Izuku si aggiustò per l'ennesima volta il colletto della camicia bianca che indossava, si passò inutilmente una mano per lisciarsi i ribelli capelli e adocchiò i due sacchetti che aveva nella mano sinistra, quella che ormai presentava nuove cicatrici.
Sua madre aveva insistito sull'usare un gesso ma il verdino era stato irremovibile e alla fine dalla fasciatura era passato a un grosso cerotto e infine a strati su strati di pomata.
Sabato sera, il giorno precedente, poco prima che si addormentasse, Katsuki gli aveva scritto un messaggio sintetico."Domani i miei genitori non ci saranno ed io non voglio rimanere solo a casa. Vieni a farmi compagnia e non ti azzardare a prendere impegni. Questa è la posizione del villino".
La casa di Katsuki era straordinaria vicina al complesso di appartamenti dove il il fagiolino verde abitava insieme a sua madre. Izuku la vedeva poco; la donna lavorava come infermiera e per fronteggiare tutte le spese possibili faceva lunghi ed estenuanti turni.
In quanto figlio, non vedeva l'ora di trovarsi un lavoretto e contribuire a tante cose, specialmente i costi del liceo.Il giovane ricontrollò per l'ennesima volta la posizione sul cellulare: era arrivato. Casa Bakugo era in realtà un villino a due piani, con un meraviglioso e curatissimo giardino e un cancelletto in ferro battuto, il tutto accompagnato da una staccionata bianca e perfetta. Bussò ed aspettò; giusto una manciata di secondi dopo scorse per puro caso una tenda che si muoveva al piano superiore. Era Katsuki.
Izuku gli sorrise, alzando un braccio per salutarlo. Qualche momento dopo, il cancelletto era sbloccato e lui poté timidamente entrare. Il breve percorso per raggiungere la porta era fatto di ciottoli duri e sottili, le suole delle scarpe rumoreggiavano lì sopra ad ogni passo.
— Buongiorno, Kacchan. Grazie per avermi invitato.
— Entra, piuttosto e lascia perdere i convenevoli.L'Alpha si tolse le scarpe. La casa era minimalista, pulita e curata. Niente fronzoli, solo qualche quadretto appeso al muro. Izuku non poté fare a meno di accorgersi di molti vasi con margherite che pendevano anche dal soffitto.
Katsuki lo accompagnò nel salotto, dove Katsumi era nel passeggino e dormiva tranquilla con un buffo ciuccio in bocca. Izuku la guardò teneramente, senza però svegliarla o sfiorarle capelli e manina.Gli Omega erano protettivi verso i cuccioli e lui non aveva intenzione di turbare i due padroncini di casa Bakugo. Non fece mai caso all'occhiata dispiaciuta di Katsuki rivolta alla sua mano ferita.
— Vieni in cucina. Non startene lì impalato!
Izuku farfugliò parole incomprensibili ma obbedì.
La cucina era piccina, dai toni bianchi ed estremamente luminosa.— Ho portato una torta e un paio di pensierini, uno per Katsumi-chan e un altro per te.
Katsuki che stava tirando dal frigo del tè freddo e dei dolcetti morbidi si voltò con un'espressione curiosa e sorpresa.
— Non dovevi disturbarti.
— L'ho fatto con piacere, invece. L'ho presa al cioccolato, so che ti piace. E fragole.
— I miei gusti preferiti. Come facevi a saperlo?
— In realtà, non appena l'ho vista in vetrina mi ha ispirato e così l'ho presa, Kacchan. A proposito, come va la caviglia?Il biondo fece un cenno con il capo e con uno sguardo un po' seccato gli fece capire che voleva essere aggiornato sulla mano. Il verdino sollevò il pollice e così facendo il biondo arrossì un po', corrucciandosi teneramente.
Mi sta anche al gioco!
Ma non ha capito che non mi piace parlare della mia salute?Il suo Omega Interiore guaì felicemente; adorava che l'Alpha si preoccupasse per lui, invece!
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DEKUBAKU: SaiSei, La Rinascita di Katsuki Bakugo
FanficKatsuki Bakugo, un Omega di quindici anni, nasconde un segreto. Mesi prima è stato all'Inferno e in qualche modo è sopravvissuto ma si è abituato alle tenebre. Un giorno arriva un nuovo compagno di classe, Izuku Midoriya un atipico Alpha. Le cose no...