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NON HO MAI FATTO DANZA QUINDI TUTTO QUELLO CHE SCRIVERÒ SARÀ SICURAMENTE ERRATO!!

....


Straziato il ragazzo lasciò un sospiro passare fra le labbra, questo era l'ultimo scatolone. Questo appartamento era 'accogliente' , c'era una piccola finestra che affacciava sulla strada vuota che illuminava la stanza con la luce del tramonto. Sospirando nuovamente si alzò, prese una giacca si rimise le converse orami distrutte ed uscì. Voleva visitare il posto, la città era piccola davvero piccola. Più che città Jisung l'avrebbe descritta come un paesino. Un paesino molto tranquillo. C'era aria fresca e pulita, non c'era tutto quello smog che c'era nelle grandi città. Il verde della natura era ovunque, cespugli di fiori belli e delicati ovunque. Il moro si avvicinò per toccarli. "Attento ci ho appena spruzzato del insetticida" una signora anziana gli disse, Jisung ritrasse subito la mano facendo un leggero inchino alla signora per salutarla "sono davvero belli..." disse il ragazzo con tono delicato "come scusa? Non ti sento." Chiese la signora sorridendo leggermente "sono davvero belli" disse Jisung leggermente più forte "oh che voce delicata! Comunque si, si chiama weigla, l'ho piantata insieme a mio marito una decina di anni fa...me ne prendo cura ogni giorno." Disse la signora guardando i fiori con occhi dolci. "Oh!" Dissi, andò verso una pianta e raccolse tre di quei fiori color magenta "tieni questi non li ho ancora toccati" disse, con le mani rugose e tremolanti cercò di mettere i fiorellini sul orecchio del giovane, il moro si inchino leggermente e si fece mettere i fiori sull' orecchio. La signora riprese tutto e lo mise nella borsa "ci vediamo giovanotto." Disse andandosene, Jisung decise di riprendere la sua avventura. Ormai la notte si faceva sempre più viva, i lampioni della strada si accesero.

Si mise una gomma in bocca e continuò a girovagare per il paesino, vedeva molte coppie di anziani guardare il tramonto dalla pianura che c'era prima della pineta e della strada per arrivare qui. Era così tranquillo come posto, quasi come se il moro fosse in una favola. Mise il giaccetto e cominciò ad incamminarsi per le vie, buie e strette. La luce della luna dava un po' di luminosità a queste stradine.

Il moro sentì una musica provenire dal fondo della via, una musica gentile, musica classica, incuriosito si avvicinò al suono, lesse il cartello 'Lee Dance Class'. C'era una scala che portava direttamente al primo piano, la ringhiera metallica un po' arrugginita, come il resto delle scale e la porta stessa, la spinse leggermente per vedere se era chiusa ma così non fù. La apri leggermente, una forte luce calda lo accolse, la musica era molto più alta di quello che sembrava da fuori. Lentamente il ragazzo si avvicinò alla seconda porta che a quanto pare non c'era. Cercando di nascondersi si sporse leggermente, un altro piano di scale si mostrava per scendere di nuovo al piano dove la musica risuonava, i soffitti erano alti e rovinati, le pareti in mattoni rendevano ancora più dolce l'ambiente. Jisung si affacciò ancora un po'.

Wow.

C'era un ragazzo, un ragazzo di circa la sua età, era vestito con una tuta e una maglietta abbastanza larga nera, ai piedi aveva quelle che Jisung chiamava 'scarpe da ballerini' , invece del solito colore rosa erano nere, come quasi il resto dei suoi vestiti, il ragazzo era ancora alla sbarra a fare qualche esercizio di riscaldamento, o almeno quello che Jisung pensi sia per riscaldamento. Lentamente il ragazzo si allontanò dalla sbarra, comincio a fare qualche piroetta, sembrava così delicato ma preciso nei movimenti, poi alzò la gamba sinistra e Jisung avrebbe giurato di star guardando l'esibizione di un pattinatore di livello olimpionico, i movimenti così dolci, lo sguardo così serio. Jisung si fece poco più avanti attirato da quei movimenti. La musica cominciò ad avere un ritmo accelerato quasi ansioso. Vide il ragazzo cambiare volto, era paura? Non sapeva descriverla, il ragazzo si mise nell angolo della stanza e portò una gamba avanti, diede un leggero colpetto al pavimento o comincio la rincorsa. Saltò in aria, gli occhi di Jisung si illuminarono, il ragazzo stava facendo una spaccata in aria facendo allo stesso tempo una ruota, se solo avesse saputo il nome della mossa. Ed an certo punto. Boom.

Il ragazzo era caduto, lasciò un gemito di frustrazione, Jisung voleva andare dal ragazzo ma sapeva che sarebbe sembrato molto strano. Il ragazzo girò la testa verso la scale e vide la testa di qualcuno, Jisung scappò dallo studio. Corse fino a nascondersi in un angolo. Sentiva il ragazzo urlare in vano in cerca della persona che lo stava guardando. Stanco il ragazzo rientrò, Jisung lasciò un respiro di solievo.

Si incamminò verso il suo appartamento, ancora pensando alle mosse del ragazzo misterioso. Così aggraziate, Jisung era così solo sul ghiaccio. Entrato in casa si buttò sotto la doccia per rilassarsi. Ed appena posò la testa sul cuscino la stanchezza lo attacco.

Nel suo mare di pensieri uscì questa frase prima di cadere fra le braccia di Morfeo.

'Da domani...mi impegnerò al massimo per essere come lui.'

...

Black Swan - L.Mh X H.JsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora