Leslie il Corriere Internazionale

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Oº°'¨ Spazio Autrice ¨'°ºO

Mi è doveroso inserire una piccola postilla. Leslie è l'adorabile corriere presente nell'opera di Terry Pratchett e Neil Gaiman "Good Omens".  Tutti gli episodi "curiosi", "disdicevoli" ed "eccentrici", a cui il personaggio cameo fa riferimento in questo capitolo sono legati al romanzo. Egli, difatti, ha dovuto effettuare delle consegne ai quattro angeli dell'apocalisse, finendo addirittura nell'aldilà. 

Questo capitolo è un ringraziamento a tutti i corrieri che tedio giornalmente con le consegne.

Per fortuna non sapete cosa contengono quei pacchi ( ' ▽ ' )

***

Da quando lavorava come Corriere internazionale, Leslie aveva effettuato consegne alle personalità più eccentriche di questo e di quell'altro mondo.

Eppure una cosa del genere non riusciva a spiegarsela. 

Perché un pacco proveniente dal Vaticano fosse stato mandato al centro spedizioni londinese, proprio non lo comprendeva.

Gli era stato consegnato quella mattina e, appena giunto all'aeroporto, intuì che sarebbe stata una lunga giornata. Chiamò la moglie per avvisarla che avrebbe fatto tardi per cena, per fortuna il suo stipendio includeva gli straordinari.

Al check-in trovò una prenotazione fatta a suo nome, di questo non si stupì dopo gli avvenimenti degli anni scorsi. Il suo bagaglio a mano non venne neppure fatto passare al controllo, il timbro in ceralacca con lo stemma Papale scoraggiò qualsiasi poliziotto.

Si ritrovò comodamente seduto in prima classe, dove una gentile hostess gli ricordò di depositare il pacco sul sedile accanto e di allacciargli la cintura. Gli venne servito un piccolo antipasto a base di caviale e champagne. 

Al secondo bicchiere si sciolse sulla comoda poltrona.

Atterrò all'aeroporto di Linate e prese la metro Lilla, stranamente deserta. Scese in Garibaldi e rimase qualche minuto con naso all'insù ad osservare quello strano palazzo pieno d'alberi. Se Google Maps non si sbagliava, il luogo della consegna non era distante.

Si incamminò lasciando alle spalle i grattacieli e dopo pochi passi si trovò catapultato in un altro mondo. Qui il tempo sembrava essersi fermato all'inizio del secolo, i palazzi antichi impedivano al sole di filtrare nelle vie.

Quando raggiunse la Chiesa di Santa Maria alla Fontana il sole era già calato. 

Il citofono era formato da nove caselle di numeri, ad una prima visione potevano apparire posti a caso ma Leslie notò che le somme delle righe e delle colonne davano sempre lo stesso risultato. Era un quadrato magico. Digitò il risultato della somma e una voce con accento straniero rispose al citofono.

«Good evening Mr. Leslie, we are waiting on the third floor»

Raggiunto il pianerottolo una porta si aprì e un distinto signore, con un delizioso pigiama fucsia con disegnati degli orsetti, lo accolse con un sorriso particolarmente appuntito.

Un servitore di origini indiane gli disse qualcosa in italiano, Leslie non comprese una sola parola ma accettò volentieri la cospicua mancia. Salutò l'eccentrico duo col sorriso sulle labbra.

 Salutò l'eccentrico duo col sorriso sulle labbra

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