casini

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Oggi a svegliarmi e francesco che mi urlava nelle orecchie -ma sei pazza aro cazz si stat air- ecco grazie a lui ho iniziato la giornata nei peggiori dei modi. -france nun m scassa o cazz- mi alzo dal letto spingendolo viccino alla porta ed entro in bagno lavandomi la faccia e i denti.

Mi metto un pantaloncino e un top essendo che oggi faceva molto caldo. Scendo in salotto e trovo tutti che mangiavano. -buongiorno anna- sento la.voce della mia.sorellina.
Ovviamente la fulmino con lo sguardo, noto che mio padre gli poggia una mano sulla spalla per dargli conforto.

Mi siedo e come ogni mattina vado di cornetto e capuccino. Poi mi alzo dalla sedia -ij vado a secondigliano nun masptat p pranz- ed esco di casa salendo sulla moto..

Inizio a sfreccia per le vie di napoli fino ad arrivare a secondigliano. Entro nel caoannone e non trovo nessuno. -ma aro cazz so tutt quand- e mi faccio il giro del edificio. E li trovo sefuti a un tavolino che bevevano e giocavano a carte.

-ALLO CRE QUA IJ V PAG P FA COS- dico scaraventando il tavolino dal altra parte della stanza -signora le possiamo spiegare- mi dice uno avvicinandosi lentamente a me -c cazz m vulit spiega- e incrocio oe braccia.sotto al seno guardandoli.

-signora ma a noi non e arrivato nessun carico non sapevamo che fare pcche qua amm frnut tutt cos- spallanco gli occhi come non e arrivato nessun carico.

-c sfacim stai ricen- lui annuisce e mi fa segno di seguirlo. E mi mostra le casse una a una ed effettivamente sono tutte vuote. -a vo chi v lacia da- chiedo prendendo i fogli sul tavolo. -ci doveva arriva un carico da scampia ma non ci e arrivato- annuisco e mi volto verso di loro.

-ebtro sta sera avrete il carico- ed esco dal capanone. Metto in moto e vado a scampia dove stavano lavorando -wagliu aro cazz stann i carichi che avita manna a Secondigliano- dico entrando nel cabanone. Tutti si voltano verso di me e mi guardano senza proferire parola.

-allo parlat no.- dico sbattendo un pugno sul tavolo.
-signora ci siamo scordati- dice vincenzo abbassa voce quasi sussurando. Io spallanco gli occhi e caccio la.pistola.

-AVIT RUTT U CAZZ MO STESS AVITA MANNA NU CARC A SECONDIGLIANO SENNO VACCIR A TUTT QUAND. E STACIT CHIU ATIND- sono nervosa come non mai questi non ne fanno una giusta mai.

Prima o poi li faro fuori tutti.
Ad un ttatto il mio telefono squilla era pietro

-cre pie-

-piccre e succis nu burdel-

-c cazz e succis pie parl-

-ann arstat a ciro-

-ma c cazz ric stai scherzando-

-no, e stat arestat p rissa-

-nun c poz crer. Vabbuo mo m la vec ij. Tu chiam lavocat e ric che ven adu me-

-vabbuo piccre-

E riattacco la chiamata. Ero ormai fuori dal.cabanone, non doveva andare cosi cazzo.

Sfreccio verso casa mia e dopo una ventina di minuti suonano alla porta. Cosi maria va ad aprire -signora ce l'avvocato dei ricci che vi vuole parlare-  dice mettendosi davanti a me -fallu trasi- e se ne esce dal mio ufficio.

Dopo un po entra l'avvocato. Cosi mi alzo e gli do la mano -avvoca-  a me sto avocato non mi ispira per niente "alfredo dangelo" -signotina savastano.-

Ci sediamo alla scrivania -allo avoca ciro ricci e stato arrestato per rissa e come sa nun ci possiamo permette che rimane dentro- dico guardandolo. -allo io oggi comincio a fate le pratiche e vi contattero prossimamente- annuisco ci alziamo e gli rido la mano -arrivederci-

Se ne esce di casa -stu cazz d nfam- a me sta sul cazzo sto avocato non so come fanno a fidarsi di lui. Vabbe che po tiene la.faccia da cazzo.

Io volevo usci a mangia fuori ma ciro a deciso di farsi arrestare quindi mi tocca andare al ipm.

Salgo in macchina e guido fino al.carcere minorile di nisida. Suono al citofono.
-chi e - subbito riconosco quella voce da cazzo era il comandante -song donna imma savastano aggia parla cu ricci- dico incrociando le braccia -non si puo venga domani- sbuffo sul aerio mi sfida sto vecchio. -comanda arapit sti port e facitm parla cu ricci momo. Oppure che.ne pinz a consuelo- subbito la porta si sblocca. E io entro dentro

Mi stava per toccare per vedere se tengo qualcosa -nun m tuccat- e.caccio di mia spontanea volonta la.pistola e vedo che sbianca. -tranquillo teng u port e arm- e gli faccio l'occhiolino. Mi porta nella sala colloqui.

Dopo un po arriva ci..e vedo che dorride quando mi vede. Si siede davanti a me -piccre- e mi da un bacio sulla guancia -ciru ti tirero fuori da qui- gli dico prendendogli le mani e guardandolo nei occhi.

-piccre comm stai- mi chiede incrociando le nostre dita.
Ad un tratto viene una rossa mette una mano sulla spalla di ciro e lo bacia.

Io distinto gli lascio le mani e lo guardo male.
-ci vediamo dopo- dice la rossa andandosene. Cosi rimaniamo solo io e ciro.

-piccre non e come pienz- dice guardandomi -ci tranquillo non simm nind nun maia da spiegazion- mi alzo e me ne vado mentre ciro mi richiama.
Ma non lo ascolto noto il comandante che mi guarda con sguardo triste.

Mi si avvicina e mentre mi accompagna al uscita parla -piccre mi dispiace- e mi mette una mano sulla spalla. Vedo lino che mi si avcicina -la accompagno io- il comandanfe annuisce e se ne va.

-linu chi cazz ie chella ross- chi chiedo con voce acida -e la guaglion che ciro s chiav e l'ex- annuisco ormai incazzata. -linu se veng a sape nata vot che tu li lasci vedere so cazz li tuij. Se ciro dic coccos ric ca t lag ordinat ij. Ma tu nu le fa vre e capit linu- lui annuisce e io risalgo in macchina.

Sono arrabbiata delusa ma non so neanche il perche..

AMOR CRIMINAL...CIRO RICCI...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora