14

2.6K 88 24
                                    

Lo cerco tra la folla.

Non voglio ballare con Diego.
Io voglio ballare con lui.

Il mio sguardo lo trova quasi subito, e lo trovo già a guardarmi, la mascella serrata e i ricci che ricadono sul viso.

semplicemente perfetto.

«allora? vieni?» Diego insiste, facendomi rispostare lo sguardo su di lui.

«non l'hai ancora capito? devi levarti dal cazzo.» Hector in modo brusco respinge Diego al posto mio.
ma non poteva farlo in modo migliore.

«amico calmati. me ne vado»Diego alza le mani e se ne va dall'altra parte della sala.

«vieni» mi dice incitandomi ad andare nella pista dove le coppie ballano, perfino i miei genitori e quello di Hector stanno ballando.

«e se non volessi venire?» lo stuzzico.

«va bene, non venire» lui fa finta di andarsene ma lo fermo.

«aspetta, scemo» rido e lui sorride e mi porge la mano.

mi posa le mani sui fianchi, mentre io attorno al suo collo.
facendoli anche dei grattini alla nuca, che sembra apprezzare.

parte imitadora.

sentiamo i miei genitori e quelli di Hector parlare di noi due.

«oddio che carini» mia madre e quella di Hector sembrano impazziti.

«se Hector gli spezza il cuore, io gli spezzo l'osso del collo» mio padre sempre il solito alzo gli occhi e guardo Hector.

Lui mi sorride e mi stringe di più a se.
I nostri visi sono vicini, e sento il suo respiro caldo su di me.

vorrei così tanto le sue labbra di nuovo sulle mie.

appoggio la testa sul suo petto e continuiamo a ballare fino alla fine della canzone.

appena ci stacchiamo vediamo Yasmine e Marc baciarsi.

hai capito mio fratello e la mia migliore amica.

io ed Hect ridiamo.

«È ora di andare ragazzi, salutate tutti» mia madre avvisa me Hector e Marc. probabilmente questa volta saremmo tornati con loro.

andiamo dalla squadra.
Hector e mio fratello fanno un saluto di mano con tutti loro, mentre io da donna di classe li abbraccio.
dando un bacio sulla guancia a Lamine e Fermin.

Saliamo sulla Limousine che ci riporta ognuna a casa propria.

non fossi mai entrata, mio padre comincia subito a stressare.

«cos'è questa storia con Hector?da quando esci con delinquenti come lui?» mi chiede incazzato.

«delinquente? ma ti senti quando parli papà?» gli domando, sono tranquilla per adesso.

«si, non esci con quelli come loro, torna con alvaro più tosto»

«Alvaro? alvaro papà? quello che mi ha tradito? a me Hector piace. anzi ne sono innamorata e tu non puoi farci nulla»

«non puoi uscirci punto, non me ne frega un cazzo se ne sei innamorata o se ti piace» ma che problemi ha?

«non decidi tu con chi posso uscire e con chi no» sbraito.

mamma e Marc stanno guardando tutta la scena.

dalla faccia di mio fratello possono intravedere che anche lui è incazzato.
sia per il modo con cui si rivolge a me, che per come parla del suo migliore amico che ormai è come un fratello.

«sono tuo padre, una persona superiore a te. io decido cosa ne fai della tua vita» mi urla contro.

«avrei preferito che non ti svegliassi più da quel coma»corro in camera mia piangendo tirando su il vestito a modo principessa mentre sento mio padre litigare anche con mio fratello e mia madre.

mi cambio i vestiti e mi stendo sul letto.

il telefono squilla variate volte così guardo chi è.

Hector.

"pronto" cerco di non far sembrare che io stia male.

"stai bene?" mi chiede

"si si" rispondo

"Mayla, puoi nascondere a tutti il fatto che tu stai male, ma non a me. lo sento dalla tua voce che qualcosa non va" cazzo.

sbuffo e tiro su col naso.

"sto arrivando" mi dice attaccando.

neanche due minuti che si presenta fuori dalla mia finestra.

è fradicio, sta anche piovendo fuori non ostante sia estate.

apro la finestra e lo faccio entrare.

«ti ammalerai così» probabilmente sono in condizioni pessime adesso, con il trucco tutto sbavato.

«non mi interessa» le sue labbra si scontrano contro le mie, entrambi ne abbiamo bisogno.

si toglie la maglia e i pantaloni buttandoli a terra, restando in boxer anche se fradici anche quelli.

mi stacco dal bacio e nel mio armadio cerco un paio di boxer di mio fratello.

il perché sono lì? boh

«girati» mi dice ridendo.

«e se non volessi?» ridacchio.

«okay» si tira giù i boxer e rimango a bocca aperta.

«DIO STAVO SCHERZANDO» mi rigiro imbarazzata andando in bagno a togliere lo schifo che avevo in faccia.

ancora rossa torno in camera.

lo vedo ridere appena mi vede, io faccio il finto broncio avvicinandomi a lui che se ne sta seduto sul bordo del letto.

mette le mani sulla mia vita che poi fa scendere sulle gambe avvicinandomi a lui.

io sono in piedi e la sua testa arriva alla mia pancia.

«cos'è successo con Manuel?»

io gli spiego con la voce tremolante, giocando con i suoi capelli l'accaduto.

lascia un bacio sulla pancia e sorrido.

«andiamo a dormire?» chiede, sa che dopo la litigata con mio padre ne ho bisogno.

ci stendiamo a letto, però non andiamo propio a dormire.
Lui mo mette a cavalcioni sopra di lui e inizia a baciarmi chiedendo l'accesso con la lingua, le sue mani finiscono sul mio sedere e le mie vagano sul suo petto.

mi da un bacio sul collo e prende le coperte per coprirci.

ci addormentiamo così, uno accoccolato all'altro.

spazio autrice 🦋

vi piace???

Quiéreme||Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora