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Hector Pov

Uno dei migliori risvegli di sempre, Mayla è sopra di me che riempie il mio collo di baci.
sorrido e la prendo dalle ascelle mettendola a cavalcioni su di me.

Sono felice di essere riuscito a tirarle su il morale, Marc mi aveva raccontato velocemente il litigio con Manuel (mentre lei dormiva sono andato da Marc).

Può insultarmi quanto cazzo gli pare, ma non può permettersi di rivolgersi in questo modo a Mayla.

in ogni caso, faccio meglio ad alzarmi perché il mio amico li sotto sta per scoppiare, e non sono abituato a certe circostanze senza fare niente dopo, non siamo niente di definitivo ma se mai dovesse succedere qualcosa voglio sia speciale.

appena mi alzo lei piangnucola e ridacchio.
Corro in camera del mio migliore amico, sperando di non incontrare Eva.
chissà cosa penserà se mi vede uscire dalla camera di sua figlia in boxer.

Grazie a dio Manuel ieri sera dopo la litigata è andato a casa di un amico.

e prendo dei vestiti,ovviamente i più belli che ha e scendo giù a far colazione dove già ci sono lui Mayla ed Eva.

«Buongiorno Hector,non sapevo fossi qui! ti faccio i pancake anche a te siediti tesoro» Eva, la mia "seconda mamma"
colei che non mi ha mai giudicato e mi ha sempre trattato come se fossi un figlio.

«grazie mille Eva» do un bacio sulla guancia a lei, e non può mancare anche alla mia biondina.

«Hector, hai preso i miei vestiti preferiti!» esclama Marc con la bocca piena.

Io e Mayla ridacchiamo e rispondo con un "ops" facendogli alzare gli occhi.

La guardo mentre ride, passerei ore a stare lì come un deficente a guardarla mentre sorride.

lei lo nota infatti mi prende dalla mascella e mi tira più vicino a lei con la faccia, ma non mi bacia.

cazzo se gli piace stuzzicarmi.

mi da un bacio umido sul collo, fortuna Eva era a farmi i pancake e Marc stava a scrivere alla sua nuova conquista.

Aria, Arien, Ariel? vabbè chissene.

Mi dispiace che tra lui e Yasmine non sia nato qualcosa di serio, dopo quel bacio si sono distaccati.
Magari hanno solo bisogno di tempo.

lei sorride e vediamo sua madre rientrare in cucina.

Stiamo mangiando quando la porta sbatte.

È Manuel.

«che ci fa lui qui?» dice schifato.

Sin da bambino non ho mai capito perché ce l'avesse così tanto con me.

«buongiorno» dico salutandolo con un sorriso, sfottendolo.

«buongiorno un cazzo» risponde e va via dal salotto, probabilmente andando in camera.

Mi giro verso Mayla, e la vedo con lo sguardo basso.
Per tranquillizzarla le metto una mano sulla coscia, lei mi sorride e appoggia la testa sulla mia spalla.

Quiéreme||Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora