Asmodeo

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Carmilla percorre a passo svelto, un po' troppo veloce se devo essere sincero, ma la ragazza non sembra apprezzare consigli. Comunque, mio adorato pubblico. Vi ho detto che vi amo? Vi adoro. Vi trovo così prelibati e disinibiti che...

Non mi devo distrarre.

Dicevo: Carmilla percorre la buia via del serial killer. Ragazza mi spieghi perché scegli sempre questi vicoli orrendi pieni di puzza di piscio?

Lasciamo perdere le divagazioni.

Carmilla percorre ticchettando sui tacchi il vicolo in zona ...dove siamo qui? Le tre vie! Ah ecco. L'antro più antico di Milano. Bei tempi quando le costruzioni romane si ergevano in tutto il loro splendore. Ora ci sono solo quattro sassi circondati da mozziconi di sigarette e turisti che li fotografano ossessivamente.

Comunque vi stavo raccontando di Carmilla, vero?

La ragazza è veloce, nonostante i suoi mille e più anni, non un dolorino alla schiena. Nemmeno una protesi al ginocchio la vecchiarda. Vivace e sensuale come lo era ai suoi diciassette anni. Esattamente quando è diventata un vampiro.

Non lo avevate già intuito? Suvvia che lettori poco attenti.

Oggi ha un appuntamento con una deliziosa fanciulla al Castello. Deliziosa sotto molti punti di vista, per lei

«Asmodeo! Finiscila di fare la voce narrante» Carmilla si blocca al centro della via alzando gli occhi al cielo.

Senti. Già è noioso da morire dover convivere con te. Non hai gusto nel vestire! Non un briciolo di colore. Un po' di brillantini ad illuminare lo sguardo. Niente! Nero e bianco. Una fotografia sei!

Per favore lasciami almeno la gioia di narrare le tue mirabolanti avventure.  Come quel personaggio della serie che mi piaceva tanto! Ah! Ranuncolo. Io sono il tuo cantastorie e tu... tu... no niente tu non sei Geralt. Cosa darei per due pettorali da leccare un po'. E invece niente! Niente!

E poi basta ragazze. Per una volta non puoi cibarti di un bel marcantonio? Ai tempi di Cleopatra era tutto un fuoco la vita.

Non puoi trovare un maschione appetitoso che possa soddisfare anche i mei bisogni? Sono stanco di vedere poppe e culi! Ho anch'io i miei gusti sai? Sarebbe ora che mi rispettassi un po' di più.

«Non ho mica voluto io condividere il mio cervello con te» Carmilla replica seccata al nulla.

Una signora le passa accanto fissandola con disprezzo. Borbotta sicura di non esser sentita "Oh madonnina mia. Che gioventù!" ma l'udito di Carmilla non si fa sfuggire nulla. Purtroppo. A volte non vorrebbe origliare certi discorsi. Come in effetti non vorrebbe poter ascoltare la voce del demone della lussuria Asmodeo.

Pensi che l'abbia scelto io? Stavo all'inferno a divertirmi nel mio girone come un pazzo, col peccatore più carino dell'inferno e bam! Vengo richiamato sulla terra da quattro ragazzetti completamente fatti che giocano col libro infernale del patrigno di uno di loro. Non ricordo bene quale. Sono bruciati così in fretta avvolti dalle fiamme infernali. Che spettacolo pirotecnico. Certe cose all'Inferno le sappiamo fare proprio bene. Poi arrivi tu che cadi dal cielo esattamente all'interno del pentagramma, con una freccia nello stomaco, spargendo sangue ovunque per colpa di quel pazzo omicida di Polidori.

«Non nominare quell'ammazza vampiri incompetente» Carmilla si morde le labbra.

Beh... tessssssoro, se vuoi liberarti di me quell'ammazza vampiri lo devi ritrovare.

Carmilla sbuffa prima di riprendere a camminare.

Al momento la priorità è la cena. Lo stomaco le brontola da ore. E quella ragazza, conosciuta per caso, aveva proprio un buon profumo.


☆○o。Piccole chicche 。o○☆

La via del Killer si trova a pochi passi dal Duomo (via Bagnera), ogni tanto la percorro per risparmiare tempo a tornare in ufficio. Credetemi è inquietante anche di giorno. 

Ma torniamo al killer (divago come Asmodeo!):

Antonio Boggia uccise quattro persone tra 1848 al 1860, era soprannominato il Mostro di Milano.

Ma la sua storia non termina con la cattura e la condanna a morte.

La sue testa è proprietà del Museo di storia naturale, sezione biomedica, a Firenze. Mentre la mannaia da macelleria, utilizzata per uccidere le sue vittime, è conservata al Museo di Arte Criminologica di Olevano di Lomellina.

La leggenda vuole che il fantasma del killer si aggiri ancora per quella stretta via.

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