•Capitolo 14•

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Un rumore assordante mi distoglie dal mio stupendo sonno: la sveglia.

Dovrebbero renderla illegale: nessuno la ama e fai comunque tardi.

Sono le 7:12 a.m. e dovrei stare a scuola per le 8 a.m., quindi mi alzo e vado in bagno per sistemarmi.

Scendo giù e mi dirigo in cucina, dove mio padre sta facendo i suoi buonissimi pancake.

Mi avvicino a lui e gli do un abbraccio da dietro e intanto prendo un pancake al cioccolato.

"Buongiorno!" Gli dico e do un morso al buonissimo pancake.

"Ashley! Buongiorno. Come mai così allegra?" Mi chiede papà mentre continua a girare il cucchiaio nella ciotola piena di impasto per pancake.

"Beh, ogni giorno è un buon giorno se prepari i tuoi ottimi pancake!" Gli dico e continuo a gustarmelo.

"Allora, ne farò altri in settimana." Mi dice e si siede a tavola per magiare.

"Ashley! Ben svegliata!" Mi dice mamma che è appena entrata dal giardino sul retro.

"Buongiorno, mamma." Le dico dandole un bacio sulla guancia.

"Ashley, forse è meglio se vai a prepararti se no farai tardi!" Mi dice. Annuisco e corro subito in camera mia.

Mentre salgo le scale sto anche per inciampare, ma riprendo l'equilibrio e giungo di fronte all'armadio.

Lo apro e prendo le prime cose che trovo: un jeans blu scuro, una maglietta a maniche corte gialla chiara e le vans dello stesso blu del jeans.

Vado in bagno e mi sistemo i capelli legandoli con un elastico, mi trucco leggermente con mascara e matita e scendo giù per prendere lo zaino.

Guardo fuori dalla finestra e le ultime foglie che sono sugli alberi vengono mosse dal vento.

Quest'anno l'autunno sta arrivando prima.

Sul divano del salotto, vicino allo zaino, c'è una felpa blu.

Non ricordavo di avere una felpa così, ma la prendo lo stesso perché il tempo non è molto buono e perché se mi metto a cercare nell'armadio una felpa adatta a ciò che ho messo oggi, arriverò a Pasqua 6528.

Guardo l'ora sul cellulare e sono le 7:45 a.m.

È meglio se mi sbrigo.

"Mamma, sono pronta. Andiamo?" Chiedo a mia madre mentre metto lo zaino sulla spalla.

"Tesoro non posso, devo accompagnare Erika a fare delle visite mediche perché vuole entrare a far parte della squadra di pallavolo della scuola." Mi dice mentre prende la borsa mettendo dentro delle carte.

"Papà?"

"Ashley, vado anche io con Erika e la mamma. Non puoi andare a piedi o col pullman?" Mi chiede uscendo di casa.

"Va bene andrò col pullman." Dico rassegnata ed esco anche io di casa.

"Mi dispiace che non te lo abbiamo detto prima, se no potevi organizzarti con qualche amica." Mi dice mia mamma mentre mi dà un bacio sulla fronte.

"Non preoccuparti." Le dico sorridendo e mi avvio a piedi alla fermata del pullman.

In qualche minuto arrivo e dopo poco arriva anche il pullman, salgo e resto in piedi perché di mattina c'è sempre molta gente e posti liberi non ce ne sono.

Verso la fine del pullman, vedo Cameron.

Strano che non sia con Stephanie. Nell'ultimo periodo sono stati sempre così uniti.

You are my person, Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora