Capitolo 11

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Rudy

Fisso il soffitto chiedendomi se sia il caso di chiamarla, anche se non credo sia una buona idea. L'ho già disturbata abbastanza, però quello che è successo prima...Levatela dalla testa è fidanzata e poi per lei rimarrai per sempre un amico. Cristo sembro un depresso del cazzo. Mi giro su un fianco e guardo il lato del letto dove si è sdraiata, mi ci è voluta tanta concentrazione per non toccarla. Chissà come a fatto quel coglione di Simone a conquistarla. Soprattutto dopo quello che ho visto. Scuoto la testa emi passo una mano sopra la faccia, meglio non pensarci e poi sicuramente mi sono sbagliato. Mia sorella mi ha detto di farmi avanti ma mi rifiuterebbe sicuramente e non voglio fare una brutta figura con Daf.

Perché l'hai lasciata?

Perché non era te, avrei voluto dirgli ma sono riuscito a sviare il discorso. Mi ricordo la prima volta che ho visto Samanta mi ha subito dato la sensazione di familiare. Ci eravamo presi subito ma c'era sempre un qualcosa che non mi tornava. Infatti siamo durati poco, gli ultimi mesi che stavamo insieme ognuno si faceva i cazzi propri ed è finita che ho scoperto che aveva baciato un altro. Dal canto mio invece stavo già con la mente qui. Dopo aver chiuso un "affare" Diego, il mio migliore amico, mi aveva consigliato di andarmene e divenire qui da mio padre. Allora comincia a lavorare e mi misi i soldi da parte e poi è arrivata la BMW che mi ha convinto ancora di più a partire. Ma da quando avevo deciso di venire che mi era tornata in mente Dafne, per questo quando venni a sapere del bacio non mi importò più di tanto. Forse il modo in cui l'ho lasciata è stato un po' brutto ma era la verità, a me non piace illudere le persone soprattutto se non se lo meritano. Mi addormento ripensando ad alcuni ricordi di quando ero bambino.

Sento il rumore della porta che si apre svegliandomi di soprassalto, mi alzo controvoglia e mi dirigo verso l'ingresso. Mio padre mi augura il buongiorno mentre io mi sfrego l'occhio, do uno sguardo all'orologio e noto che sono le sette di mattina. Sbadigliando ritorno in camera per rimettermi a dormire, non ho intenzione di dormire tutto il giorno ma ho ancora abbastanza tempo per dormire un altro po'.Accendo il telefono per impostarmi la sveglia e mi cade l'occhio sulla notifica di WhatsApp che mi ha lasciato Dafne.

Tutto bene?

Risale verso le cinque del mattino. Più lo guardo e più il mio sorriso si allarga, adoro quando qualcuno si preoccupa per me. Se solo sapesse che ieri sera ho dormito come un ghiro quando se n'è andata. Chissà se la madre l'abbia beccata una volta rincasata. Potrebbe essere una scusa per parlarci. Ma che cazzo penso, non ho bisogno delle scuse così idiote per parlare con lei. Non ho mica sganciato il suo orecchino a posta solo per presentarmi alla sua porta domani, Dio sono così patetico? Mi rimetto a dormire bloccando fin da subito il flusso dei pensieri.

Dafne

Ho dormito malissimo questa notte ero in pensiero per Rudy, non volevo andare via sarei rimasta volentieri a dormire con lui ma mia madre mi avrebbe ucciso. Ieri sera gli ho mandato un messaggio ma non ho ancora ricevuto risposta, credo che alla fine sia riuscito ad addormentarsi. Mentre aspetto che il mio Saikebon si prepari controllo WhatsApp e mi accorgo che ha letto il mio messaggio e non mi ha risposto. Perché non l'ha ancora fatto? Non sarà mica successo qualcosa? Scrollo la testa, dovrei smetterla di farmi queste paranoie. Meglio concentrarci su altro. Mentre finisco di mangiare mi ritorna in mente che dovrei fare i compiti, che palle e con la pigrizia che sale vado a fare i compiti. Ad un certo punto sento bussare, penso che sia mia madre ma quando guardo l'orario mi devori credere è ancora troppo preste ,con un po' di timore vado a vedere chi è. Potrebbe essere Marzia, ogni tanto viene senza avvisarmi oppure Simone, ma non trovo il motivo per cui dovrebbe essere qui. Mi rilasso quando vedo Rudy dallo spioncino. Rilascio un sospiro di sollievo e apro la porta.

<<Mi hai fatto spaventare, perché non mi hai detto che stavi scendendo?>>

Ha le mani nelle tasche dei pantaloncini ed ha i capelli spettinati come se si fosse svegliato da poco ,perché sembra un fregno anche con due stracci addosso? Però, magari, è meglio se la smetto di fare questi pensieri su di lui.

<<Si lo so scusa ma avevi dimenticato questo.>>

Guardo la sua mano e noto che ha in mano il mio orecchino, ecco perché ieri sera non lo ritrovavo!

<<Ehm grazie mille, sicuramente mi si è sganciato e non me ne sono accorta.>>

Rudy sembra sul punto di dirmi qualcosa ma non so cosa lo forma.

<<Certo, senti ti volevo dire...>>

Si schiarisce la gola e comincia a grattarsi la testa.

<<Cosa?>>

<<Grazie.>>

<<Per cosa scusa?>>

Cerco di capire che cosa posso aver fatto, forse si riferisce a ieri sera?

<<Niente è una scemenza.>>

Rudy fa per andarsene ma io lo fermo.

<<No aspetta, adesso voglio sapere.>>

Quando lo vedo ancora dubbioso mi metto di fronte a lui.

<<Sono sicura che non è una stupidaggine.>

Lui sbuffa ed evita di guardarmi.

<<Grazie per essermi stata vicino ieri sera, nessuno lo aveva fatto prima.>>

Rimango un attimo spiazzata, sto sognando? Mi mordo la lingua ma sento il dolore. Deve essere per forza un sogno, questo non può essere veramente Rudy.

<<Cos'è sei rimasta senza parole?>>

<<Già ultimamente c'è una persona che mi fa perdere spesso le parole.>>

Lui fa un risolino e torna a guardarmi negli occhi.

<<Non c'è di che, se hai bisogno sono qui lo sai.>>

<<Anch'io.>>

Agrotto le sopracciglia, stanno succedendo troppe cose e tutte nello stesso momento.

<<Che intendi?>>

<<Guarda che dal piano di sopra si sente tutto.>>

Mi passa un brivido lungo la schiena, non si riferisce mica hai litigi dei miei genitori?

<<A proposito di quello non ci far caso, lo fanno spesso.>>

<<Io posso pure fregarmene, ma tu cosa fai in queste situazioni?>>

Non mi piace parlare dei miei genitori soprattutto di questo argomento.

<<Cosa vuoi che faccio mi chiudo in camera e ascolto la musica.>>

Nel suo sguardo noto una punta di compassione ma io non la voglio. Non voglio la sua compassione, lo vista troppe volte negli occhi di mia madre e dei miei parenti e non c'è cosa che odio di più. Mi avvio verso la porta lasciando il nostro discorso a metà.

<<La prossima volta mi chiami e ci andiamo a fare un giro.>>

Mi fermo di colpo.

<<In che senso?>>

<<Quello che ho detto, andiamo dove vuoi e quando vuoi.>>

<<Perché lo faresti?>>


 <<Perché a te ci tengo.>>


Angolo autrice

Scusate se ultimamente non ho pubblicato ma sto facendo del mio meglio.

Buona lettera <3

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