Cap. 17

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18 maggio

   Sono fuori da casa da questa mattina presto. Ho chiesto due giorni di ferie all'Istituto Comprensivo dove lavoro. Volevo che tutto fosse perfetto per questa serata che mi sta facendo salire un'ansia inverosimile.

Papà ha tenuto Noah impegnato gran parte della giornata. Si è pure inventato un lavoro che non è stato mai commissionato. Del resto, tuttavia, gliene ha nascosto un altro che invece sarà commissionato a breve e sarà anche di grande entità: la ristrutturazione e l'ampliamento dell'ala ovest della sede principale dell'Azienda Agricola Monteneri.

Michele ha chiamato diverse volte sia me che papà negli ultimi giorni e si è accordato con lui per intraprendere a breve i lavori di cui mi parlava il giorno che ci siamo visti per la prima volta. Vorrebbe affidare la direzione dell'intero progetto a Noah e papà...a Noah in particolar modo, ma...lui... ancora non lo sa.

Egli ora non è qui. Ci sono una settantina di persone, tutte quelle che intendevo invitare al party a sorpresa, tranne una: proprio Michele.

Insieme abbiamo pensato fosse meglio che arrivasse più tardi, per non far sentire in imbarazzo Noah davanti agli altri ed avere tutto il tempo per poter parlare tra di noi.

Il mio cellulare squilla all'improvviso. E' papà. Mi avverte che stanno tornando come da accordi precedenti tra di noi.

Cinque minuti dopo, infatti, il cancello della proprietà si apre, indicando l'arrivo del re della festa.

Noi siamo tutti intorno alla piscina, chi con calici di prosecco con il tappo già allentato, chi con palloncini in mano pronti a volare, chi con lanterne cinesi, pronte anch'esse a sollevarsi in aria, chi, infine, con trombette da stadio assordanti.

Ah, già...dimenticavo Manuel, Giacomo e Andrea con i fuochi d'artificio dietro al roseto. E se solo una rosa inglese David Austin dovesse essere colpita, i fuochi d'artificio li farà mia madre...come non li abbiamo mai visti.

3 2 1... un esplosione da paura riecheggia per tutta la proprietà: di urla, voci, ordigni, tappi di spumante e...chi più ne ha più ne metta.

Noah, dinanzi a me ha la bocca a forma di O e gli occhi sgranati.

Peccato non aver invitato Elena...avrei voluto mostrargli come non sono in grado di renderlo felice.

Solo io so quanti compleanni non ha festeggiato in passato, quanti regali si è perso, quindi...goditi tutto questo cucciolo mio, perché sarà solo il primo di tanti.

Gli corro incontro e lo abbraccio forte forte "AUGURIII!!!"

Lui si commuove, mi abbraccia ancora più forte e mi sussurra all'orecchio una semplice parola che, con la voce incrinata, mi parla di un modo di emozioni "Grazie."

E' un momento magico, stupendo e si protrae per gran parte della serata: durante il buffet, la musica, gli amici che un po' su di giri cantano, ballano, brindano ogni cinque minuti e...si buttano anche in piscina completamente vestiti. E fortuna l'avevamo riaperta per l'occasione! Domani papà ci troverà a galla pure qualche paio di mutande. Aiuto...

Alle dieci e mezza di sera Noah è il ventiseienne più felice, più commosso, più bello dell'intero universo.

Alle dieci e trentuno la Jaguar F-Pace di suo padre fa il suo ingresso nella proprietà di famiglia.

CI SIAMO.

Vado incontro a Michele, approfittando di un momento di caos generale, ma prima di allontanarmi avverto Stella e Carlo del suo arrivo, per avere tutto il loro sostegno.

Carlo si avvicina a Noah; sarà lui a prepararlo a qualcosa di ancora più esplosivo di tutti i fuochi artificiali che hanno illuminato il cielo sopra di noi fino a poco fa.

"Il Rosa e il Nero" volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora