•Capitolo 22•

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Questo ragazzo non mi convince per niente.

Ritorno in classe con il pensiero fisso su di lui. Non riesco a smettere.

Come sapeva che sono fidanzata? E perché il suo volto mi risultava così familiare?

Arrivo in classe e mi dirigo verso il mio banco.

Cameron mi guarda arrabbiato e la cosa non me ne può fregar di meno.

Sono stanca di pensare sempre a lui, al motivo per cui mio padre lo odia.

Mi siedo e prendo i libri di italiano.

Con la coda dell'occhio guardo Cameron senza farmi notare troppo.

Se ne sta lì, senza fare nulla. Non ha preso nemmeno i libri, eppure sa benissimo che la prof di italiano ci tiene a vedere tutto il materiale sul banco prima che arrivi.

Parli del diavolo e spuntano le corna: ecco che arriva con la sua aria da atteggiata.

Cammina come se fosse Dio sceso in terra e non gliene frega di niente e di nessuno.

Fin dal primo giorno si comporta da stronza e fin dal primo giorno l'ho cominciata ad odiare.

Tutti si alzano e la salutano, dicendo "buongiorno", ma lei come se nessuno avesse fatto niente, si siede e prende i libri.

"Spero che abbiate studiato, perché oggi interrogherò tutti, su tutto." dice facendo un sorriso, ovviamente falso.

"Prof, mi scusi." Inizia Jackson. "L'anno è appena iniziato, su cosa vorrebbe interrogare? Su cosa ho fatto gli ultimi mesi? No, perché se è così, le dico solo una parola: NIENTE."

Tutti scoppiano a ridere, compreso Cameron. Ma non era "Statemi alla larga tutti" giusto un attimo fa?

Jackson è il solito, cerca sempre di sdrammatizzare le situazioni, che però vanno a finire sempre a suo svantaggio.

"Wilson, dato che sei così in vena di scherzare questa mattina, vieni alla cattedra." dice facendo un ghigno.

È sempre meglio non mettersi contro un professore, soprattutto se è stronzo, tanto stronzo.

Jackson si alza e va vicino a lei. La professoressa apre il registro e prende la penna, facendola scorrere lungo l'elenco degli alunni. Chiude gli occhi e ogni tanto si ferma.

Inizia a chiamare: la parte più ansiosa, non sai mai se ti chiama o meno, quindi devi avere le dita incrociate finché non sei al sicuro.

"A Wilson si aggiungono: Avery.." dice alzando gli occhi verso di Lauren.

Si alza, tremante, e si incammina verso la cattedra.

"Crawford, Edwards e..." Dice e Cristian e Stephanie si alzano.

La tensione è ancora alta, non sai mai se sta per chiamare proprio te o puoi essere che succeda qualcosa.

Va bene tutto, bidelli che entrano, alunni di altre classi che devono chiedere qualcosa di urgente alla prof.. tutto!

Incrocio le dita, sperando in un miracolo, ma evidentemente Dio ce l'ha con me.

"Smith! Cara, perché non vieni qui?" dice la prof sarcasticamente.

Ecco, chiama sempre me.. con 28 alunni disponibili, proprio me.

Mi alzo e cammino verso la cattedra.

Vicino a me, in questa terribile occasione, ci sono Lauren, Jackson e Cristian.

Non conto Stephanie perché non la sopporto e un po' mi fa piacere che lei sia qui all'interrogazione.

You are my person, Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora