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Minho stava correndo dentro quella casa dalle pareti ingiallite e dal pavimento cigolante, stava scappando da un enorme figura che lo rincorreva pronto ad ucciderlo. Era un ammasso di paure, molestie, violenze di ogni genere, un ammasso di cose vissute e non, qualcosa da dimenticare ma che continuava a ripetersi in un loop infinito, come una montagna russa che ripeteva sempre lo stesso giro, più e più volte.

il fiato così corto che iniziò a seccargli la gola provocando dolore. Stava cercando di trattenere le lacrime ma con scarsi risultati. Nascosto sotto al tavolo della cucina di quella vecchia casa, portò le gambe al petto chiudendosi come se fosse un riccio, alla ricerca di un posto sicuro o del conforto che il calore del proprio corpo poteva procurargli. Sperava di non essere scoperto, non voleva essere catturato da quella enorme ombra che voleva ucciderlo.

Fortunatamente sembrava al sicuro in quel momento, decise quindi di dare un occhiata per vedere dove si trovasse quella figura, purtroppo non appena mise un occhio fuori venne catturato.
Si stava dimenando con tutta la sua forza, cercava di scivolare a quella presa che lo stringeva così forte da fargli male al petto rendendo la respirazione sempre
più difficile e faticosa.
In poco tempo Minho si trovò scaraventato da una parte della stanza, era a pezzi, non riusciva ad alzarsi per scappare, aveva dolori ovunque in qualsiasi parte del corpo, non si reggeva in piedi.

quella enorme ombra si avvicinava sempre di più, sarebbe stata la fine per lui, stava per morire. In preda al panico chiuse gli occhi urlando, era l'unico modo che aveva per farsi sentire da qualcuno.

"STAI LONTANO DA ME"


💭💭💭


Si svegliò di soprassalto con il cuore a mille e le mani che sudavano freddo.
Non era la prima volta che viveva un sogno del genere, erano passati anni eppure lo stesso identico sogno continuava a tormentarlo, come se un angolo della sua mente fosse bloccato e disturbato da qualcosa di cui Minho non aveva nessun ricordo, così credeva. Nonostante avesse rivissuto la stessa storia, nello stesso posto, non riusciva ad abituarsi e quindi restava sempre con questa paura che dominava la sua mente e il suo stato d'animo, insieme al suo nodo alla gola.
Questi sogni ebbero inizio quando Minho iniziò le superiori e forse sapeva il perché ma come sempre, la sua indole da persona distaccata e fredda, gli impediva di sfogarsi con altra gente che forse sarebbe stata pronta ad aiutarlo.

Si alzò dal suo comodo letto lasciando che il caldo delle sue lenzuola soffici venisse sostituito dal freddo della sua stanza. Anche se il lavoro richiedeva una certa professionalità, non significava vestirsi sempre con il completo elegante, come poteva Minho alla sua età passare più tempo con vestiti eleganti che con quelli casual che erano nettamente più comodi? era impossibile, proprio per questo quando si ritrovò davanti al suo armadio prese dei jeans di un colore che sembrava emanare delle vecchie vibes -cosa che Minho amava-. Come maglia ne scelse una abbastanza semplice; una t-shirt nera della taglia perfetta che sarebbe andato a posizionare all'interno dei pantaloni per slanciare la sua figura. Terminò con un orologio da polso e le scarpe da ginnastica semplici nere anche quelle.
Con se aveva portato un giubbotto molto anche questo casual in caso finisse per riscontrare troppo vento e freddo.

Dopo essersi dato una leggera sistemata ai capelli, prese le chiavi di casa e della sua macchina per dirigersi a lavoro.
Guardò l'ora e notò di essere abbastanza in anticipo, gli sembrava un miracolo.

Appena arrivato al parcheggio si diresse all'interno. Incontrò subito Chan che come Minho, anche lui aveva deciso di darci un taglio con quei completi troppo eleganti per loro. Dietro Chan la figura di Changbin che non spiccava molto in fatto di altezza ma di certo spiccava in fatto di forza. Il suo vestiario rendeva più visibile i suoi muscoli ben scolpiti.

MESS IT UP : minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora