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You're in my DNA, I can't keep away no matter how hard I try
You're runnin' through my veins, something I can't change
That's the same reason why we're

fallen star - the neighbourhood

Spesso le nostre azioni vengono fraintese, pensiamo di essere il problema, incapaci di comunicare con gli altri e scettici sul fatto che qualcuno possa veramente capirci. Forse è per questo che ci nascondiamo, tendiamo a stare zitti e subire da soli quello che ci fa veramente star male, semplicemente per paura di non essere compresi o di non riuscire a spiegarci come vorremmo.

Io in primis sono quel tipo di persona e nonostante ciò sono consapevole del fatto che parlare certe volte aiuta più di quanto si possa pensare.

Tenere tutto per se stessi è come puntarsi un'arma contro, siamo vittime delle nostre paure, vittime di noi stessi e dovremmo fare in modo di cambiare la direzione di quell'arma.



Dopo l'incontro inaspettato Felix decise che avrebbe parlato con Changbin una volta che entrambi si fossero liberati dagli impegni, quello non era né il momento, né il luogo adatto e il più basso aveva concordato con Felix.

Mentre Changbin sparì all'interno dell'edificio Jisung rimase a guardare il suo amico che era troppo concentrato sulla figura del più basso che spariva all'interno del enorme palazzo.
Nel momento in cui il lentigginoso si riprese incrociò lo sguardo con il suo amico, teneva le braccia conserte e batteva ripetutamente il piede in cerca di una risposta da parte sua.

Felix sospirò, era impossibile scappare da quella situazione ormai quindi decise di parlare.

"Ricordi quando ti ho detto di essere andato a cena e sono piombato in casa tua senza preavviso?" Jisung annuì ricordando chiaramente quel giorno, Felix non gli aveva raccontato nulla quindi pensò fosse qualcosa di poco rilevante.

"Sono iscritto ad un app di incontri, questo ragazzo mi ha scritto e ci siamo trovati davvero bene quindi abbiamo deciso di uscire a cena per conoscerci meglio. Sembrava tutto perfetto davvero solo che..." esitò il lentigginoso prima di continuare, non aveva ancora parlato al suo amico della sua sessualità e prendere quell'argomento proprio in quel momento era qualcosa di così improvviso, non si era preparato nulla da dire e tanto meno si ritrovò preparato mentalmente.

"Quando mi ha accompagnato a casa pensava di poter entrare, ho pensato volesse solo venire a letto con me..." prese un'altra pausa aspettando una reazione dal suo amico.

"E?" lo incitò a parlare con un espressione poco chiara sul viso, molto confuso da quella conversazione e dalla spiegazione di Felix, sapeva che il suo amico fosse gay quindi non capiva dove stava il problema.

"Non mi piace!" quasi urlò.

Jisung aggrottò le sopracciglia e trattenne una mezza risata.

"E allora? se non ti piace non sentirlo più cosa c'è di sbagliat-" non riuscì a finire la frase che la profonda e tremante voce del suo amico lo interruppe.

"Sono asessuale Jisung" Ammise.

Sentì i nervi sciogliersi, si era appena tolto questo segreto da sopra le spalle, era come una corda intrecciata e piena di nodi che si scioglieva a quelle parole.

C'era solo il silenzio tra loro e un espressione sul viso del moro che Felix non riuscì a vedere, troppo spaventato per aprire gli occhi che stava tenendo chiusi dopo quella rivelazione.

Jisung non era davvero meravigliato, non era nemmeno arrabbiato con il suo amico per avergli nascosto una cosa del genere, tutt'altro aveva in viso un espressione morbida e comprensiva, sapeva quanto potesse essere difficile ammettere queste cose anche con persone che sicuramente non avrebbero giudicato una cosa del genere, però la paura era una cosa che non si poteva comandare e il moro non lo avrebbe incolpato per aver provato paura a parlargliene.

MESS IT UP : minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora