•PROLOGO

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"Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti."
-Hester Browne.

NARISSA

'Sta mattina la sveglia suona puntuale alle 8:00.

Mi tocca alzarmi presto per frequentare la lezione della professoressa Benson, che insegna psicologia,fortunatamente è una materia che mi intriga moltissimo, perciò non mi pesa più di tanto.

Dopo essermi lavata e vestita in modo molto casual, mi dirigo nella stanza quasi affianco alla mia per svegliare mia sorella.

Che dormigliona!

Busso leggermente per educazione, consapevole che starà ancora dormendo.

Mi siedo piano sul suo letto e avvicinandomi al suo orecchio le sussurro delicatamente:" SOPHIA SVEGLIATI È ORA DI ALZARSI!!"

Si alza improvvisamente dal letto con il respiro affannato mentre io me la rido.

"Sophi mamma e papà sono già a lavoro quindi ti conviene alzarti e preparar-"
Non finisco la frase che mi arriva una cuscinata in testa.

"NON MI HAI APPENA LANCIATO UN CUSCINO!" La richiamo fingendomi arrabbiata mentre è lei che sta volta se la ride.

"Invece sìì" biascica tra le risate facendomi per giunta la linguaccia.

"Ora ti faccio vedere io brutta smorfiosa" così dicendo inizio a farle il solletico finché non mi prega di smetterla.

Alla fine ci ritroviamo entrambe distese sul letto ansimanti a causa delle risate.

"Bene adesso rifatti il letto e poi vai a prepararti, io ti aspetto di sotto per fare colazione" le dico da brava sorella maggiore.

"Va beneee" mi dice in tono lamentoso.

15 minuti dopo siamo già in macchina.

********************

La guardo entrare all'interno della struttura del GREST (un centro ricreativo estivo) dopo di che guido fino alla Columbia university.

"Cazzo sono in ritardato" mi lamento mentre prendo la borsa ed esco dalla macchina.

Entro tutta trafelata all'interno dell'università, sono così concentrata nell'arrivare puntuale in aula che mi scontro con un corpo marmoreo.

Il mio cervello non riesce a elaborare una frase di senso compiuto...

Mi sono scontrata con un ragazzo. Alto, possente, con una carnagione olivastra ma più chiara della mia. Gli occhi castani ma travolgenti, capelli mossi e...morbidi(?); da sotto la maglietta si intravedeva qualche tatuaggio qua e là.

"Ne hai ancora per molto?" Mi chiede in tono presuntuoso.

Il suo commento riesce a farmi riscuotere dai miei pensieri.

"Cosa?"

"Non la smettevi di fissarmi, anzi a dirla tutta avevi una leggere bavetta all'angolo della bocca" mi sbegfeggia.

"Ma chi ti credi di essere??" Dico innervosita.

"Jaden Smith, il piacere è tutto mio" mi dice beffardo accompagnato da un occhiolino.

"Bhe Jaden il piacere non è affatto mio, me ne vado che sono già in ritardo invece di perdere altro tempo con uno sbruffone come te!" Gli rispondo un' ultima volta prima di girarmi e andarmene dritta in aula.

Spero di non rivederti mai più JADEN SMITH!

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