Papino

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Carmilla. Tesoro. Sai che sono un Demone di larghe vedute. Molto larghe. E lunghe. E consistenti... No! Stavo divagando.

Dicevo: bocconcino mio...perché stiamo entrando in obitorio? Non dovevamo incontrare Papino?

«Papino è uno che si diverte col cibo» risponde con tono scocciato  Carmilla.

Il venerabile Conte è diventato necrofilo? Non sarebbe poi così tanto strano in effetti, dopotutto siete morti  anche voi. Però ecco, potrei intercedere per lui con la tribù dei jikininki* . Non il genere di spirito nefasto che mi piace frequentare, ma visti i nuovi interessi di Papino...

«No. Stai fraintendendo la cosa» Carmilla passa davanti alla reception con tutta la tranquillità di chi sa di poter scegliere se esser vista o meno. 

Difatti la guardia resta attonita ad osservare la porta che si apre e si richiude da sola. Per sicurezza concede uno sguardo ai video di sorveglianza, scorge solo il dottore che esce dallo studio e si incammina lungo il corridoio.

Carmilla procede senza emettere alcun suono, nonostante i tacchi vertiginosi. Accanto alle porte delle celle frigo un'ombra appare tra le luci che sfarfallano.

Il dottore impreca sottovoce senza accorgersi delle presenze estranee «stasera queste luci non ne vogliono proprio sapere di funzionare»

L'ombra viene illuminata ad intermittenza mentre si avvicina. Comparendo e scomparendo ogni volta che la luce potrebbe definirne le forme.

Veramente d'impatto questa presentazione.

«Signorina, è un vero piacere rivederla. Vostro padre ne sarà felice» ad un centimetro da Carmilla, l'ombra acquista finalmente dei lineamenti concreti rivelando un bell'uomo di origini indiane vestito col Dhoti tradizionale.

 Vostro padre ne sarà felice» ad un centimetro da Carmilla, l'ombra acquista finalmente dei lineamenti concreti rivelando un bell'uomo di origini indiane vestito col Dhoti tradizionale

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«Yuvraj, è da tanto che non ci vediamo» Carmilla sorride radiosa all'uomo «vedo che continui a supportare le stramberie di mio padre»

Io supporterei, invece, molto bene il signor servitore. Che interessante incontro voluto dal destino. Posso proporgli di diventare un mio adorabile-non-più-umano da compagnia? In sua presenza potrei distillare il miglior nettare di Lussuria esistente. Lo sento già pizzicare sul palato...mmm

Carmila ignora di proposito Asmodeo.

«Lo sa che ama fare queste cose» il servitore del conte termina l'inchino e torna in posizione eretta.

Il dottore li supera, senza sentirli né vederli, ed entra nella sala frigo.

Carmilla e Yuvraj restano in attesa fissando le porte.

Dopo un paio di minuti un urlo riecheggia in quei locali e il malcapitato dottorino esce correndo.

Entrambi notano immediatamente due cose: una ciocca di capelli bianchi, che prima non c'era, e due evidenti segni rossi sulla giugulare.

Le porte della stanza si riaprono rilevando un sorridente "vampiro dei film", vestito esattamente come un "vampiro dei film", che ride esattamente come un "vampiro dei film" ma che...

Perché tuo padre ha una rana i testa?!?!

«È un cerchietto in peluche» Carmilla risponde con voce atona.

Yuvraj osserva la sua signora parlare da sola e aggrotta la fronte preoccupato. Non osa però proferir parola a riguardo. 

Un peluche.... ma non è che con l'avanzare dei millenni si è perso qualche rotella?

«Papino è sempre stato così»

Ah! Me lo ricordavo diverso. Cioè, non che l'abbia mai conosciuto di person...di vampiro. Ma ecco....lui è amico dell'amico di un demone con cui ho avuto una relazione ai primordi dell'era umana...pertanto. Ecco... me lo immaginavo.. sai tipo il conte Dracula dei libri. Non ai livelli di Brad Pitt in "Intervista col vampiro", si intende... ma così...così...

«Asmodeo, solo io posso criticarlo» il tono non permette repliche.

Yuvraj riconosce il nome pronunciato e spalanca gli occhi. Nuovamente preferisce non esternare le sue preoccupazioni.

Asmodeo tace immediatamente. 

«Luce di miei occhi lasciati abbracciare» Papino allarga le braccia e Carmilla si lascia strapazzare proprio come una figlia devota. Del resto lo è veramente. Come ogni adolescente che si rispetti, non ama particolarmente certe eccentricità del padre ma non può fare a meno di adorarlo.

Lui le ha concesso una vita che ai tempi non si sarebbe mai sognata di possedere. Conoscenza, cultura, viaggi e libertà di essere ciò che voleva. Le donne allora, come oggi, sono costrette ad adeguarsi ai costumi che la società del momento impone. Lei invece ne era libera. Si divertiva a recitare una parte, per adeguarsi alle persone con cui desiderava allacciare rapporti, ma era pura finzione. Poteva soggiogare e squartare chiunque volesse.  

Quando scoprì di provare attrazione per il suo stesso sesso, non se ne fece un cruccio. Ormai aveva sperimentato tutto ciò che la società aborriva. Aveva perso quel senso di vergogna, e pudore, che veniva impiantato nelle fanciulle per tenerle prigioniere.

Carmilla era una donna libera.

Papino si stacca dall'amata figlia con un espressione preoccupata «perché odori di demone?»

«Papino, è proprio di questo che ti devo parlare» 

«Papino, è proprio di questo che ti devo parlare» 

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Oº°'¨ Spazio Autrice ¨'°ºO

Oggi vi tedio con una piccola spiegazione:

*Fantasmi mangiatori di uomini della mitologia giapponese. I jikininki agiscono la notte, cibandosi di rifiuti organici di morti recenti e intrufolandosi nei luoghi di veglia per divorare le offerte di cibo lasciato per questi ultimi.  I jikininki sono a conoscenza della loro deplorevole condizione trovando ripugnante l'obbligo di cibarsi tutte le notti di carne umana. Appaiono con sembianze simili a cadaveri in decomposizione, con l'aggiunta di qualche caratteristica inumana come artigli affilati e occhi incandescenti.

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