Immagina risvegliarsi in un bosco, senza sapere: chi sei, da dove vieni, chi sia la tua famiglia, come ci sei arrivata lì. Non ricordi neanche come ti chiami, come ti sia ferita e dove fosse la tua casa.
È proprio quello che succede a Selene Sanche...
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Una leggera luce si abbatteva sui miei occhi ancora chiusi e così, pian piano, cercai di aprirli, mentre una leggera fitta dietro la nuca mi spinse a passarmi una mano tra i capelli. Dal piccolo bernoccolo che sentii sotto le dita, capii subito che avevo colpito qualcosa. Dopo un po' riuscii ad aprire del tutto gli occhi, guardandomi intorno e cercando di capire dove mi trovassi, ma la mia mente sembrava bloccata.
Intoro a me c'erano tantissimi alberi, il prato verde sotto il mio corpo era perfettamente curato e su di esso, grazie alla luce del sole, si potevano intravedere piccole goccioline d'acqua.
Mi misi seduta, davanti a me si trovava una bellissima rosa rossa e istintivamente accarezzai i suoi petali scendendo poi sul peduncolo, ma sbadatamente mi punsi. Guardai la piccola gocciolina rossa sul mio indice, socchiusi un po' gli occhi per mettere di più a fuoco e subito partì un flashback: vidi persone distese sull'asfalto ricoperte di sangue mentre una figura incappucciata, del tutto sconosciuta, con degli stivali neri si avvicinava sempre di più a me. Vidi il fuoco che si spargeva su tutto il terreno fino ad arrivare alle radici di una quercia facendola bruciare completamente.
Il mio piccolo e sfocato ricordo venne interrotto da un'altra fitta questa volta al fianco destro e d'istinto mi portai la mano sinistra su di esso mentre un gemito di dolore uscì dalle mie labbra. Lentamene alzai la mano dal fianco e solo allora mi accorsi che la mia maglia, prima bianca, era ricoperta da una piccola macchia rossa che pian piano si allargava. Decisi di alzare il piccolo tessuto macchiata e subito dopo me ne pentì. Avevo una ferita abbastanza profonda e la vista del sangue mi fece girare un po' lo stomaco.
Ma come era successo? Non ricordavo niente. Non ricordavo come mi fossi ferita, né ricordavo come fossi arrivata in quel bosco, non ricordavo cosa fosse successo prima, non ricordavo nemmeno quale fosse il mio nome. La mia mente continua a sforzarsi, ma facendo così peggiorai la situazione, un forte dolore alla tempia mi fece strizzare gli occhi.
Lentamente decisi di alzarmi e iniziai a camminare. Camminavo nel bosco disperata e ferita, senza sapere cosa fosse accaduto, chi fossi e da dove venissi. Camminavo senza forze e nonostante ciò, la mia mente continuava a sforzarsi per farmi ricordare almeno comemi chiamavo, ma niente. Camminavo a piccoli passi tenendomi una mano premuta contro il fianco ferito. Camminavo... finchédavanti a me si presentarono tre figure, talmente sfocate che sembravano ombre, e poi da lì... il buio.