Capitolo 13

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Rudy

<<Muoviti.>>

Dafne ci sta mettendo una vita ad entrare in acqua.

<<Ognuno ha i suoi tempi.>>

<<Dai buttati, non è così fredda.>>

La guardo buttarsi l'acqua sulle braccia, ignorando le sue occhiatine, incrocio le braccia e la guardo con aria di sfida. Il costume non le rende giustizia, non so perché ha questa fissa di coprirsi è bellissima anche con due stracci addosso. Mi stupisco quando la vedo tuffarsi nell'acqua, cerco di capire dov'è ma non la vedo.

<<Contento?>>

Mi giro e la vedo che cerca di sistemarsi i capelli, con la luce del tramonto è ancora più bella.

<<Io non ti capisco esci con la felpa in pieno giugno ma quando vai al mare ti butti mezzo nudo, pure se l'acqua è a temperatura sotto zero.>>

<<Odio il freddo e stai esagerando, l'acqua non è così fredda.>>

Quando ero piccolo non accendevano mai i riscaldamenti e crescendo la cosa mi è rimasta addosso. Non sarei mai entrato in acqua se fosse stata troppo fredda. Dafne mi dà le spalle per continuare a guardare il tramonto, sembra che gli interessi più quello che tutto il resto. Do un occhiata alla borsa, lo so che qui non passa mai nessuno ma mai dire mai.

<<Ti piace il mare?>>

Alzo le spalle.

<<E' uno svago come un altro.>>

<<Oggi sei strano.>>

Aggrotto le sopracciglia, dove vuole andare a parare?

<<in che senso?>>

<<Non lo so, ti vedo triste.>>

<<Non lo sono.>>

<<Sicuro?>>

Faccio un lungo sospiro e mi gratto la fronte evitando il suo sguardo. Non mi aspettavo la chiamata di mia sorella ma non è stato quello a preoccuparmi ma quello che mi ha detto. Mia madre stava venendo e avevo poco tempo per andarmene. All'inizio sembrava una buona idea andarmene mentre mia madre dormiva.

<<Ti ho già detto di si.>>

Le rispondo un po' rude ma adesso non ho voglia di mettermi a raccontargli tutti i dettagli tristi della mia vita.

<<Va bene ma non ti arrabbiare. Mi è sembrato strano che da un momento all'altro hai deciso di andare al mare.>>

<<Non tutti organizzano la propria vita minuto per minuto.>>

<<Nemmeno io lo faccio, ma stavamo parlando tranquillamente poi non so chi ti ha chiamato e tu mi hai proposto di venire con te qui, così dal nulla. Mi è sembrato strano, tutto qui.>>

Daf sembra infastidita più di me e non capisco perché, dovrei essere io quello girato di cazzo visto che mi sono dovuto fare più di un ora di macchina solo per non farmi scoprire da mia madre. Ok devo calmarmi altrimenti finiremo per litigare e in questo momento è l'ultima cosa che voglio.

<<Senti non ho voglia di parlare di questo adesso, possiamo cambiare discorso?>>

Lei sembra pensarci però poi annuisce.

<<Di cosa vuoi parlare?>>

<<Non lo so.>>

Lei guarda qualcosa dietro le mie spalle, sicuramente starà controllando la sua borsa ed io mi perdo nei suoi occhi color nocciola che risplendono ancora di più con la luce giallognola del tramonto.

La casa a due pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora