11

36 6 17
                                    

If words could just hold you
Tell me you feel me
Oh, just to know you
Tell me you see me

Be more - Stephen Sanchez

È difficile esprimere i proprio sentimenti senza sentirsi in imbarazzo o minacciato da qualsiasi fattore esterno, la cosa più temuta però rimarrà sempre la reazione della persona a cui si rivolge la dichiarazione di affetto.

Per paura di essere rifiutato e di stare male nascondiamo i nostri sentimenti dietro una maschera, scherzando e prendendo in giro la persona di cui siamo attratti, anche questo è un meccanismo di difesa che utilizziamo per evitare di ritrovarci faccia a faccia con la tristezza.

Proprio come ho detto nel capitolo precedente, la Tristezza è sempre presente e ha un compito fondamentale nella nostra vita, ci rende più forti e ci fa crescere, ma molto più importante ci fa capire il significato della felicità, di quanto i tempi considerati insignificanti per alcuni, nascondevano felicità difficili da vedere ad occhio nudo ma presenti nella nostra mente.

Non sempre siamo consapevoli delle cose che ci rendono felici ogni giorno e spero solo che con il tempo ognuno di noi possa capire dove si trova la felicità nelle piccole cose, anche nella routine noiosa che viviamo, alla fine la felicità è qualcosa che dobbiamo trovare noi e non aspettare che ci accolga a braccia aperte.

Il manto blu stellato ricopriva ancora la città di Soul, non era tempo per il sole di fare il suo saluto e illuminare le strade. Jisung tuttavia aveva lasciato che il sonno gli scivolasse di dosso.

Stava mugugnando qualcosa con l'intento di svegliarsi, la gola secca gli impediva di continuare a dormire e anche il caldo che si espandeva lungo tutta la sua figura. Con lo sguardo corrucciato e finalmente abbastanza sveglio da poter aprire gli occhi, si guardò attorno scrutando attentamente il posto in cui si trovava.

Non era la sua camera, era troppo grande rispetto alla sua, le pareti scure sembravano richiamare la texture della pietra, la abatjour dalla luce calda si rifletteva sulla parete dietro il letto e quelle lenzuola stropicciate e disordinate emanavano così tanta tranquillità e un odore di pulito al moro che non si preoccupò nemmeno di ricordare come fosse finito in quella situazione, sapeva di aver bevuto un po' troppo il giorno prima ma il momento successivo non riusciva più nemmeno a ricordare il suo stesso nome.

Quella tranquillità nel petto di Jisung non durò a lungo, non quando girando verso il lato opposto si ritrovò una figura più grande di lui, il viso di Minho a pochi centimetri dal suo. Sussultò a quella vista non aspettandosi che il corvino dormisse beatamente accanto a lui, non potè negare però che alla vista del maggiore sentì una scarica elettrica smuovere il suo cuore.

Mandò giù il nodo di paura che si era formato all'inizio alla vista del ragazzo tanto inaspettata quanto gradita per un motivo a lui ignoto.

Il suo sguardo ormai posato sul viso del corvino vagava ammirandone ogni particolare trovandolo perfetto sotto quella luce fioca; il viso rilassato di Minho era forse una delle poche cose che riuscì a farlo sorridere appena sveglio, mentre non riuscì a distogliere il suo sguardo intento a imprimere nella sua mente l'immagine di quelle labbra carnose, sembravano davvero morbide, ricordavano i petali di rose, morbide, rosee e imbronciate.

Senza rendersene conto un sorriso spuntò sul suo viso, le labbra incurvate. Si sentiva così felice e tranquillo accanto a lui non riusciva a capire perché tra loro si fosse creata quella voragine che lo stava mangiando vivo, che li stava separando sempre di più, erano ai lati opposti ma con una forte voglia di raggiungersi al più presto purtroppo il problema era uno solo, uno dei due avrebbe dovuto fare un salto verso l'altro; Jisung però si rese conto di non essere disposto a far quel salto quasi mortale o almeno non in quel momento, non in quel contesto, non dopo essere stato ferito dalle parole del suo vecchio amico, non era pronto.

MESS IT UP : minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora