffermo per un po' sulle parole che ha detto.

Non ho tempo di formulare un pensiero sensato che mi sento toccare la spalla. Quando mi giro vedo Erwin che, pacato come sempre, saluta me e la squadra per poi abbassarsi alla mia altezza e dirmi qualcosa all'orecchio.

"Hai ragione! Me ne ero quasi dimenticata. Ma perché non lo dici ad alta voce cosí ti sentono alche i diretti interessati?"

"Sei tu la loro caposquadra ora, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio se li informassi tu della cosa."
Detto questo Erwin ci saluta e si allontana.

"Beh? Di cosa devi informarci mocciosa?"

"Vedi nano, domani dovrete fare una prova con il dispositivo di manovra tridimensionale, una specie di corsa ad ostacoli per aria, con lo scopo di vedere a che livello siete effettivamente."

Il corvino si siede irritato, mentre io mi alzo e saluto tutti dandogli anche la buonanotte. Esco dalla mensa e resto qualche secondo fuori dalla porta per poi decidere di andare in palestra.

Anche se andassi a letto non riuscirei a dormire quindi tanto vale approfittarne per dare qualche pugno al sacco.

Vado in palestra e la trovo giustamente deserta così mi metto delle bende attorno alle mani, mi tolgo il giacchetto della divisa e tiro un pugno dopo l'altro.

Qualche ricordo della città sotterranea riaffiora alla mia mente.

Un calcio.

Come io e mio fratello ci siamo allontanati negli ultimi giorni della sua vita.

Un'altro pugno.

Il modo orribile in cui è morto.

Altri tre pugni.

Kenny.

Un calcio.

La separazione dai miei amici.

Due calci e un pugno.

La mia impotenza nel cercare di riunirmi a loro.

Tre pugni.

Il rivestimento del sacco si strappa facendo fuoriuscire un po' del suo contenuto.

Allora mi fermo e mi porto una mano alla fronte conficcando le unghie nelle mie tempie per scaricare i nervi senza urlare.

Una lacrima riga il mio volto.
Vado verso la parete su cui sono posizionate le spalliere, mi appoggio su di esse e facendo scivolare la mia schiena sui pali orizzontali mi siedo a riprendere fiato.

Dopo un bel po' di tempo passato a cercare di calmarmi, senza nemmeno accorgermene, mi addormento seduta sul freddo pavimento in legno.

Willow [Levi x Reader] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora