Capitolo 43

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Dopo aver passato circa un'oretta a parlare dei ricordi che ho di mio nonno tramite le foto, Scott ed io rientriamo in casa e subito mi raggiunge Michael, con una birra tra le mani.

"Piccola, ti sei divertita fuori con Scott?"

"Sì dai abbastanza. Ho anche scoperto, grazie a Scott, che mio nonno Eddie era un astronomo molto famoso. Quindi ora si spiegano anche molte cose. Non capisco il perchè di tenermelo nascosto però, ho sempre detto alla mia famiglia che non mi piace quando mi tengono all'oscuro."

Probabilmente lo hanno fatto per non farmi sentire obbligata nella scelta del mio futuro, come se questa cosa potesse ostacolarmi e obbligarmi a scegliere la carriera da astronoma.

Ma non ce ne è stato bisogno, anche perchè ho già deciso da sola.

"Penso lo abbiano fatto per proteggerti, è una verità abbastanza grande che magari ti avrebbe condizionata nella scelta futura"

Siamo telepatici, lo dico sempre.

Lo abbraccio.

Mi erano mancati i suoi abbracci.

E non siamo stati nemmeno così tanto lontani.

Siamo tornati solo ieri dalla nostra vacanza a casa di Jessie, ma ogni volta mi sento come se non ne avessi mai abbastanza di lui.

E non vedo l'ora di costruire il mio futuro con lui.

Mi piace sognare in grande, è vero. Anche perchè siamo ancora giovani e abbiamo tutta la vita davanti.

Mi stacco dall'abbraccio e Omar cattura la nostra attenzione.

In realtà, quella di tutti i presenti.

"Vi chiedo di venire tutti qui per un brindisi"

Non ho idea di cosa stia per accadere.

Ci sono tantissime persone qui, e la maggior parte sono ragazzi della squadra di basket, più qualche ragazza.

"Voglio ringraziare tutti voi per essere qui con noi a festeggiare. Un grazie speciale va al coach Brandy, che oggi per ovvi motivi non può essere qui, e aggiungiamo menomale perché la quantità di alcol presente in questa casa stasera non credo che sarebbe passata inosservata..."

I ragazzi ridono.

Da quanto mi ha detto Mike il coach è una persona molto seria e non tollererebbe una festa come questa.

Poi ringrazia uno per uno i componenti della squadra, spendendo qualche parola per ognuno.

Sono contenta del fatto che abbiano questo legame tutti quanti, si vede da fuori quanto siano molto stretti.

"E per ultimo, non per importanza, vorrei ringraziare il nostro capitano: Michael Horray"

Partono fischi e applausi.

Ovviamente mi unisco anche io alla folla.

Sono così orgogliosa di lui!

"Durante questo ultimo anno di liceo, Michael è stato un punto di riferimento molto importante per noi della squadra. Senza di lui ci saremmo sentiti persi, senza una guida. Ed è per questo, che anche se a malincuore perchè ci vedremo molto meno, sono contento, anzi siamo contenti, che una delle borse di studio del basket per il college in California sia andata a lui. Ho voluto organizzare questa mini festa come augurio per tutti coloro che ne hanno ricevuta una. Te la sei meritata!"

Ho smesso di sentire il discorso di Omar perchè improvvisamente ho sentito la terra mancarmi sotto ai piedi.

Non me l'aveva detto!

Mi ha tenuto nascosto questo dettaglio importante.

Ed io che pensavo non l'avesse ricevuta e quindi non voleva parlarne per questo.

Sono stata una cretina.

Devo andare via.

"Cassie, aspetta"

Mike mi chiama nella folla.

Ma io non ho intenzione di girarmi ed esco dalla porta.

Sono arrivata in giardino, mi ha seguita.
Riesce ad afferrarmi il braccio.

"Aspetta, ti prego. Io, io volevo dirtelo, ma non sapevo come avresti reagito. Quindi pensavo che aspettando avremmo vissuto i nostri momenti insieme"

Ha lo sguardo fisso verso il pavimento.
Non riesce a guardarmi in faccia.

"Da quanto lo sai?"

Gli chiedo con le lacrime.

"Due giorni dopo la partita finale"

Ed è in questo momento che il mio cuore si rompe, un pezzo alla volta.

Tutto questo tempo. Ignara del fatto che lui poi sarebbe partito.

Bastava solo che me lo dicesse, avremmo trovato una soluzione insieme.

Glielo avevo detto.

E invece ha preferito tenermelo nascosto.

Ignorando come mi sarei sentita e come avrei reagito, sapendo che mancava poco.

"Quando parti?" Non riesce a guardarmi in faccia, mentre io ho bisogno di sentire una risposta con gli occhi fissi nei suoi.

Una parte del mio cuore vorrei rispondesse "mai", ma l'altra invece è consapevole che il giorno è più vicino di quanto io creda.

"Tra otto giorni"

Ed è in quel momento che tutto nella mia testa inizia a girare.

Mancano solo otto giorni e poi lui sarà praticamente dall'altra parte dell'America.

Me lo ha tenuto segreto, lo sono venuta a sapere da un brindisi di un amico suo.

Non so quanto ancora voleva aspettare, o magari non dirmelo proprio e sparire di botto, senza farmi avere più sue notizie.

Sapeva quanto odiassi quando mi vengono nascoste le cose.

Mi sento svenire, mi manca l'aria.

"Cassie, ti prego perdonami. Io te lo avrei detto in questi giorni, dovevo solo trovare il modo meno doloroso per entrambi."

Lo guardo e inizio a piangere con tanto di singhiozzi.

"Quindi è questo quello che fanno le persone a cui tengo, se ne vanno..."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05 ⏰

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