Capitolo 1 - prologo
Yukia gli viene incontro e lui riesce tranquillamente a prenderla, sollevarla e farla volteggiare, prima di riafferrarla al volo. Lei ride e gli stringe le braccia al collo.
"Non hai perso il tuo tocco!" esclama divertita.
Negli ultimi due anni ovviamente avevano dovuto ricominciare praticamente da zero, come se non avessero mai pattinato insieme. Per parecchio non si era più allenato, l'unica attività che praticava Chifuyu era fare a botte con tutti quelli che non gli stavano a genio o con qualunque autorità non ritenesse degna di essere seguita.
Aveva fatto un sacco di cazzate e il pattinaggio era l'ultimo dei suoi pensieri.
Yukia l'aveva inseguito solo i primi tempi, lo chiamava spesso e a volte si presentava anche sotto casa sua, ma poi aveva capito che non c'era niente da fare, che se fosse tornato lo avrebbe fatto da solo, e aveva smesso.
Quando lo aveva visto tornare in palestra tempo dopo, con i capelli tinti di biondo e l'orecchino al lobo sinistro, ma la stessa espressione che conosceva lei di quando erano bambini e la faccia colpevole, gli era volata fra le braccia.
"Sei tornato!"
Chifuyu era arrossito sulle gote e aveva stretto le labbra, "Mi dispiace. È stato..."
"Un periodo di ribellione!"
"Sì. Tipo."
Yukia sapeva della morte del padre di Chifuyu, e anche di come era successo. L'uomo aveva sempre insegnato a Chifuyu ad essere gentile e accorto con tutti quelli che incontrava, e di aiutare sempre tutti se notava qualcosa.
Se potevano, le persone dovevano essere sempre gentili.
Peccato che quella cosa l'avesse ucciso, nel tentativo di salvare una bambina che stava per essere investita da un camion.
Ma l'unica cosa importante è che Chifuyu fosse tornato. Lei aveva continuato a pattinare, aveva fatto delle piccole gare da solista, non sa che avesse combinato Chifuyu invece, ma a giudicare dai capelli tinti forse aveva fatto il teppista.
Magari lo è ancora.
Ma è lì con lei e ha ricominciato ad allenarsi tutti i giorni e con determinazione, e a lei questo basta e avanza.
Poi cosa faccia dopo non le importa poi così tanto. Per ora.
Tranne quando torna in palestra con la faccia pesta e livida.
"Che cosa hai combinato?!"
Chifuyu si gratta il collo, "Ehm...non è niente!"
"Ma ti hanno preso a pugni!"
"Giusto un paio, ma ne ho tirati il doppio. Non ti preoccupare, sto bene!"
Una cosa da tutti i giorni, a giudicare da come ne parla, come se le risse per lui fossero cose comuni. Ed in effetti, nemmeno il fatto che venga tutti i giorni in palestra in moto a quindici anni è un granché positivo, immagina, giusto?
Chifuyu le ha detto che ha quella moto da quando di anni ne ha tredici.
Lei non sa nemmeno se a tredici anni si possano guidare certe moto. Ma in fondo l'ha comprata, lei la conosce la signora Matsuno e di sicuro non è stata lei ad acquistarla per il figlio.
Quindi deve averlo fatto lui, e l'ha guidata, di conseguenza forse non è così illegale.
Ma tutto sommato le basta che non ci si ammazzi.
"Devi smetterla con queste cose delle gang! Ormai sei alle superiori!"
"Non è una cosa, la Toman è importante!"
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Blue Ice - BajiFuyuTora
FanfictionChifuyu non ha mai avuto il coraggio di dire loro la verità. Sa che c'è anche Mitsuya che fa qualcosa che già di per sé è definito socialmente femminile, ma questo è ancora diverso. Lui non cuce le divise di tutti, non tira pugni come lui, non è car...