•CAPITOLO 1

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"Non aspriro a nulla. Mi duole la vita. Sto male dove sto e sto già male dove penso di poter stare".
-Fernando Pessoa

JADEN

Volevo soltanto fumare la mia sigaretta in pace nel cortine dell'università; ma il mio cervello non la vuole smettere di pensare a quella brunetta impertinente.

Non mi ha neanche detto il suo nome.

"Ma, mi stai ascoltando?" Chiede il mio migliore amico Thomas.

"No" rispondo sinceramente.

"A cosa stai pensando, o meglio, a chi...?"

"Cosa vorresti insinuare?" Gli lancio un' occhiataccia.

"Niente niente" mi risponde alzando le mani e scrollando le spalle.

Neanche a farlo apposta, vediamo la brunetta impertinente uscire di corsa dal portone.

Ma è sempre in ritardo?

"La conosci?" Gli chiedo indicandola con il mento.

"No, so solo che è la figlia degli Olson."

Olson?

"Non mi è nuovo..."

"Sua madre lavora nell'ospedale qui vicino, è molto conosciuta in città per il suo lavoro. È molto brava, posso confermare personalmente..."

Ah ecco dove avevo sentito questo cognome.

"...Mentre suo padre lavora come avvocato. Possiamo dire che se la passano più che bene."
Non so perchè ma sento un noto incerto nella sua voce.

"E cosa c'è di strano?"

Cazzo non dovrei essere così interessato alla vita di una ragazzina di cui a mala pena conosco il nome! Mi rimprovero mentalmente.

"Non c'è nulla di strano ma dicono che sia stata adottata, e bhe sarebbe molto plausibile dato che i miei conoscono gli Olson da una vita e non l'avevano mai vista né a lei né a quella che credo sia sua sorella. Poi da un giorno all'altro si presentano con questa bambina e successivamente arrivò anche lei,Narissa"

Narissa....

"Poco mi importa" borbotto spegnendo la sigaretta.

Il mio amico mi guarda a lungo:"sì certo..." commenta alzando gli occhi al cielo.

Rispondo con un pugno non poco delicato sulla spalla.

"Comunque ti stavo dicendo che sono contento che vi siate trasferiti qui, non per fare il sentimentale ma credo che in questo periodo entrambi avessimo bisogno di un amico fidato."

"Hai ragione..." borbotto

Non sono il tipo che dice queste cose e lui lo sa benissimo, ma forse con lui potrei sforzarmi un minimo.

"Grazie per aver accolto a braccia aperte me e mio fratello"

"Non c'è di che"

"Va bene ora basta con questi sentimentalismi"

Continuiamo a battibeccare fin quando non mi squilla il telefono.

Cazzo è Francin,l'infermiera personale di mio fratello!!

"Pronto Francin, è successo qualcosa?, Mio fratello sta bene??"

"Signor Smith mi dispiace disturbarla ma suo fratello Brendon non si sente molto bene, gli sta salendo la febbre e sono molto preoccupata"

"Arrivo immediatamente"

"Thomas..." gli rivolgo uno sguardo preoccupato.

"Ti accompagno a casa con la mia macchina, vieni!"

Ha già capito.

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Arrivati davanti al cancello neanche il tempo di scendere mi fiondo subito in casa.

Mi viene un morso allo stomaco a vedere mio fratello così malato e stanco.

"Ehi ometto, come stai?"

"Non sono più tanto un ometto Jaden lo sai."

"Forse, ma per me rimarrai sempre il mio fratellino sdentato."

Solo lui riesce a tirare fuori la mia parte più emotiva.

Lui Sbuffa ma arriva un colpo di tosse più forte.

"Che ne dici di andare all'ospedale per un controllo eh?" Gli chiede Francin ma nel frattempo guarda me aspettando un mio assenso di conferma.

"Io dico che è una buona idea, ti va bene Bendron?"

Lui annuisce.

"Perfetto, prendi il borsone con le sue cose che io lo porto in braccio in macchina" Dico rivolgendomi a Francin.

Arrivati in macchina non so in quale ospedale portarlo.

"Francin sai dove lavora la dottoressa Olson?"

"Sì certo, lavora al New Paradise si trova vicino alla Columbia university."

"Perfetto andremo lì."

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Ciao a tutti, spero che la storia vi stia incuriosendo e se è così lasciate una stella 🌟 e un commento. Grazie ☺️♡

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