Cap. 11

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      Torniamo dalla laguna sottomessa all'arte umana il martedì in primo pomeriggio.

Noah aveva un impegno di lavoro e non poteva trattenersi oltre, ma è un bene anche per me, per avere tempo di sfare le valigie, avviare almeno un paio di lavatrici e preparare la lezione per il rientro a scuola.

Mi dedico infatti per ore a tutto questo, oltre che a preparare una cena leggera per me e Noah.

I tre giorni trascorsi in una delle città più romantiche al mondo sono stati idilliaci, forse anche più belli del nostro Capodanno a Parigi.

Fosse stato per noi, non saremmo più tornati.

Ci saremmo persi tra i canali, i campielli, le peculiarità urbanistiche e il patrimonio artistico d'inestimabile valore; ci saremmo attardati nel cuore di Piazza San Marco, dinanzi ai mosaici e i bassorilievi della Basilica; ci saremmo infine lasciati cullare dallo sciabordio dell'acqua all'interno di una gondola... per poi tornare nella nostra alcova, riproduzione fedele di una camera del settecento barocco, dalla cui finestra avremmo continuato a contemplare la meravigliosa facciata della Chiesa di Santa Maria del Giglio.

Sospiro con la mente tra le nuvole al solo pensiero di ciò che abbiamo vissuto, perché con Noah è sempre stato così: UN SOGNO.

Sono talmente assorta nei miei pensieri che mi accorgo solo ora di una chiamata di papà sul cellulare.

Dovrebbe essere in studio con Noah e... non mi chiama mai mentre è al lavoro.

Provo a ricontattarlo.

"Emily?" mi risponde appena invio la chiamata.

"Papà! Ho visto che mi ha cercata. Scusa, ma ho avuto un po' da fare in lavanderia e tra il rumore della lavatrice e quello dell'asciugatrice non ho sentito la chiamata."

"Sì. Ti ho cercata..." sembra avere un tono di voce diverso dal solito.

"Dimmi."

"Circa un'ora fa è venuto a cercarti un uomo in ufficio" non è che sembra, ha chiaramente un tono di voce lievemente alterato.

"Un uomo?"

"Già."

"E chi sarebbe?" non capisco.

"Un uomo molto conosciuto, per il quale ho lavorato in passato. Ti dice niente?"

ODDIO! ...Michele Monteneri...

"Emily?"

"Sì" rispondo con un filo di voce.

"Come fai a conoscere un uomo di quel calibro?"

Silenzio assoluto. Non saprei neanche cosa dire.

"Emily, mi rispondi?"

Sospiro "Papà..."

"Ascoltami bene signorina. Non ti ho cresciuta per cedere alle avances del primo uomo ricco e potente che ti promette la luna, hai capito?"

Oh, Santo Cielo!

"Papà, che dici? Cosa vai a pensare?"

"Secondo te? Un uomo facoltoso, con il doppio dei tuoi anni, ti viene a cercare fin qui in ufficio da me, insistendo per vederti e parlare da solo con te, cosa dovrei pensare? E Noah? Era qui con me, cosa credi abbia pensato lui?"

Cazzo, no! NO! NO! NO!

"Emily, ho perso dieci anni di vita in un colpo solo, ma giuro che se scopro che quell'uomo che potrebbe essere tuo padre ha un interesse per te, io...io..."

"Papà, basta! Come ti viene in mente una cosa simile! Lo sai quanto amo Noah! Non avrebbe dovuto neanche sfiorarti un'idea così folle!"

"Ma io lo so come vanno certe cose! Uomini di successo che cercano di attrarre ragazze giovani e belle come te. Lo so. Ne conosco tanti!"

"Il Rosa e il Nero" volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora