Capitolo 15

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Ci mettiamo seduti sul suo divanetto.

<<A che ora ritorna tuo padre?>>

Rudy si inumidisce le labbra prima di rispondermi.

<<Stacca alle sei di mattina dal lavoro ma sta a casa alle sette.>>

<<Come mai così tardi?>>

<<Non ha un posto fisso lo spostano tutte le sere e prima di tornare a casa deve andare dalla sua agenzia.>>

Annuisco lentamente, vorrei stargli accanto ma non so come.

<<Vuoi che...ti chiami?>>

Rudy scuote la testa.

<<No tranquilla.>>

<<Bè se non hai bisogno di niente, vado.>>

Mi alzo e gli lancio un ultima occhiata mentre mi dirigo verso la porta ma prima che la possa aprire Rudy mi afferra il braccio e mi trascina verso il suo petto, sento le sue braccia attorno hai miei fianchi, percepisco il suo fiato sul mio orecchio e sento qualcosa nel basso ventre.

<<Togli la suoneria.>>

Cerco di rilassarmi ma il mio cuore fa troppo rumore, credo che fra un po' esploderà. Simone non ha mi ha mai abbracciato in questo modo. Mi allontano schiarendomi la voce. Annuisco ed esco senza dire una parola. Perché ogni volta che siamo così vicini mi sento strana? Insomma era solo un abbraccio ed io abbraccio tutti. Rimango sveglia per un po' aspettando una sua chiamata e quando non arriva, mi passa per la testa di chiamarlo ma alla fine decido di lasciargli un messaggio.

La mattina dopo mi sveglio per miracolo di Dio, visto che ieri sera sono andata a letto tardissimo.

Anche mia madre è sveglia e praticamente ci alziamo insieme. Ci diamo il buongiorno ed io mi vieto categoricamente di controllare il telefono. Avevo tolto la suoneria come mi aveva detto di fare ma mi sentirei in colpa se lui mi avesse chiamato ed io non gli avessi risposto. Prendo coraggio solo quando sono sul divano a bere il mio caffè latte. Noto che non ci sono state notifiche da parte sua, non mi ha né chiamato né scritto. Spero che non sia successo niente, probabilmente se non mi ha chiamata non ne aveva bisogno. Mi riprometto di non pensare a Rudy per oggi, anche perché voglio godermi la giornata con Simone. Una volta finito di fare colazione vado a prendere lo zaino che ho lasciato in camera mia, lo poso sul tavolino in cucina e corro a prepararmi. Quando metto il costume lo sento ancora un po' umido, mi mordo il labro. Provo un miliardo di  vestitini da mare ma nessuno mi convince realmente, guardo anche nell'armadio di mia madre non c'è niente che attira la mia attenzione. Tranne uno, quello che mi ha fatto indossare Rudy, vorrei metterlo ma non voglio stare tutta la giornata a pensare a lui.

<<Perché non ti metti quello nero trasparente che hai preso da me?>>

La voce di mia madre mi fa quasi spaventare, chiudo il suo armadio.

<<Se mi metto quello poi come ritorno? Mezza nuda?>>

Quando mi giro per guardarla è seduta sul letto, da quanto tempo è lì? Non so perché sono così nervosa .

<<No ti porti un cambio in modo che lo indossi prima che ve ne andiate, a proposito te li ho dati i soldi vero?>>

Alzo gli occhi al cielo, vorrei spiegarle tutto ma so che non capirebbe.

<<Si me li hai dati, comunque non credo che io abbia tanto tempo per cambiarmi.>>

Continuo a rovistare tra le mie cose mentre lei parla.

La casa a due pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora