So fottuto

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La sala di canto è immersa nei miei silenzi. Continuo a scrivere, provare, cancellare e rifare. 

Sono due giorni che non faccio altro che pensare a lei, non che fosse molto diverso nelle scorse settimane, ma dopo l'altra sera io non riesco proprio a farmela passare. 

Sono due giorni che non la vedo, lei deve lavorare e io so completamente immerso nella registrazione dei nuovi pezzi. Tanto che senso ha uscire se non la trovo mai.

Non posso negare che averla intorno faccia bene sia a me che alla mia musica. Sento di volerla con me e basta. 

Sono due giorni che mi chiedo che sta a fa lei, se mi pensa oppure no, se pure lei lo sente quello che sento io. Chissà come sta lei. 

Ormai è quasi sera, il mio bisogno di fumare si fa sentire, insieme alla fame. Apro la porta della sala, avviandomi nel corridoio. 

E poi la vedo, bella più che mai. è appena uscita dalla sala prove, il borsone poggiato a terra affianco a lei. I capelli le scivolano sulle spalle e sulla schiena in onde che seppur disordinate sembrano così morbide. La maglietta oversize completamente stropicciata le arriva fino alle ginocchia nascondendo i pantaloncini al di sotto. Quando si dice che su di lei starebbe bene qualsiasi cosa è proprio vero. Anche se al momento l'unica cosa che ci vedrei bene addosso sono io. Impalato in mezzo al corridoio come un idiota. 

"Alice"

Ho davvero detto solo il suo nome? Ma che so' scemo davvero?

Si volta verso di me come presa alla sprovvista. I suoi occhi, vorrei perdermici dentro. Accenna un sorriso, sembra quasi in attesa che io le arrivi vicino. 

Ma che ve devo dì, io non resisto. 

Le afferro il viso con delicatezza mentre le nostre labbra si uniscono istintivamente. Sti cazzi delle telecamere, è tutto così naturale con lei. 

Percepisco il suo sorriso aumentare contro il mio. Mi distanzio il giusto per godermi il suo viso sereno. 

"Che c'hai da ridè?"

La sua risata contagia anche me, poi è così bella. 

"Vedo che ti sono mancata"

"So du giorni che non te incrocio manco per sbaglio"

"Potrei dire la stessa cosa, c'hai du occhi, da quant'è che non stacchi?"

Rigiro una ciocca di capelli tra le dita mentre penso a quante ore sono che sto chiuso dentro. La guardo dubbioso, non saprei darle una risposta sincera. Si alza sulle punte lasciandomi un dolce bacio sulla guancia. 

"Prendi le tue cose che ti accompagno in casetta, un buon poeta deve pure dormire ogni tanto"

Mi sento come un bambino sulle giostre, anche il cuore batte forte. 

"Significa che vuoi passare del tempo con me, signorina Alice?"

"Significa niente telecamere, signorino Joseph. T'aspetto all'uscita, sbrigati"

Mi ruba un bacio a stampo e so per certo che rimarrei qui per anni. 

Saltello vittorioso verso la porta della sala. So fottuto. 

Respiro - HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora