Capitolo 28

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Kai

Cassie è per me una sorella maggiore, lo è diventata con il tempo.

All'inizio non ci parlavamo molto, poi però dall'incontro al centro commerciale, ho iniziato a rivalutarla. Non era la solita stronza, fidanzata con il capitano della squadra sportiva.

Sono piombato a casa sua dopo aver visto una donna appostata sotto casa di Michael.

Sapevo un po' della storia di quella ragazza che aveva fatto del male a Cassie, ma non pensavo fosse in grado di arrivare a tanto. Soprattutto dopo le varie denunce che ha preso e i vari ordini restrittivi.

Ho voluto assicurarmi di persona che qui fosse tutto ok. E lo era.

Non fino a quando hanno suonato al campanello.

Cassie era convinta fosse il tizio della gelateria che le stava per consegnare la vaschetta di gelato da dividere con la mamma.

Ma ciò che si era trovata davanti era molto diverso.

Le avevo detto circa otto volte di non aprire.

Non potevamo sapere chi ci sarebbe stato dietro la porta.

Ma lei, testarda come è, è andata comunque.

Proprio la stessa donna, Brittany, davanti a lei.

Con una pistola in mano.

"Dì addio per sempre al tuo ragazzo, cara Cassiopea"

Le ultime parole pronunciate da Brittany prima di sparare a Cassie, in pieno petto.

Ho subito urlato.

No.

No.

No.

Non stava accadendo davvero. Non poteva essere successo davvero.

Cassie mi è caduta tra le braccia.

La madre è subito scesa in salotto e l'espressione sul suo volto era agghiacciante.

Subito preoccupata per la figlia ha chiamato l'ambulanza e la polizia, dicendo che si trovava di nuovo in circolazione quella pazza di Brittany.

"Cassie, rimani con noi. Devi rimanere sveglia, ok?"

Ho chiamato di corsa Michael.

L'ambulanza non ci ha messo molto ad arrivare, nella telefonata ci chiedevano se Cassie respirava ancora e noi gli avevamo detto di sì.

"La mia bambina, vi prego salvatela!"

Queste furono le parole di sua madre prima che Cassie venne caricata sulla barella dell'ambulanza e attaccata ad un macchinario.

Una macchina è arrivata nel vialetto.

"Salite, seguiamo l'ambulanza con la mia jeep"

Michael indica me e la madre di Cassie, ci accompagna in ospedale.

Tutto il viaggio rimane silenzioso, lui continuava a farsi delle domande e a darsi la colpa.

"Dovevo esserci io al posto suo", "Non se lo meritava", "Cazzo cazzo".

Michael ci avvisa che anche James e Omar stavano venendo in ospedale.

La madre aveva avvertito anche il padre e la migliore amica di Cassie, la quale le ha detto che avrebbe preso il primo volo per fare prima.

Arriviamo di corsa in ospedale.

Diciamo il nome all'infermiera che ci accompagna in una sala d'attesa e ci dice di attendere, perchè Cassie era stata portata d'urgenza in sala operatoria. Dovevano estrarle il proiettile, che, a detta del personale medico, non era riuscito a colpirle il cuore, altrimenti non ci sarebbe stato nulla da fare.

Almeno questo, grazie al Cielo.

Vorrei andare a prendere quella stronza, ovunque si trovi, e fargliela pagare.

Ma al momento sono più preoccupato per la salute di Cassie.

Spero solo vada tutto bene.

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