Capitolo 11

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CAPITOLO 11


Nagano voleva dire trasferirsi, andarsene da Tokyo. Voleva dire mollare la Toman, la scuola. I ragazzi. Voleva dire ricominciare tutto da solo, lui e Yukia, in un'altra città, perché sua mamma non poteva certo seguirli. Aveva il lavoro lì, e se voleva aiutarlo economicamente a distanza, non poteva permettersi di licenziarsi e perdere chissà quanto tempo a trovarne un altro che sia altrettanto redditizio dopo tanti anni di carriera.

Ma soprattutto voleva dire che non avrebbe visto più Baji e Kazutora tutti i giorni.

Lo sa che è la cosa più ovvia da fare, che molti atleti se ne vanno in posti con strutture migliori per allenarsi di più, o meglio, e diventare più bravi. Però, cazzo, è davvero disposto ad allontanarsi da Baji e Kazutora, per farlo?

Per almeno dieci anni, se fossero riusciti a diventare professionisti. Nella sua testa è già tutto pronto, da lì a dieci anni si sarebbe comunque ritirato, sarebbe andato a lavorare con i ragazzi nel negozio di animali che voleva aprire Baji e per cui puntava tanto all'università. E sarebbero stati certamente felici, tutti e tre insieme, le medaglie che puntava ad avere abbandonate in un angolo, perché lo sport non sarebbe stata la sua vita per sempre. Erano loro due la sua vita, il suo futuro.

Però non poteva neanche ignorare quello che adesso sono i suoi obiettivi futuri. Quelli a breve termine. E loro due... forse non sono la priorità.

Quando arriva alla palazzina, va direttamente a casa di Baji, sa che sono entrambi lì. Sa che ha gli occhi rossi e l'espressione mesta quando entra, e non permette neanche che gli chiedano che cosa sia successo, se si è di nuovo fatto male. In verità ha fatto veramente poco agli allenamenti, non era dell'umore ed è ancora in prova dopo essere stato fermo per la caviglia. Non ha messo i pattini quel giorno, ha usato solo la palestra per gli allenamenti fisici.

Non sarebbe riuscito a concentrarsi per fare altro.

"Hey," mormora Kazutora quando se lo ritrova fra le braccia, guardando Baji con una certa perplessità. "Che succede?"

Chifuyu lì per lì scuote il capo tenendo il volto affondato nel suo petto. Come farà? Come farà senza poter stare fra quelle braccia dopo una giornata lunga come quella? Lo sa che è piccolo, che non ha nemmeno sedici anni, che qualunque adulto gli direbbe che è esagerato, che hanno tutta la vita per ritrovarsi o trovare qualcun altro.

Ma per lui non è così, non lo sarà mai. Sono Baji e Kazutora e non ci sarà mai nessuno importante come loro, prezioso come loro.

"Chifuyu? Mi devo preoccupare?" mormora Kazutora, continuando a carezzargli la schiena.

"Ti sei fatto male di nuovo?" domanda anche Baji, aggrottando le sopracciglia. Non lo hanno mai visto così, in verità, nemmeno quando si è fatto male. L'ha sempre presa con filosofia e un sorriso, considerando che non è mai stato niente di grave, a meno che... "E'grave stavolta?!"

Chifuyu sbuffa una risata, "No," mormora, decidendosi ad alzarsi e a tirare su il capo per guardarli.

"E allora che cosa c'è, tesoro?"

"Io..." Chifuyu stira le labbra, stringendole fra loro, "Il mio allenatore vuole mollarci."

"Oh no..." sussurra Kazutora, "Ma non può farlo adesso! Cioè, adesso io non ci capisco niente, ma iniziano le gare importanti no? Non può farlo!"

"Non è solo questo..."

"Arriva al punto e basta, Chifuyu!" sbotta Baji, che serva nervoso, forse di riflesso a lui.

"Ci ha indirizzati verso una palestra importante."

"Beh, almeno si fa perdonare."

"A Nagano."

Blue Ice - BajiFuyuToraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora