~ C'è sempre un'altra scelta, un'altra possibilità, un altro destino, ma serve coraggio.
Steso ancora sul terreno bagnato, Bryan fissava il cielo mentre la pioggia diminuiva sempre di più e alcuni raggi del sole si insinuarono tra le nuvole, dando un po' di luce a quel luogo prima oscuro.
Il ragazzo piano cercò di alzarsi, ma un forte dolore al braccio destro lo fece gemere e in un batter d'occhio si ritrovò nuovamente steso sul terreno fangoso.
Bryan imprecò ad alta voce e piano, cercò di sfilarsi il casco. una volta riuscito nell'impresa. Il ragazzo chiuse gli occhi, ma solo per pochi secondi dato che ad un tratto due braccia forti si insinuarono sotto le sue facendolo finalmente alzare. Davanti a lui si presentò la figura di un Andrew infuriato.
«si può sapere che diavolo ti è passato per la testa?»
Bryan si passò una mano fra i capelli neri spettinandoli ancora di più per poi iniziare a massaggiarsi la nuca.
«ti prego Andrew non urlare. Mi fa malissimo la testa.»
Il ragazzo strizzò forte gli occhi e subito l'immagine della ragazza, vista poco prima, si fece viva nella sua mente.
«che diavolo ci faceva qui?»
Si domandò facendo girare l'amico verso di lui.
«chi?»
«la Bratz.»
Andrew, ancora più confuso di prima, poggiò una mano sulla fronte di Bryan ricevendo uno sguardo curioso da parte di quest'ultimo.
«Amico ti serve un medico. Adesso vedi anche le Bratz sulle moto?!»
«Cosa? No la bambola. La ragazza che Alyssa, Freya ed Evelyn hanno trovato nel bosco e poi, non stava sulla moto.»
Bryan staccò la mano dell'amico dalla sua fronte ricevendo un'altra occhiataccia, ancora più furiosa della prima.
«Ho capito. Chiamo il 911, tu non stai bene.»
Il ragazzo sfilò il telefono dalla tasca dei jeans iniziando a comporre il numero, ma Bryan glielo tolse di mano e prima che Andrew potesse riprenderselo, ad un tratto si udirono diverse urla che fecero voltare i due amici.
Poco più avanti di loro, uno dei partecipanti alla gara sferrò un pugno dritto sul viso del vincitore urlando:«Tu hai barato bastardo!»
L'uomo barbuto girò lentamente la testa verso il suo assalitore mettendo entrambe le mani sul suo petto e dandogli uno spinta, che lo fece cadere ai piedi della folla.
Subito dopo, sembrava l'apocalisse. Tutti i presenti iniziarono a darsi spintoni, calci, pugni, facendo così alzare tutta la polvere del terreno sotto i loro piedi.
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~ Moonlight
FantasyImmagina risvegliarsi in un bosco, senza sapere: chi sei, da dove vieni, chi sia la tua famiglia, come ci sei arrivata lì. Non ricordi neanche come ti chiami, come ti sia ferita e dove fosse la tua casa. È proprio quello che succede a Selene Sanche...