Chapter 11: Un Goccio di Felicità

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Tanaka-san era rimasto con Izuku e Katsuki per tutto il tempo delle medicazioni. Con il suo sguardo di fuoco aveva, invece, ammonito Faccia di Tonno e i suoi scagnozzi. I tre ragazzi non erano neanche riusciti a guardarlo negli occhi, schiacciati da feronomi potenti e rabbiosi.
Dopodiché, con alcuni ombrelli, aveva riportato gli stolti dall'insegnante, seguito da Tenya e utilizzando un sentiero ripido e tortuoso per far prima.
Izuku sedeva in terra, con la mano ferita che ciondolava sul ginocchio e lo sguardo cupo puntato alla finestra, dove la pioggia grattava rabbiosa sul vetro. Diversi minuti prima, aveva rassicurato Tenya dicendogli che sia lui sia Katsuki stavano bene.

Katsuki era sveglio, gli dava la schiena mentre riposava nel futon. I suoi occhi spalancati fissavano il vuoto. Non osava minimamente lamentarsi per qualche pulsare occasionale della caviglia.
Si era lavato ed aveva indossato una canotta nera che lasciava scoperti gran parte del collo, le spalle e il petto. Izuku, invece, indossava solo dei pantaloncini bianchi.
Katsuki iniziava a riflettere attentamente sul torace dell'Alpha che di tanto in tanto lo guardava in silenzio. Pelle liscia, senza lentiggini, non c'erano addominali visibili - eppure intuiva che sottopelle ce ne erano e anche di forti! - ma neppure un filo di grasso ed aveva una vita stretta, poco meno rispetto alla sua.

Izuku era snello...  era ora che ammettesse a se stesso quanto fosse anche affascinante. Per un po' di imbarazzo, l'Omega girò leggermente la faccia sul cuscino e fece rumore.

— Sei sveglio, Kacchan? Come ti senti?

Il biondo esitò a lungo prima di rispondere: non sapeva perché ma aveva il batticuore. Si girò verso di lui, Izuku stava sorridendo teneramente. Di tanto in tanto il suo corpo si tingeva di nero per qualche lampo e solo i suoi occhi luminosi brillavano nella stanza in penombra.
Katsuki ne fu affascinato e spaventato allo stesso tempo.

— Bene. La caviglia non mi fa poi tanto male.
— Mi fa piacere.

Il silenzio cadde tra di loro. Izuku non sapeva cosa dire, Katsuki non aveva voglia di parlare. Neanche il tempo di finire quel pensiero che alcune parole uscirono dalle sue labbra rosate.

— Puoi avvicinarti, se vuoi. Non mordo mica.

Izuku, sorpreso, sussultò e i suoi capelli ondeggiarono un po'. Non se lo fece ripetere una seconda volta e per la foga si trascinò sul tatami. L'Omega sollevò la mano, il perplesso Alpha rimuginò un pochino prima di avvicinare il viso.
Katsuki gli tastò volontariamente una guancia, scoprì che le lentiggini erano un tutt'uno con la pelle liscia e non erano affatto sporgenti come piccoli nei. Scese sul collo, poco più su della clavicola. Il cuore di Izuku batteva all'impazzata, proprio come il suo.

Nonostante l'oscurità parziale, poteva intravedere le ditate scure di Faccia di Tonno sulla pelle. L'Omega sospirò, scoprendo un po' la coperta leggera dal corpo.
Era un invito a entrare nel suo giaciglio.
Izuku non sapeva proprio come interpretare tutti quei gesti ma - mentre si infilava pian piano e cercava di non toccare Katsuki in alcun modo - ne era davvero entusiasta.

Il biondo gli cinse il torace con un braccio ed affondò il viso nel suo petto, inspirando forte il suo odore. In quel momento, aveva ancora paura e stava lottando contro i ricordi spaventosi del suo stupro.
Izuku gli accarezzò timidamente i capelli e delicatamente gli sfiorò la nuca. Ma non fece altro; del resto, un Omega era come un gatto timido ma sull'attenti e pronto a graffiare se necessario.

— Non andare. Rimani qui con me.
— Non vado da nessuna parte, Kacchan. Te l'avevo promesso e questa è una promessa ancora valida.

Katsuki voleva disperatamente raccontargli la verità, dirgli che Katsumi era sua figlia, che suo zio l'aveva violentato e che quella cicatrice sul corpo era legata al suo parto cesareo ma non si sentiva pronto.
Due lacrime gocciolarono lungo le gote: si sentiva in colpa, una persona orribile. Izuku non aveva esitato a integrarlo nel suo mondo colorato o di salvarlo e lui si permetteva ancora di mentirgli.

DEKUBAKU: SaiSei, La Rinascita di Katsuki BakugoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora