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Partiamo tutti al galoppo, non appena mettiamo la testa fuori dalle mura tutto sembra diverso, il vento è piú forte, il sole splende piú brillante che mai.

Mi è mancata la sensazione di guardare davanti a me e non vedere mura all'orizzonte.

"Ma è fantastico!"
Sento Isabel esclamare dietro di me, mi giro nella sua direzione e tutti e quattro i cadetti si guardano intorno affascinati dal paesaggio.

"Già, non è niente male."

"Dannazione... Non sarei mai voluto uscire dalle mura"
Furlan sospira mentre Aiden lo guarda in disaccordo.

"Non preoccuparti, ai giganti ci penso io."

"Levi, anche se sei forte quelli rimangono sempre giganti."

"Non ti fidi di me?"

"No, non é quello..."

"Hai paura Furlan?"
Aiden interviene con la faccia piú da schiaffi che io abbia mai visto.

"Basta con le chiacchiere!"
È un soldato di un'altra squadra a parlare ora.

"I giganti non sono cosí deboli come pensate! Perciò vedete di abbassare la cresta teppistelli del sottosuolo!"

"Tu parli cosí... Ma se sconfiggerò un gigante, tutti voi sarete sotto il nostro livello di "teppistelli"."

"Cosa hai detto?! Maledett-"

"Ora basta Sairam. Bada alla tua di squadra non a quella degli altri."
Gli faccio cenno di andarsene e cosí fa dopo aver borbottato qualcosa sotto voce.

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In qualche modo siamo sopravvissuti fino al tramonto, ci sono stati un paio di scontri con i giganti ma la mia squadra se l'è cavata piuttosto bene e siamo tutti illesi.

Arriviamo ad un promontorio che ospita le rovine di un castello,ci fermeremo qui per la notte.

"Ci fermiamo a dormire in questo rudere?"

"la struttura è vecchia si ma non sembrerebbe essere pericolante. Andrà bene per riposarsi un po'."
Rispondo ad Isabel che non sembra essere molto convinta della situazione.

"Giusto e poi i giganti non si muovono dopo il calar del sole. Anche se sarebbe meglio non abbassare la guardia."

"Levi ha ragione, ora entriamo dai."

E cosí ci spostiamo all'interno della struttura e ognuno si sistema come crede per la notte.
Io ed Isabel facciamo due chiacchiere dopo che ho cercato, in vano, di chiarirmi con Aiden che se l'è svignata.

In tutto ciò, come se non bastasse, Levi e Furlan si sono volatilizzati da ormai mezz'ora.
Ma confido nel fatto che non siano dei completi deficenti e che non si siano allontanati dall'accampamento.

Che bel lavoro che sto facendo nel tenere la squadra, due di loro sono gatti randagi che spariscono ogni tanto, l'altro mi evita come la peste, solo Isabel mi da retta.

Dopo un po' di tempo i gatti randagi tornano e Isabel si riunisce a loro per parlare. Io nel frattempo mi sposto a parlare con Hange, Mike e Nanaba, questi ultimi due passano l'intera conversazione ad essere confusi mentre io e la bruna li stuzzichiamo per farci due risate.

Ad un tratto l'espressione di Mike cambia facendoci intuire che ha capito cosa stiamo facendo e il che ci fa ridere ancora di piú.

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È l'alba e siamo ripartiti, l'aria fresca del mattino mi fa stringere ancora di piú nel mio mantello.
Grandi nuvole all'orizzonte ed un forte odore di pioggia preannunciano una tempesta che renderà la spedizione ancora piú difficile.

Proprio come temevo, dopo qualche ora, la pioggia arriva e con essa anche una fitta nebbia che divide in due la mia squadra.

"Ragazzi! Levi! Isabel, Furlan! Mi sentite? Dove siete?"
Urlo al vuoto ma nessuno mi risponde, solo nebbia.

Anche Aiden che si trova al mio fianco cerca di richiamarli in vano.

"Ma possibile che siano corsi via cosí? E che siano già cosí lontani da non sentirci?"

"In piú questa nebbia cosí fitta non aiuta, cazzo."
Mi guardo in torno e non appena mi giro vedo una gigantesca mano tentare di afferrarmi.

"T/N!"

Fortunatamente vengo subito spinta via da Aiden e cosí, subito dopo aver evitato il colpo, prendiamo entrambi il volo, agganciandoci allo stesso gigante che è spuntato dalla foschia.

Con nostro dispiacere ci accorgiamo che quello non è l'unico gigante ad averci puntato, altri tre si muovono nella nostra direzione.

"Merda, li abbiamo attirati con le nostre urla."
Penso alla stupidaggine che ho fatto gridando ai quattro venti per richiamare gli altri, nel frattempo atterro uno dei giganti tagliandogli i tendini. Facendo attenzione a tenermi a debita distanza dalle sue mani e bocca.

Con la coda dell'occhio vedo Aiden sfrecciarmi di fianco, punta diretto alla nuca del'altro gigante.

"Ma sei impazzito?!"

"Ti farò ricredere sulle mie capacità!"
Con un taglio netto il gigante cade a terra senza vita.
"Vedi? Ce la posso fare!"

"Non è delle tue capacità combattive su cui ho dei dubbi."

Aiden non sembra darmi ascolto e va subito ad ammazzare anche il gigante che ho atterrato poco fa.

Non perdo tempo e mi aggancio al prossimo gigante da far fuori, Aiden mi passa davanti e gli taglia i tendini delle braccia impedendogli di afferrarci.

Con un po' di spinta data dal gas mi fiondo sulla collottola del mostro atterrandolo definitivamente.

Mi giro verso il mio amico che mi rivolge un ghigno divertito, si sta divertendo la peste.

In uno scatto il quarto gigante si avvicina e afferra Aiden stritolandolo nella sua mano. Il ragazzo sputa del sangue e urla per il dolore mentre io cerco di raggiungerlo il piú in fretta possibile.

"AIDEN!"

In un istante taglio la nuca del gigante e in seguito la sua mano prendendo cosí Aiden nelle mie braccia.
Lo porto in un posto un po' piú al riparo sotto un albero e gli controllo le ferite nel panico.

Non sembrerebbero esserci ferite esterne, tuttavia il suo respiro è irregolare e lui continua ad urlare per il dolore.

Cazzo! Cazzo! Cazzo! Quasi sicuramente una costola gli ha perforato il polmone...

"T/N... "

"Shh non parlare, non ti sforzare ora."
Cerco di restare piú calma possibile ma mi tremano le mani e gli occhi si fanno lucidi.

"Fa- fa male."
La sua voce è flebile e dal tono terrorizzato.

"Starai meglio, te lo prometto."
Gli sorrido cercando di essere il piú rassicurante possibile ma i miei occhi mi tradiscono e le lacrime scendono copiose.

"Non sai proprio mentire..."
Mi guarda con un lieve sorriso ed io, non sapendo cosa altro fare, gli prendo una mano e la accarezzo cercando di rassicurarlo e di sopprimere il mio tremore.

Aiden cerca di dire qualcosa, le parole gli muoiono nel petto e tutto quello che riesce a fare è emettere qualche suono sconnesso.

E cosí, nel momento in cui i suoi occhi si spengono riesce soltanto a dire un flebile "scusa" che basta per farmi crollare il mondo intero addosso.

Sbatto le palpebre e al posto del viso di Aiden vedo quello di mio fratello.

Il tempo intorno a me sembra fermarsi, non sento piú il vento gelido, ne l'umidità che mi penetra le ossa. L'unica cosa che sento è il vuoto sotto di me, la sensazione di caduta libera che ho provato anche alla morte di mio fratello.

Il mio respiro si interrompe per qualche secondo e un dolore al petto mi pervade, scoppio a piangere davanti al corpo del mio migliore amico che mi ricorda cosí tanto il mio caro fratello, morto senza che ci potessimo prima chiarire.

Mi abbandono ad un pianto disperato e mi tappo la bocca con una mano per soffocare le urla di dolore che non posso fare a meno di buttare fuori.

Aiden... perdonami se puoi.

Willow [Levi x Reader] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora