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(Jisung POV)

"Visto che sei qui potresti anche aiutarmi" dissi posando le lenzuola pulite su la prima sedia che vidi. "Nah" disse il più grande continuando a giocare al telefono "Hyung" piagnucolai "perché poi? Hai una casa." Dissi "mio cugino deve starci per qualche giorno." Disse il più grande in sua difesa "e lo studio?" Chiesi mettendo la federa per il letto "Jeongin" sospirò il più grande "a cosa gli serve?" Chiesi "vuoi davvero saperlo?" Un piccolo ghigno si mise sul volto del moro "deve fare sesso?" Dissi continuando a sistemare il letto "non lo avrei detto così diretto però si, ha incontrato un ragazzo qualche settimana fa e diciamo hanno fatto questo patto, e ovviamente Jeongin non lo può portare a casa di nostra nonna...povera lei e le sue orecchie..." disse Minho "e tu sei l'unico vicino casa mia." Disse il più grande in fine posando il telefono. Scossi la testa sconfitto, finito il letto mi avviai in cucina per cucinare. "Però dopo lavi i piatti" dissi cominciando a cucinare.

Improvvisamente sentii la sedia muoversi e Minho avvicinarsi a me, intreccio le braccia intorno alla mia vita e posò il mento nel incavo del mio collo. Milioni di farfalle si scatenarono nel mio stomaco, addrizzai leggermente la schiena e trattenni il fiato. "Cos'è" disse con voce rauca il più grande. Cercai di parlare ma fu inutile, sentivo le ginocchia deboli, mi sentivo debole. Non capivo cosa mi stesse succedendo "u-uova strapazzate..." dissi balbettando "mhh buone." Strinse leggermente la presa "h-Hyung..." dissi "che c'è" sorrise lui "puoi andare a sederti sarà p-pronto a beve." Lui scosse la testa "ti sto mettendo a disagio?" Scossi la testa. "E allora rimango qui."

Concentrati Jisung,

Fu inutile rimproverarmi dato che il più grande mi lasciò un bacio sul collo, lascia andare un sospiro tremolante e chiusi gli occhi, poi il bacio sali leggermente, involontariamente inclinai la testa di lato e lui continuò a dare dei leggeri baci lungo il collo, strinsi le mani. Poi un bacio dietro l'orecchio "si stanno bruciando" disse con un sospiro il più grande prima di allontanarsi, ebbi un attimo di tregua prima che mi precipitai a spengere le uova. Piagnucolai, erano bruciate totalmente. Mi accasciai per terra nascondendo il volto nelle gambe. Il più grande alle mie spalle ridacchio. "Bruciate?"

"Ti odio."

...

"Non hai mangiato" disse il più grande mettendo la mia scatola di pizza nel frigorifero "si che ho mangiato" dissi "una fetta." Mi rispose mettendo i bicchieri a lavare "non avevo fame" mi misi seduto sul bancone della cucina, presi lla vodka alla fragola "ancora c'è l'hai?" Mi disse "ovvio." "Hai mai provato altri drink oltre a quello?" Mi chiese "no." Il più grande prese una sigaretta "dove posso fumare?" "Anche qui non mi da fastidio" dissi bevendo un goccio di vodka, sorrisi "è sempre buona" Minho sorrise e scosse la testa. "Che ore sono?"mi chiese "mh- mezzanotte e un quarto" dissi incrociando le gambe "vado a farmi una doccia" disse prendendo un asciugamano pulito che si era portato, annuii, si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia "smettila." Dissi. Lui mi ignorò e andò a farsi la doccia. Presi la sigaretta che aveva lasciato e presi un tiro.

Non so cosa provo per il più grande, mi piace la situazione in cui ci troviamo, siamo amici e stiamo quasi sempre insieme, però so che quello che facciamo noi non lo fanno gli amici normali. Ci diano baci sul collo e sulle guancie, ci abbracciamo, dormiamo nello stesso letto. E poi? Un amico non avrebbe voglia di baciare il proprio amico. Scossi la testa per uscire dai miei pensieri. Senti la porta del bagno aprirsi, guardai verso il più grande che indossava una tuta grigia con una maglietta bianca. Si avvicinò a me e si mise in mezzo alle mie gambe, prese il bicchiere da le mie mani e ne prese un sorso. Posò una mano sulla mia coscia nuda, io ero in pantaloni e quel semplice contatto mi fece venire i brividi. Le sue mani così piccole ma così sensuali. Poggiai le mie braccia intorno al suo collo, lui mi abbracciò con solo una mano. Inarcai leggermente la schiena, il più grande mi guardò "sensitivi oggi?"  I nostri volti erano vicini, troppo vicini. Come quella sera...mi persi nei suoi occhi, quegli occhi felini. E senza volerlo annuì, lui sorrise leggermente. "Come mai?" Chiese con voce rauca, si avvicinò ancora di più, i nostri nasi si toccavano.

"Fallo Minho...ti prego baciami."

...

Black Swan - L.Mh X H.JsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora