CAPITOLO 13
Per due anni di fila Chifuyu e Yukia riescono a partecipare all'All Japan, e anche se il primo anno sono arrivati quinti e il successivo sesti, alla fine sono riusciti a salire sul podio, anche se al terzo posto. E quella è stata la loro carta finale, per essere notati e poter partecipare ai mondiali. Già quello per loro è un traguardo che non si aspettavano così presto, ma all'inizio di febbraio del loro ventiduesimo compleanno erano su un aereo per la Francia per partecipare al loro primo mondiale.
Lì la competizione è stata molto più ferrea rispetto all'All Japan, dove partecipavano solo i migliori del Giappone. Ci sono i migliori di tutto il mondo, e anche se la competizione è meno vista e conosciuta delle Olimpiadi, la difficoltà è la stessa.
Non sono riusciti a mettersi una medaglia al collo, quell'anno, ma Chifuyu era talmente euforico che non ci ha neanche fatto caso. Sa di aver dato il meglio di sé, è caduto solo una volta e si è rialzato subito, ed è anche stranamente certo di averlo fatto con una certa eleganza. Per il resto, Chifuyu è così preso nel vedere gli altri atleti, la loro bravura, la magnificenza delle loro esibizioni, che l'unica cosa che riesce a fare è congratularsi con tutti, sorridere a tutti, e ricambiare gli abbracci che lui di base non aveva il coraggio di dare.
Yukia l'ha preso a lungo in giro per quello, sembrava più un bambino al luna park che un atleta ad una competizione mondiale, non si è neppure rattristato per il loro quarto posto. Era così felice che persino l'intervistatrice se ne è stupita, ma alla fine che importanza può avere?
Hanno poco più di vent'anni, sono al loro primo mondiale, sono i quarti migliori al mondo, perché non può essere più che felice? Euforico, entusiasta.
E hanno tutto il tempo per migliorare.
Quando all'aeroporto vede Baji e Kazutora, che sono andati a prenderlo nonostante la distanza, gli impegni, il fatto che non sarà facile liberarlo da tutta quella calca di gente, è trepidante. Alla fine ci mette quasi mezzora a riuscire a liberarsi e raggiungerli.
"Mettiti questi," gli dice Kazutora, passandogli una mascherina e gli occhiali da sole anche se sono in pieno inverno, poi Baji gli tira su il cappuccio della felpa.
"Vai dietro a Kazutora. O non puoi liberarti, oggi?"
"No, posso!" trilla Chifuyu, e nonostante sia tutto abbardato si capisce benissimo che sta sorridendo, praticamente cammina ad un metro da terra. "Sono libero per due giorni!"
"Ottimo," sorride Kazutora, dandogli un buffetto affettuoso sul mento, "Allora stringiti, mi raccomando!" Chifuyu annuisce, sale dentro Kazutora sulla moto, e potersi stringere a Kazutora, andare finalmente a casa, lo rasserena. Era stato intenso e stancante, anche se bellissimo. È stanco morto ma fino a quel momento se ne è a malapena reso conto.
Solo a casa, quando si tira giù il cappuccio e si toglie la mascherina –come se potesse nascondere il fatto che ha ancora addosso la felpa bianca con la scritta Japan dietro la schiena-, si è reso conto di riuscire a malapena a tenere gli occhi aperti.
"Hai sonno, eh?" sorride Kazutora, tenendogli la manina come se dovesse guidarlo fino al letto, come se non ce l'avesse davanti appena aperta la porta. Baji ha già sistemato i futon e tirato fuori i pigiami.
"Mh, sì," sbadiglia, stropicciandosi gli occhi con entrambe le mani, "E a ottobre devo rifarlo."
"Di nuovo?" aggrotta le sopracciglia Baji, porgendogli le mani e aspettando.
Chifuyu annuisce, allunga le braccia e permette a Baji di togliergli la maglia e infilargli quella del pigiama. "Siamo stati invitati al Gran prix, a Ottobre. In Russia, mi pare."
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Blue Ice - BajiFuyuTora
FanfictionChifuyu non ha mai avuto il coraggio di dire loro la verità. Sa che c'è anche Mitsuya che fa qualcosa che già di per sé è definito socialmente femminile, ma questo è ancora diverso. Lui non cuce le divise di tutti, non tira pugni come lui, non è car...