You don't know me - Slash

Capitolo 18 - Volta la carta

Eleanor's pov:
È passato ormai un mese, io nn ho ancora parlato con Slash e nn so quando succederà... alla fine io vorrei che succeda pk io lo amo ancora...

Io ovviamente nn mi scusero pk l unica cosa di cui mi dovrei scusare sarebbe il tono che ho usato ma alla fine se l è meritato, insomma capitemi.

Ormai ho finito la scuola e finalmente nn ci dovrò mai più andare, la maturità l ho già fatta e sono totalmente tranquilla.

Ero tranquilla sul divano di casa a leggere quando sentii suonare il campanello, andai subito ad aprire e vidi Eddie entrare in casa con 4 ragazzi, ho subito intuito che dovevo andarmene da lì oppure mi sarei dovuta sorbire le urla e gli schiamazzi dei suoi amici che con tutto rispetto... io trovo antipaticissimi.

Sono i classici rompipalle che pensano dia vere sempre ragione anche se sanno perfettamente che nn c'è l hanno. Inoltre ci provano tutti con me, nn so il pk ma gli piace infastidirmi.

Un giorno sono venuti qui a casa ed hanno iniziato a fare dei gemiti strani solo per darmi fastidio visto che in quel giorno stavo studiando.

Perfortuna nessuno di loro fece caso a me e seguirono tutti Ed in camera sua, dico perfortuna pk nn avevo voglia di sentirli e pk ero letteralmente in mutande, menomale che nn si notavano visto che la mia maglia era molto larga.

Sapevo che in quella stanza nn sarebbero rimasti per molto e allora decisi di andare in camera mia, prepararmi e uscire a farmi una passeggiata con il cane che io e I ragazzi abbiamo adottato da poco.

Il nome gliel ho dato io con approvazione degli altri, l abbiamo chiamato Votka, è un nome particolare ma nn è male alla fine.

Mi misi una gonna nera, un top rosso, gli anfibi, mi sistemai i capelli e andai a prendere la pettorina di Votka per poi mettergliela e prendere il guinzaio per legarlo.

Prima di uscire dalla stanza presi la mia borsa in pelle in cui infilai il portafoglio coi soldi e tutto ciò che poteva servirmi.

Uscii dalla stanza e andai in salotto dove, come previsto, trovai Eddie e i suoi amici che parlavano di robe stupide.

Passai davanti a loro e rivolsi un unico sguardo ad Eddie per richiamare la sua attenzione.

Io: Eddie, io esco con Votka rientro tra un oretta penso, ci vediamo.

Volevo soltanto dirglielo e uscire dalla stanza il prima possibile ma una voce maschile me lo impedì.

X: Dove vai vestita così?

Mi girai ed era Leonard, un ragazzo alto, liscio coi capelli corti e vestito alla moda con jeans stretti e una camicia elegante mezza aperta.

Nn so pk ma lui è solito fare commenti e prendermi di mira, penso pure di piacergli, me lo ha detto pure Eddie che secondo lui c'è un sentimento da parte sua che però nn è ricambiato, nn posso negare che sia carino ma la mai mente rimane incollata a quel ragazzo dalle mille ciocche riccie che vive accanto a noi, dopo quello che ha fatto nn dovrei neanche pensarci più a lui ma nonostante tutto i miei sentimenti nn penso che cambieranno facilmente.

Io: Ma i cazzi tuoi?!

Leo: Mamma mia, come siamo stronze oggi!

Io: Senti chi parla!

Leo: Sarò stronzo ma almeno nn sono sciocco

So a cosa si riferiva, molto probabilmente avrà saputo della mia ultima disavventura sentimentale e vorrà prendermi in giro.

Io: Ed hai ragione, nn sei sciocco... sei coglione che è pure peggio! Insomma, solo un ragazzo conc osi tante insicurezze potrebbe dire robe orribili ad un altra persona solo per il gusto di sentirsi superiore.

Leo: Pk secondo te sono superiore?

Io: Ti piacerebbe esserlo, peccato che per ora sei sotto i miei piedi!

Detto questo me ne andai fuori casa con Votka impaziente di nn riveder eppure quel gruppetto che di per sé tolto Loenard nn era poi così male ma quando c'era lui tutti gli altri sembravano quasi cambiati, da gentili diventano una banda di bulli sfigati.

Dopo circa aun ora sono ritornata a casa e i ragazzi nn c erano più, liberi Votka dalla pettorina e dal guinzaio e andai in camera mia ma vidi una cosa sul mio cuscino...