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Oggi è una di quelle giornate no.

ho il ciclo, i miei capelli non rimangono lisci, i vestiti non mi stanno come dovrebbero e con la voglia di fare pari a zero.

Eppure oggi sarà una giornata importante per mio fratello e la sua squadra, quindi di conseguenza anche per me.

ci sarà un evento importante tra esattamente due ore, ed è richiesta la presenza anche dei famigliari.
Inizialmente avevo detto a Marc di fingersi orfano in modo tale che io sarei potuta rimanere qui a casa a piangere per qualche film strappalacrime invece ho deciso di andare perché dovrò indossare un abito stupendo da far invidia scelto dalla fashion stylist di mio fratello, e si sa, basta un vestito stupendo per farmi fare qualsiasi cosa.

È rosso, con la scollatura a cuore che ricade aderente alle mie forme, con lo spacco sulla coscia per rendere "più sexy" l'outfit, da quel che dice Rose la stylist.

Come acconciatura me li lega in una coda gellata, con la massima precisione. Io probabilmente avrei tirato giù tutti i santi prima di riuscire a farla.

e infine i tacchi rossi lucidi, per i gioielli opto per una collana oro con una luna, mentre anelli semplici sempre oro.

Non ho ancora sentito Yasmine, dunque non so come sarà vestita lei ma so che verrà.

qualcuno bussa alla mia porta, e Rose decide di aprirla al posto mio, anche se le avevo detto di non scomodarsi.

«Rose, Mayla tra 5 minuti arriva la limousine che passerà a prendere anche gli altri» Marc ci raccomanda di scendere.

Rose mi mette due spruzzi di profumo e scendiamo al piano di sotto, dove vedo anche i miei genitori ben vestiti e mi complimento con loro.

«sei bellissima tesoro» mi bacia la fronte mio padre prima di uscire e salire sull'enorme macchina nera che ci attente.

all'interno troviamo Pedri e Gavi con la loro famiglia che io e Marc salutiamo calorosamente con un abbraccio.

Dopo poco passiamo a prendere Pau e Fermin con le rispettive famiglie.

Gli altri arriveranno con altre macchine.

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«siamo arrivati» è ciò che dice l'autista prima di aprirci la portiera e condurci su un tappeto rosso, dove i paparazzi non perdevano tempo a scattare foto con il loro fastidiosissimo flash.

Finalmente arrivarono le altre auto con gli altri calciatori quindi l'attenzione andò subito a loro, noi entrammo nella sala con i vari tavoli a cerchio.

Cerco il mio nome e mi siedo, sono vicino a mamma e Gavi.

in ogni tavolo c'erano due nuclei familiari, dunque a noi è capitato quello di Pablo.

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La cena prosegue bene, ho parlato molto con Gavi ed ho avuto il piacere di conoscere sua sorella.

«scusate» dico prima di alzarmi ed andare verso il balconcino che da una vista stupenda dello skyline di Barcellona.

Sento la presenza di qualcuno che si appoggia come me a guardare la città illuminata.

«bella vero?» domando guardando Hector negli occhi.

«già» dice guardando il cielo stellato.

Quiéreme||Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora