Undicesimo capitolo.

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Mary la mamma di Chris si avvicinò a noi,si presentò e poi si congratulò con occhi felici.
Ed i suoi cugini fecero lo stesso ma con dei sorrisi falsissimi.

Sapevo che Christian Ford fosse affamato di fama e di potere ma non mi sarei mai aspettata che potesse mentire così spudoratamente alla sua famiglia,soprattutto a sua nonna che le ha dato tutto ciò che ha.

Lasciai finire la serata e aspettai impaziente delle spiegazioni.
Lui mi si avvicinò all'orecchio, e con un tono di voce duro disse:
"Non qui, andiamo in auto ti accompagno a casa e ti spiego"

Annuii, lo capivo al ristorante c'era sempre qualcuno e non era il luogo adatto.

Ci mettemmo in macchina ma nessuno dei due riuscì a dire qualcosa.
Mi sentivo confusa come se avessi bevuto un'intera bottiglia di vino.
Io non ci provai nemmeno a parlare,d'altronde era stato lui a giocare sporco ed era lui che doveva aprire la conversazione spiegandomi il tutto.
Ma con la mente non potevo far altro che pensare a come avrei detto a Lina che non ci saremmo sposati,o se mi avesse cacciato dal ristorante se lo avessi fatto.

Arrivammo al mio appartamento, Jess era ancora fuori, ci accomodammo in salotto ed io aspettavo solo che mi dicesse qualcosa.
Lui si sedette sul nostro divano nero aprendo le gambe e poggiando i gomiti su di esse,io mi accovacciai sulla poltrona in velluto rosa di fronte a lui in attesa di risposte.

"Io e te ci sposeremo"

"Ma stai scherzando ?"

"È l'unica soluzione possibile anzi, la soluzione ideale per tutti"

"Non voglio essere tua moglie"

"Ma lo sarai"

Lo guardavo con disgusto,quest'uomo avrebbe giocato sporco con il suo sangue,la sua famiglia e voleva usare me per riuscirci.

"Saremo marito e moglie solo per un anno, il tempo di far cedere le quote a me e di far rilassare mia nonna" continuò

"Pensi solo ai tuoi interessi a me che importa ?"

"Tu avrai il tuo contratto di lavoro, matrimonio uguale green card, assicurazione sanitaria e un milione di dollari"

Spalancai gli occhi, ma pensandoci lui sarebbe diventato miliardario,rimaneva un uomo infido ed avido.

"Ho dei principi io" dissi con tono deciso.

"Li ho anch'io,ma per un anno li terrò in stand-by e lo farai anche tu"

"Non ti lascerò avere la mia vita in mano per un anno"

"Avremmo due vite separate ma vivremmo sotto lo stesso tetto,ho talmente tante stanze che non ci vedremo nemmeno "

"Ci devo riflettere Ford, non posso vendere l'anima al diavolo così facilmente"

"Domani stileremo un contratto con il mio avvocato. Ti verrò a prendere io "

Sbattè la porta ed andò via.
Mi lasciò in un mare di confusione.
Mi diressi in doccia per lavarmi di dosso quella sensazione, ma non ci riuscii.
Continuavo a pensare ai pro e i contro che questo pseudo matrimonio mi avrebbe dato.

Pro: Green Card,miglior assicurazione sanitaria e sarei diventata milionaria.
Contro:mentire, Christian Ford,Christian Ford ed ancora Christian Ford.

Un'ora dopo Jess tornò a casa dall'uscita con Jordan, ma non appena varcò la soglia non potetti fare altro che vomitargli tutte queste informazioni addosso, la poverina restò di stucco.

Ci sedemmo al tavolo della cucina, si legò i cappelli all'indietro come se non averli sugli occhi la aiutasse a pensare meglio

"È da prendere in considerazione secondo me, alla fine ti ha detto che non sarete obbligati a stare insieme, tu sarai al ristorante e la sera uscirai con me,quando tornerai a casa a dormire nemmeno lo vedrai.
Poi lui ereditando la quota maggiore dovrà viaggiare in tutto il paese per il controllo dei i ristoranti,non vi beccherete quasi mai."
Jess era una donna con gli attributi e sapeva sempre cosa dire e quando.

"Imponigli delle regole,sfrutta al massimo ogni risorsa,quando ti ricapita ? Poi un anno passa in fretta,per Natale torneremo in Italia ed anche per la prossima estate saremo lì, se li conti sono dieci mesi scarsi"

"Hai ragione ma cosa dirò ai miei ? Che mi sono innamorata e sposata in due settimane ?"

"Troveremo un modo, poi pensa a quanto sarà bello il tuo matrimonio con un miliardario sexy sbattuto in faccia a Luca" sogghignò.

In effetti non aveva tutti i torti.
D'altro canto però se avessi accettato la proposta sarei sembrata una disperata o una cercatrice d'oro.
Inutile dire che quella sera non dormii, da brava maniaca del controllo passai la notte a stilare delle regole,da mettere sotto contratto con firme annesse.

Non sapeva con chi aveva a che fare.

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