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Slow dance with tragedy
feels like i'm invisible-

La musica smise di uscire dalle casse delle sue cuffie, si chiese il perché, era molto infastidito.
Non poteva più concentrarsi su quella canzone perché qualcuno aveva deciso di entrare nel suo ufficio e staccare la playlist che stava ascoltando, quel qualcuno si rivelò essere proprio Chan.
Roteando gli occhi appena vide la presenza del ragazzo, gli prestò attenzione anche se in quel momento avrebbe preferito soffocarlo.

"Che vuoi Chan? ti informo che mi hai interrotto in un momento important-"
"Non hai fatto attenzione agli ultimi ragazzi che hanno iniziato a lavorare qui?" Chan lo interruppe guardando il ragazzo che era seduto sulla sua sedia davanti alla scrivania, con le gambe incrociate.

"Perché dovrei? è compito tuo fino a prova contraria, non mio. Non mi interessano i nuovi dipendenti" un sospiro uscì dalle sue labbra.

"Secondo me dovresti Minho." Chan lo guardò, sembrava quasi felice e il corvino non capiva il perché.

"Ok ok lo farò, smettila di guardarmi così. Se hai finito puoi andare".

Chan e Minho si erano conosciuti quasi 4 anni fa, un anno prima che Minho finisse i suoi studi in corea. A quel tempo per alcuni problemi di famiglia, il ragazzo dovette trasferirsi prima di laurearsi. Da quello che poteva ricordare Minho, non fu un bel periodo, fu costretto ad abbandonare una delle persone più importanti della sua vita, che lo aveva accompagnato per anni lungo il percorso di studi al liceo e all'università e da grande stronzo decise di tagliare tutti i contatti con quella persona senza dare una spiegazione, aveva troppi motivi e forse in quel periodo non era pronto a rivelarli.
Per fortuna quando Minho si trasferì in Australia, con lui c'era Chan, incontrarlo l'anno prima era stato come un regalo divino, Minho non era bravissimo in Inglese, per questo il suo amico fu un grandissimo regalo; Grazie a Chan lui riuscì a superare tre anni in australiana quasi senza problemi, Quasi perché ovviamente non aveva mai dimenticato che la 'sua' persona fosse ancora in Corea.

Qualche minuto dopo che Chan uscì dall'ufficio, Minho dal computer entrò nell'archivio dei nuovi dipendenti. La freccia del mouse scorreva tra tutti i nomi dei dipendenti fino a quando si bloccò.

Minho non riusciva a credere ai suoi occhi. Jisung... Han Jisung. Il nome del suo amico di lunga data era lì, era proprio lì nell'elenco dei SUOI dipendenti. Il corvino portò una mano sul viso strofinando gli occhi. Non riusciva a crederci..
e adesso? cosa avrebbe dovuto fare? era ovvio che Jisung lo odiasse e se avesse scoperto che Minho era il capo dell'azienda in cui lavorava, si sarebbe licenziato all'istante.

Eppure lui voleva vederlo, Minho voleva vedere il suo amico, gli era mancato così tanto Jisung negli ultimi tre anni, che adesso la voglia di vederlo aumentava sempre di più nel suo petto come un palloncino che si riempiva d'aria diventando sempre più grande e grosso.

In preda ad un eccesso di emozioni, si alzò dalla sedia e uscì dal suo ufficio; Doveva trovare Chan.
Non ci mise troppo tempo perché il suo amico si trovava davanti a uno dei tanti ascensori.

il più grande vide Minho raggiungerlo al suo fianco e fece un sorriso. Sapeva già per cosa lo avesse cercato il corvino ma non disse nulla, aspettò semplicemente che il ragazzo iniziasse il suo discorso.

Una volta che le porte dell''ascensore si aprirono entrarono entrambi e per fortuna si ritrovarono da soli senza occhi e orecchie indiscrete.

"devi aiutarmi" Minho cercava di non far trapelare nessuna emozione dalla sua voce ma per Chan era come un libro aperto.
"ah si? per cosa?" rispose.
"andiamo lo sai anche tu non farmelo dire ti prego" Minho strinse i denti cercando pietà dal suo amico ed effettivamente Chan sembrava prendere in considerazione la cosa.

MESS IT UP : minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora